Sostenibilità e misure per il clima sono le principali tendenze per i data center nel 2022

Secondo gli esperti di Vertiv, sono probabili anche l’adozione su vasta scala dell’intelligenza artificiale e una maggiore integrazione delle apparecchiature

Pubblicato il 03 Dic 2021

data center

Vertiv, fornitore globale di infrastrutture digitali critiche e soluzioni di continuità, ha comunicato le indicazioni annuali sui principali trend dei data center nel 2022, caratterizzate da un notevole aumento delle misure volte a promuovere la sostenibilità e a contrastare la crisi climatica. Secondo gli esperti di Vertiv, le tematiche legate all’efficienza e ai consumi dei data center sono in continua evoluzione al fine di fornire un approccio più mirato e innovativo in materia di sostenibilità. Di fatto, si riconosce l’urgenza della crisi climatica, la relazione tra la disponibilità delle risorse e l’aumento dei costi, e il cambiamento degli orientamenti politici in tutto il mondo.

“Con l’arrivo del 2022, gli operatori e i fornitori di data center adotteranno efficacemente strategie che consentiranno una concreta e significativa risposta nell’affrontare la crisi climatica – ha sottolineato Rob Johnson, Ceo di Vertiv –. Noi continueremo a focalizzarci sull’efficienza energetica di tutto il nostro portfolio, così come sulle tecnologie di energia alternativa e rinnovabile e sulle fonti di energia a zero emissioni di carbonio, dando priorità alle tecnologie di raffreddamento senza acqua e collaborando con i leader della ricerca e con i nostri clienti al fine di orientarci su iniziative di sviluppo sostenibile di grande impatto”.

Le strategie che i responsabili dei data center adotteranno riguardo questi due aspetti avranno un impatto fondamentale sull’economia digitale del 2022 e degli anni a seguire.

Le tendenze del 2022

L’urgenza di queste sfide si riflette nelle tendenze del 2022 identificate dagli esperti di Vertiv. Queste tendenze sono le seguenti:

  • I data center al confronto con i temi della sostenibilità e della crisi climatica: negli ultimi anni, l’industria dei data center ha fatto progressi verso policy più eco-sostenibili, ma gli operatori si impegneranno in modo più deciso nel 2022. Sul fronte operativo, gli esperti di Vertiv prevedono che alcune organizzazioni adotteranno strategie di energia sostenibile, sfruttando nuove soluzioni digitali per garantire l’uso di energia rinnovabile al 100% e dunque operando con energia sostenibile 24/7. Questi sistemi ibridi di energia distribuita possono fornire sia corrente alternata che continua, il che permette di utilizzare nuove modalità per migliorare l’efficienza e consente ai data center di operare senza emissioni di carbonio. Le celle a combustibile, le risorse rinnovabili e i sistemi di immagazzinamento dell’energia a lunga durata, compresi i sistemi di immagazzinamento di energia delle batterie (BESS) e le batterie agli ioni di litio, avranno tutti un ruolo chiave nel fornire risultati sostenibili, resilienti e affidabili. I sistemi di condizionamento che non utilizzano acqua sono particolarmente richiesti, e vedremo le richieste di prodotti refrigeranti con un alto tasso di riscaldamento globale (GWP) diminuire gradualmente a favore di quelli a ridotto GWP.
    Nel prossimo futuro, gli effetti degli eventi meteorologici straordinari legati al cambiamento climatico influenzeranno le decisioni su dove e come costruire nuovi data center e reti di telecomunicazione. Anche altri fattori, tra cui l’affidabilità e l’accessibilità della rete, le variazioni del clima a livello regionale, la disponibilità di acqua e di energia rinnovabile e sostenibile generata localmente, e i vincoli che limitano la produzione di energia e la quantità di elettricità destinata ai data center, giocheranno un importante ruolo nel processo decisionale. Questi eventi climatici straordinari guideranno la realizzazione di sistemi infrastrutturali più solidi in tutti gli ambienti ICT, che dovranno essere attentamente allineati con gli obiettivi di sostenibilità. Nel 2022, gli operatori dei data center e di telecomunicazioni dovranno gestire questi problemi – e le immancabili questioni legate alla latenza – e saranno i promotori della necessità di soluzioni che possano affrontare tutte queste sfide. 
  • L’intelligenza artificiale prende forma: mentre le reti di oggi diventano più complesse e più distribuite e le esigenze di realtà aumentata e realtà virtuale del Metaverso diventano più evidenti, la necessità di un sistema di calcolo e di decision-making in tempo reale diventa più critica. La necessità di eseguire il calcolo in tempo reale è sensibile alle latenze, e nel modello ibrido sempre più comune che prevede un mix di reti aziendali, cloud pubblico e privato, sistemi di colocation ed edge, la loro completa gestione manuale è impraticabile, se non impossibile. L’intelligenza artificiale (AI) e l’apprendimento automatico saranno fondamentali per ottimizzare le prestazioni di queste reti.
    Occorrerà attenzione e tempo per acquisire i dati giusti, costruire i modelli adeguati e formare la piattaforma di rete affinché possa prendere le decisioni più appropriate. In ogni modo, gli strumenti di programmazione sono diventati sufficientemente semplici da permettere ai data scientist di indirizzare le risorse di calcolo verso un problema senza dover essere necessariamente esperti di programmazione o di hardware. La disponibilità di sistemi di AI da parte di produttori rinomati, opzioni cloud disponibili, una catena di strumenti semplificata e un approccio educativo al data science hanno permesso che l’AI fosse accessibile anche per le aziende di piccole dimensioni. Tutto ciò si aggiunge all’accelerazione dell’adozione dell’AI nel 2022. Come per ogni progresso tecnologico, ci sono degli effetti a catena. L’aumento dell’AI aumenterà inevitabilmente le capacità di calcolo e di calore e, di conseguenza, accelererà l’adozione dei sistemi di raffreddamento a liquido. Tra le altre sfide, la riduzione della barriera d’ingresso pone un valore aggiunto nella scelta dei fornitori, delle piattaforme e dei sistemi adeguati a cui affidarsi.
  • Il data center post-pandemia comincia a delinearsi: è in corso, a livello globale, la costruzione di circa 2,9 gigawatt di nuovi data center – in aumento rispetto agli 1,6 gigawatt del 2020. Questi data center saranno i primi che verranno realizzati specificamente per soddisfare le esigenze di un mondo post-Covid. Una maggiore attenzione si concentrerà sull’edge, dove VMware prevede un radicale cambiamento nella distribuzione del carico di lavoro – dal 5% attuale al 30% nei prossimi cinque anni. La disponibilità rimarrà la massima priorità, anche per i sistemi edge, ma una latenza più bassa è una necessità crescente se si vogliono supportare strutture solide, città intelligenti, risorse energetiche distribuite e reti 5G. Il 2022 vedrà un aumento degli investimenti nell’edge per supportare questa nuova normalità (lavoro da remoto, maggiore affidamento all’e-commerce e alla telemedicina, video streaming) e il continuo rollout della tecnologia 5G.
  • Spinta verso l’integrazione: diversi fornitori di apparecchiature per data center hanno abbracciato per anni sistemi integrati che consentono ampliamenti modulari di funzionalità, con rack e file integrati tra le offerte di data center più frequenti di oggi. Nel 2022, assisteremo al passaggio successivo verso l’integrazione quando i data center lavoreranno con i produttori per migliorare il processo di integrazione di sistemi più grandi – per esempio tutti i componenti dell’infrastruttura di alimentazione, – e fornire un’interoperabilità senza soluzione di continuità. I benefici che derivano da un concetto di integrazione sono ben noti – riduzione dei costi di realizzazione e distribuzione, gestione flessibile della capacità – e l’applicazione dello stesso approccio a sistemi più grandi offre una maggiore velocità. Le soluzioni di alimentazione basate su sistemi rack sono i primi indicatori della spinta all’integrazione.

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