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Al via la call del Premio Tecnovisionarie 2023. Focus: Energia e Ambiente

Una nuova edizione del premio lanciato dall’Associazione Donne e Tecnologie dedicata ai profili femminili che si sono distinti in questi settori cruciali per il futuro del pianeta e celebrare il loro ruolo nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile

Pubblicato il 15 Feb 2023

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Dal 2008 il Premio Tecnovisionarie, appuntamento annuale riconosciuto per il suo valore sociale, celebra le donne che hanno fatto la differenza nei loro campi di specializzazione, contribuendo a promuovere la parità di genere nel mondo tecnologico. La nuova edizione Tecnovisionarie 2023 annunciata da Women&Tech® – Associazione Donne e Tecnologie, network per la valorizzazione del talento femminile nella tecnologia, nell’innovazione e nella ricerca scientifica, è dedicata al tema “Energia e Ambiente“. L’obiettivo è quello di evidenziare il ruolo importantissimo che le donne svolgono in questi settori cruciali per il futuro del pianeta e nel raggiungimento degli obiettivi globali sul cambiamento climatico.

A scegliere le migliori Tecnovisionarie 2023 sarà una giuria composta da decisori d’impresa, dell’università, della pubblica amministrazione e di personalità del mondo scientifico, culturale e dei media, che si riuniranno a Roma il 5 giugno nella cerimonia di premiazione presso l’Associazione Civita. C’è tempo fino al 31 marzo 2023 per proporre le candidature di coloro che saranno le nuove Tecnovisionarie, donne che hanno testimoniato di possedere visione, privilegiando l’impatto sociale, la trasparenza nei comportamenti e l’etica.

Le segnalazioni potranno essere inviate online a QUESTO INDIRIZZO.

Il Premio Tecnovisionarie 2023 porta l’uguaglianza di genere nel settore energia e ambiente

In una fase storica in cui il costo dell’energia è lievitato in modo incontrollabile, la sicurezza degli approvvigionamenti è ritornata a essere la priorità e la produttività delle imprese deve apportare i benefici economici e sociali della transizione ecologica, il ruolo delle donne è ancora marginale.

La prima edizione del World Energy Employment Report redatto dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) rivela che l’occupazione nel settore energetico – circa il 2% della forza lavoro totale, pari a oltre sessantacinque milioni di persone – è in ripresa in tutto il mondo ed è destinata a crescere, con un notevole grado di formazione per l’incremento delle competenze, ma evidenzia anche che le donne sono decisamente sottorappresentate.

Nonostante contino il 39% dell’occupazione mondiale, le lavoratrici nei settori dell’energia sono solo il 16% del totale. E, come nell’occupazione, le donne costituiscono una quota molto piccola anche dell’alta dirigenza dell’energia: poco meno del 14% in media, percentuali troppo basse per far valere soluzioni data driven ai tavoli di discussione internazionale. Ecco spiegato il focus del Premio Tecnovisionarie 2023 su energia e ambiente.

Martinengo, Women&Tech: “non può esistere una società sostenibile senza le donne”

“Per l’edizione 2023 portare l’attenzione su questi temi è stata una scelta naturale quanto doverosa, poiché non solo viviamo in emergenza, ma in questi settori l’uguaglianza di genere è ancora più precaria rispetto ad altri”, dichiara Gianna Martinengo Fondatrice di Women&Tech® – Associazione Donne e Tecnologie e ideatrice del Premio. “Nonostante le donne siano il motore dell’inclusività e dell’innovazione al pari degli uomini, rimangono ai margini della crescita professionale ma non può esistere una società sostenibile senza un loro ruolo centrale. La parità di genere è un catalizzatore per lo sviluppo economico, umano e ambientale e le donne devono necessariamente essere incluse nella realizzazione di tali politiche. Per questo, le Tecnovisionarie 2023 saranno professioniste con una forte visione del mercato nel quale operano e dei trend globali, che puntano alla crescita delle industrie dell’energia nel rispetto degli obiettivi ambientali, affinché il progresso e i suoi benefici siano davvero alla portata di tutti”, conclude Martinengo.

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