Innovazione digitale come fattore abilitante per la decarbonizzazione degli edifici
L’innovazione digitale rappresenta oggi sempre di più una leva fondamentale per la decarbonizzazione del patrimonio edilizio esistente. Di fronte a normative sulla sostenibilità sempre più stringenti, che trasformano l’efficienza energetica da “semplice” vantaggio economico a fattore in grado di incidere in modo determinante sul valore di un immobile, la tecnologia può contribuire in modo significativo per raggiungere questo risultato.
La grande sfida legata alla gestione degli edifici esistenti
La vera complessità, per la decarbonizzazione del mondo immobiliare, risiede nella gestione degli edifici esistenti, caratterizzati da una grande varietà di impianti tecnologici. È qui che le piattaforme digitali di nuova generazione, come quelle proposte da Carel grazie all’acquisizione di Kiona, possono accelerare i diversi percorsi di decarbonizzazione degli edifici. La scelta strategica alla base di questo approccio è ben rappresentata nel concetto “hardware neutral“, ovvero dalle soluzioni software ,aperte e flessibili, che sono in grado di integrarsi con qualsiasi sistema preesistente, senza la necessità di specifici e magari complessi revamping.
Decarbonizzazione degli edifici come nuova forma di valorizzazione degli immobili
Serena Ometto, Sales and Marketing Manager Services in Carel, spiega a ESG360 questa evoluzione del mercato: «In passato, l’importanza di questi interventi era prevalentemente legata all’efficienza energetica e a un corrispettivo economico, vale a dire una riduzione dei consumi energetici nei quali la bolletta energetica era particolarmente rilevante». Oggi lo scenario si è arricchito. di altre componenti «Il valore stesso dell’immobile varia grazie alle nuove normative che impongono un’attenzione sempre più marcata alle performance di sostenibilità».
Una innovazione che punta a un doppio effetto positivo
Questa spinta, secondo Ometto, ha un duplice effetto positivo: da un lato rende l’adeguamento un obbligo per molti edifici, dall’altro «si trasformano i benefici legati all’ottimizzazione delle risorse in una nuova forma di valore. In questo scenario i proprietari di immobili possono proporre edifici a basso impatto ambientale, ovvero con un valore sempre più riconosciuto dal mercato».
Decarbonizzazione degli edifici: l‘importanza di agire sul patrimonio immobiliare esistente
Questo percorso verso la sostenibilità e verso una decarbonizzazione come nuova forma di competitività del settore immobiliare passa in modo particolare attraverso l’efficientamento del patrimonio edilizio esistente. Sebbene le nuove tecnologie come le pompe di calore giochino un ruolo cruciale, la vera sfida si concentra sulla valorizzazione e l’ottimizzazione degli impianti già installati, spesso complessi e caratterizzati da una grande eterogeneità.
Ed è proprio su questo presupposto che si basa la nuova proposta tecnologica del Gruppo Carel, potenziata strategicamente nel 2023 con l’acquisizione di Kiona, azienda norvegese specializzata in software-as-a-service (SaaS) per l’ottimizzazione energetica degli edifici.
Semplificare l’integrazione con le tecnnologie presenti negli edifici per semplificare i processi di decarbonizzazione
L’obiettivo della strategia Carel, appunto grazie a Kiona, è quello di fornire al mercato strumenti potenti e nello stesso tempo semplici da implementare, che siano in grado di interfacciarsi con le tecnologie già presenti in un edificio, per monitorare, controllare e ottimizzare i consumi.
Questo approccio non solo risponde a una necessità economica di riduzione dei costi energetici, ma si allinea anche con le nuove normative sulla sostenibilità, che stanno contribuendo a trasformare l’efficienza energetica nel mondo dell’edilizia sostenibile e nelle stesse scelte che muovono il comparto dell’architettura sostenibile.
Un approccio in due fasi: dalla rendicontazione all’efficientamento attivo
Come si concretizza questa strategia? Ovvero come si procede alla decarbonizzazione degli edifici grazie alle tecnologie Kiona?
Come sottolinea Serena Ometto, si tratta di «un percorso che si articola in due fasi: quella della rendicontazione in primis, che mette a disposizione una serie di dati e di analisi e quella successiva, più complessa, dell’efficientamento vero e proprio».
Fase 1: monitoraggio e rendicontazione con Energinet
“Il primo passo – spiega Ometto – consiste nel mappare la realtà energetica dell’edificio”. Lo strumento dedicato a questa fase è Energinet, un sistema di gestione dell’energia (EMS) il cui scopo è «raccogliere le informazioni sullo stato dei consumi energetici del building». La funzione primaria di questa soluzione e di questa fase del processo è di importare e analizzare dati da fonti eterogenee come contatori intelligenti, sistemi BMS di terze parti o tramite API aperte, garantendo una visione completa e accurata di tutti i fattori che concorrono alla comprensione della situazione energetica di un edificio.
Una volta raccolti, i dati vengono visualizzati tramite dashboard e report personalizzabili, consentendo alle figure responsabili (energy manager o professionisti impegnati nel facility management) di analizzare i trend, definire benchmark e prendere decisioni informate.
Energinet è inoltre conforme allo standard ISO 50001 e supporta le procedure ISO 14001, e rappresenta anche uno strumento di supporto per la rendicontazione di sostenibilità, un aspetto questo sempre più centrale anche per figure aziendali come i Sustainability Manager.
Fase 2: ottimizzazione e controllo con Web Port
“Con la seconda fase – precisa Ometto – si passa al processo dell’efficientamento attivo”. Qui entra in gioco la soluzione Web Port, definita da Ometto come «lo strumento con cui agire nell’impianto, quindi raccogliere il dettaglio del funzionamento delle macchine e attuare le modifiche e le logiche di azione da remoto per raggiungere gli obiettivi di efficientamento e di decarbonizzazione».
Si tratta di una piattaforma aperta e flessibile, progettata per integrarsi con una vasta gamma di sistemi e macchinari che possono essere presenti in un edificio. Come già sottolineato da Ometto il punto focale della strategia Carel risiede nell’approccio «hardware neutral», ovvero nella capacità del sistema di «integrarsi e controllare qualsiasi fonte di dati con qualsiasi sistema» utilizzando un’ampia gamma di driver e protocolli di comunicazione.
L’approccio hardware neutral facilita e allarga il campo d’azione a livello di integrazione e in questo modo Web Port è nella condizione di implementare logiche di ottimizzazione avanzate basate su una visione e lettura realmente olistica della situazione. Ad esempio, la soluzione è nella condizione anche di considerare le previsioni legate alle condizioni esterne, come possono essere le condizioni atmosferiche o i dati relativi alla tipologie e all’intensità di utilizzo degli spazi di un edificio.
La piattaforma è poi progettata per ridurre i tempi di installazione e gestione, con un’interfaccia user-friendly e un editor HMI online che permette di creare grafiche personalizzate.
Competenza applicativa come valore aggiunto per la decarbonizzazione degli edifici
L’altro grande elemento distintivo della strategia Carel è rappresentato dalla profonda conoscenza degli impianti. Ometto tiene a precisare che «Non siamo un’azienda solo software che mette a disposizione un tool digitale», afferma, «abbiamo costruito una competenza di dominio nella gestione del digitale in relazione agli ambienti, alle infrastrutture e agli edifici tale per cui non solo raccogliamo il dato e creiamo algoritmi di predizione, ma siamo nella condizione di individuare e valutare i fattori sui quali agire e sui parametri più significativi per ciascun building alo scopo di raggiungere gli obiettivi di efficientamento energetico a parità di comfort».
Bilanciare la riduzione dei consumi con la qualità del comfort negli ambienti
Queste competenze di dominio sono fondamentali per bilanciare due esigenze apparentemente distanti: la riduzione dei consumi da una parte e il benessere delle persone che vivono quegli ambienti dall’altra. «La competenza relativa alla conoscenza dei fattori che incidono sulla gestione energetica e la struttura dell’applicazione permettono di coniugare due bisogni che in condizioni normali potrebbero essere contrastanti», spiega Ometto, sottolineando che l’obiettivo non deve essere quello di ridurre i consumi «a discapito del comfort ». La garanzia del benessere e l’ottimizzazione delle performance richiedono una competenza specifica che rappresenta il vero valore aggiunto della soluzione e della proposta.
L’obiettivo della decarbonizzazione degli edifici deve confrontarsi con i limiti di un mercato frammentato
Serena Ometto invita poi a considerare il contesto nel quale si deve operare per la decarbonizzazione degli edifici. Lo scenario è caratterizzato dal mercato dei commercial building (vale a dire uffici, negozi, banche, mondo della ristorazione e dell’ospitalità), un settore caratterizzato «da una grandissima varietà in termini di esigenze e di tecnologie utilizzate». Per raggiungere un mercato così capillare, e così eterogeneo, osserva Ometto, la strategia non è arrivare direttamente a ogni singolo edificio quanto quella di «trovare i giusti partner che sono di fatto le aziende di service o di manutenzione all’interno del mondo building».
La strategia si basa su una rete di partner qualificati (nella forma di system integrator) in grado di sfruttare le tecnologie Carel e Kiona per offrire ai loro clienti servizi di efficientamento a valore aggiunto, in un’ottica di servitizzazione. «Non abbiamo l’obiettivo di essere fisicamente in prossimità di tutti i building direttamente come Carel», precisa Ometto, «ma di sempificare l’adozione delle nostre soluzioni attraverso realtà che uniscono la comptenza tecnologica con quella legata ai temi energetici».
Il messaggio chiave che accompagna questa strategia è anche nell’invito di interpretare l’innovazione digitale come una risposta sempre più precisa alla compliance normativa e come una leva strategica per trasformare gli edifici esistenti in asset sostenibili e di maggior valore, contribuendo alla transizione ecologica del settore immobiliare.