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I migliori luoghi di lavoro in Italia nel 2023 scelti da oltre 164 mila dipendenti

Ecco le 60 migliori aziende in cui lavorare in Italia nel 2023 secondo la classifica di Great Place to Work Italia: una tendenza positiva che va oltre l’aumento della fiducia dei dipendenti, con una crescita media annua del fatturato del 26%. La maggioranza delle aziende premiate (31 su 60) proviene dal Bel Paese, ma la distanza tra le Best Workplaces e la media italiana è ancora preoccupante

Pubblicato il 17 Apr 2023

Best Workplaces Italia 2023

Ogni anno da ventidue anni, la società di consulenza HR Great Place to Work Italia stila, tra le altre, una classifica sulle migliori aziende in cui lavorare in Italia, tra quelle che partecipano alla survey. O meglio, tra quelle i cui dipendenti partecipano al sondaggio. È infatti la forza lavoro a venire chiamata in causa per esprimersi sull’azienda. E i risultati della classifica possono essere un valido spunto di riflessione per adottare e implementare buone pratiche. Il ranking dei 60 “Best Workplaces Italia 2023” è frutto di un attento e accurato lavoro di ricerca durato un anno e che ha analizzato 303 aziende e ascoltato oltre 164 mila collaboratori.
In merito ai migliori luoghi di lavoro in Italia nel 2023, emerge una tendenza positiva che va oltre l’aumento della fiducia dei dipendenti. Infatti, le 60 aziende italiane premiate come Best Workplaces nel 2023 hanno registrato una crescita media annua del fatturato del 26%, superando il già ottimo risultato del 2021 che si attestava al 23,25%. E se parliamo di fiducia, il Trust Index dei dipendenti è aumentato del 2% rispetto all’anno precedente, raggiungendo l’89%. Questo dato colloca i Best Workplaces italiani al di sopra della media europea, dietro solo a Danimarca, e a parimerito con Belgio e Finlandia. L’eccellenza del Made in Italy cresce ancora di più, con la maggioranza delle aziende presenti in classifica (31 su 60) provenienti dal Bel Paese. Rispetto a 10 anni fa, il numero di aziende italiane è salito del 29%.

La classifica dei migliori luoghi di lavoro in Italia 2023

La classifica di Geart Place to Work Italia suddivide le aziende in quattro categorie in funzione del numero di dipendenti: aziende con oltre 500 collaboratori, con un numero di dipendenti compreso tra 150 e 499, tra 50 e 149 e tra 10 e 49.
Nella graduatoria delle imprese con oltre 500 collaboratori, la nota multinazionale alberghiera Hilton conquista la medaglia d’oro seguita dal colosso dell’informatica Salesforce al secondo posto e American Express, realtà attiva nei servizi finanziari e assicurativi, al terzo. Invece, la categoria di aziende con 150-499 impiegati è dominata dalla tecnologia con Bending Spoons che è riuscita a scavalcare il gigante Cisco Systems dopo 8 anni di dominio. Al primo posto, dunque, Bending Spoons con Cisco Systems che si piazza al secondo e la new entry, Unox SpA, attiva nel settore manifatturiero sul terzo gradino del podio.
Nella fascia di imprese con 50-149 dipendenti, la numero uno è Biogen Italia Srl, specializzata in biotecnologie e prodotti farmaceutici, seguita da Reverse SpA, che offre servizi professionali, e da Skylabs Srl, attiva nell’IT. Nel range di 10-49 collaboratori, il primato è di Accuracy, che fornisce servizi professionali, seguita da Systematika Distribution srl (Information Technology) e Cleafy, società IT.

La distanza preoccupante tra le aziende premiate e la media italiana

Secondo Alessandro Zollo, CEO di Great Place to Work Italia, la distanza tra le Best Workplaces Italia 2023 e la media delle organizzazioni italiane è ancora molto preoccupante. Uno studio della John Hopkins University su un campione di 2.000 lavoratori italiani a cui è stato sottoposto il questionario Trust Index© ha evidenziato una netta differenza rispetto alla fiducia nella leadership, al riconoscimento dei benefit, al work-life balance e alla meritocrazia. Inoltre, la media di fiducia delle 60 migliori aziende italiane è superiore solo di 3 punti rispetto alla media europea (89% vs 86%), mentre la media del campione rappresentativo delle aziende italiane è 6 punti percentuali al di sotto della media europea (52% vs 58%). “È qui, a parere mio – conclude Zollo – il vero gap di produttività da colmare nei confronti dell’Europa, e il primo passo da compiere è semplicemente quello di chiedere ai propri colleghi come stanno e se possiamo fare qualcosa per fare sì che possano dare il meglio di loro stessi”.

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