Trasformazione energetica

Il potenziale del teleriscaldamento per la decarbonizzazione dell’Ue



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Dallo studio condotto da Compass Lexecon e Wartsila Energy emerge come l’ammodernamento di questo settore potrebbe ridurre le emissioni di carbonio dell’Ue e aumentare l’utilizzo di energia rinnovabile in modo significativo, abbandonando i sistemi poco flessibili alimentati a carbone

Pubblicato il 21 nov 2024



Wartsila – Teleriscaldamento

Il District Heating o teleriscaldamento è una soluzione energetica flessibile e integrata che, sebbene non pienamente sfruttata attualmente, potrebbe aiutare l’Europa a raggiungere i suoi obiettivi di decarbonizzazione a breve termine in modo economicamente vantaggioso. Questo è quanto emerge da un recente studio condotto dal gruppo tecnologico Wärtsilä e dalla società di consulenza economica Compass Lexecon, secondo cui una ristrutturazione in chiave moderna di questo settore potrebbe portare a una significativa riduzione delle emissioni di carbonio dell’UE e a un incremento dell’uso di energia rinnovabile, e quindi ad abbandonare progressivamente i sistemi poco flessibili alimentati a carbone.

Teleriscaldamento, un percorso redditizio verso il net zero

Nel 2022 la produzione di energia elettrica e di calore da carbone non flessibile ha generato quasi 450 milioni di tonnellate di emissioni di CO2, pari a circa il 60% delle emissioni totali del settore. Alla luce di questo dato, l’indagine pone l’accento sul potenziale derivante dall’integrazione dei sistemi di teleriscaldamento e di energia elettrica (conosciuta come accoppiamento settoriale) per decarbonizzare sia il calore che l’elettricità, ottenendo nel contempo risparmi economici.

La ricerca esamina i diversi flussi di reddito per la generazione combinata di calore ed elettricità (in particolare i motori CHP) che utilizzano il gas e analizza il quadro normativo europeo e le tendenze future che influenzeranno tali flussi. Il rapporto include anche casi di studio specifici per ogni Paese, con una analisi dettagliata dei contesti normativi e di mercato nazionali.

“Il teleriscaldamento ha un potenziale inespresso in Europa e può rappresentare un percorso redditizio verso il net zero – afferma Igor Petryk, Direttore dello Sviluppo del Mercato di Wärtsilä Energy– Non si tratta solo di riscaldare le case, ma anche di favorire la crescita delle energie rinnovabili, di offrire flessibilità e di creare una soluzione praticabile per i Paesi dipendenti dal carbone che stanno passando a un’energia più pulita”.

Tecnologie di teleriscaldamento per accelerare l’abbandono dei combustibili fossili

L’indagine suggerisce che investire in tecnologie flessibili di teleriscaldamento, come i motori di cogenerazione, può contribuire all’integrazione dell’aumento dell’offerta di energia rinnovabile e all’accelerazione dell’abbandono dei combustibili fossili. E la fattibilità di questa evoluzione è dimostrata dai casi di studio di teleriscaldamento in Danimarca, Ungheria, Repubblica Ceca e Polonia.

In Polonia, una recente modellizzazione di Wärtsilä mostra che, integrando i sistemi di teleriscaldamento ed energia elettrica, il Paese potrebbe risparmiare 3,8 miliardi di euro nel prossimo decennio, riducendo del 57% le emissioni annuali di CO2 nel settore energetico dominato dal carbone entro il 2032. Nella modellizzazione, i motori di cogenerazione e le pompe di calore emergono come i facilitatori chiave per integrare in modo efficiente la capacità in espansione delle fonti di energia rinnovabili (FER) della Polonia.

Con l’evoluzione dei sistemi di teleriscaldamento in Europa, il caso di studio di Skagen, in Danimarca, mostra come la tecnologia dei motori di cogenerazione svolga un ruolo chiave anche nelle reti con un’elevata quota di generazione da fonti rinnovabili. Zuglo, in Ungheria, dimostra la versatilità dei motori di cogenerazione impiegati nei sistemi di teleriscaldamento nel fornire elettricità e stabilità alla rete.

Un fattore critico per la modernizzazione e la decarbonizzazione dei sistemi di teleriscaldamento è il sostegno pubblico. Nella Repubblica Ceca, sussidi mirati e in linea con gli obiettivi dell’UE hanno accelerato l’adozione dei motori di cogenerazione e hanno incrementato gli investimenti. In Ungheria, il mercato dei servizi ausiliari incoraggia gli investimenti nei motori di cogenerazione, sostenendo un maggiore uso delle energie rinnovabili e riducendo le emissioni di carbonio.

Politiche e investimenti tecnologici per un futuro energetico sostenibile e conveniente

Con l’Europa impegnata nella decarbonizzazione dei propri sistemi energetici, il teleriscaldamento emerge come una soluzione tecnologicamente avanzata e versatile, capace di affrontare le sfide legate ai cambiamenti climatici e all’efficienza energetica. Mentre le direttive dell’Unione Europea, come quella sull’efficienza energetica, stabiliscono le linee guida per la transizione verso energie rinnovabili e a basso contenuto di carbonio, il ruolo delle politiche nazionali e il recepimento delle normative europee restano cruciali per creare le condizioni regolatorie atte a facilitare gli investimenti nel settore del teleriscaldamento.

Con le giuste politiche e investimenti tecnologici, il teleriscaldamento può svolgere un ruolo fondamentale nel garantire un futuro energetico sostenibile e conveniente. Gerald Aue, vicepresidente di Compass Lexecon, conclude: “Il nostro studio dimostra che i motori di cogenerazione efficienti possono svolgere un ruolo importante nel contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici, sostituendo il carbone. Ciò è riconosciuto anche dal fatto che, a determinate condizioni, questi motori possono soddisfare i criteri della tassonomia UE per le attività sostenibili.”

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