Costruite in decenni di crescente globalizzazione, le supply chain internazionali, sino ad oggi, avevano dato prova di grande efficacia ed efficienza tanto che fino a due anni fa, la maggior parte delle persone non aveva sentito parlare di un processo di business chiamato “supply chain”. Oggi, occupa le prime pagine di praticamente tutti i giornali e i siti web del mondo. È uno degli argomenti più critici che si affrontano nella maggior parte delle riunioni aziendali e dei consigli di amministrazione, perché, se gestito in modo efficiente, permette alle imprese di far arrivare i propri prodotti ai clienti in tempi rapidi, nel posto giusto e al prezzo giusto.
Attualmente, siamo di fronte ad una combinazione di perturbazioni globali a dir poco inaudita che da mesi sta preoccupando imprenditori, amministratori delegati e direttori degli acquisti, della produzione e delle vendite di mezzo mondo. Perturbazioni e criticità che hanno colpito più di 160 settori industriali con un danno economico stimato in 110 miliardi di dollari e che si possono sintetizzare in sbilanciamento tra domanda ed offerta, carenza di molti materiali (come i semiconduttori), aumento dei prezzi di energia, trasporti e molte materie prime.
Davanti a queste fortissime perturbazioni la maggior parte delle imprese si è comportata in modo reattivo. Tuttavia, in simili circostanze è invece opportuno adottare un atteggiamento proattivo. La stessa stima del rischio di fornitura passa attraverso un accurato calcolo da un lato della probabilità di interruzione della catena di fornitura e dall’altro del costo derivante da tale interruzione. Saper stimare con chiarezza e completezza questo rischio è il fondamento da un lato per essere coscienti delle criticità presenti e dall’altro per poterle affrontare, con interventi volti sia a ridurre la probabilità di accadimento (prevenzione) sia a ridurre la magnitudo del danno provocato (mitigazione).
E proprio per quegli imprenditori e quei manager di prima linea che desiderano passare “dalla difesa all’attacco” e “dalla reazione alla prevenzione” rispetto alle perturbazioni della propria supply chain, che il RISE, laboratorio di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale (DIMI) dell’Università degli Studi di Brescia, insieme a IQ Consulting Srl, P4I e ESG360 di Digital360 e con il patrocinio di due prestigiose Associazioni quali ANRA (Associazione Nazionale Risk Manager e Responsabili Assicurazioni Aziendali) e ADACI (Associazione Italiana di Acquisti e Supply Management) ha organizzato l’evento: “IL RISCHIO DI FORNITURA: se lo conosci, lo eviti“.
Quanto frequentemente accadono le interruzioni di fornitura, e quali sono le causali dominanti? Quali sono le conseguenze delle interruzioni di fornitura in termini di costo e tempo necessario per tornare a regime? Ci sono delle “regole d’oro” che possono aiutarci ad anticipare anziché a subire le interruzioni di fornitura? Queste alcune delle domande che verranno affrontate.
Compatibilmente con le evoluzioni sanitarie e le corrispondenti regolamentazioni, l’evento si terrà il 13 aprile 2022 dalle 15:30 alle 18:30 in modalità ibrida, sia in presenza presso la Sala Consiliare di Ingegneria dell’Università degli Studi di Brescia sia in collegamento streaming tramite piattaforma ZOOM.
La partecipazione è gratuita previa iscrizione a questo link.
Le iscrizioni saranno soggette a conferma da parte dell’organizzazione.
Tra i relatori:
- Maurizio Tira, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Brescia
- Franco Gussalli Beretta, Presidente Confindustria Brescia
- Marco Perona, Università degli Studi di Brescia
- Sergio Baccanelli, Project Manager, P4I
- Paolo Bentivoglio, Direttore Acquisti, Streparava S.p.A
- Sergio Fumagalli, ESG advisor, P4I
- Giorgio Vegetti, Procurement intelligence, Gruppo CESI
- Marco Terzago,Head of Risk Control, SKF Group
- Danilo Salvioni, Group Procurement Director, Fenzi
Modera Mauro Bellini, direttore responsabile testate verticali Digital360
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