Il panorama europeo dei data center sta vivendo un periodo di forte crescita, spinto dalla domanda sempre più pressante di servizi digitali e dall’avvento dell’intelligenza artificiale. Nonostante ciò, l’evoluzione del settore incontra non pochi ostacoli, soprattutto in termini di approvvigionamento energetico e in ragione della necessità di un quadro normativo più efficace. Queste sono le conclusioni tratte dal report “Powering the Future”, pubblicato da iXConsulting e BCS (Business Critical Solutions) Consulting, fornitore di soluzioni di consulenza integrate per gli asset IT, che fornisce una panoramica esaustiva delle sfide e delle opportunità del mercato europeo dei data center, con spunti di riflessione sul futuro.
Data center: il fabbisogno energetico deve essere gestito in modo sostenibile
Il report segnala anzitutto un aumento costante nella richiesta di data center, con una stima di triplicazione del consumo energetico entro il 2030. L’85% degli intervistati (oltre 3.000 professionisti di alto livello nel campo dei centri dati in tutta Europa, tra cui proprietari, operatori, sviluppatori, consulenti e utenti finali) ha riscontrato nell’ultimo anno un incremento della domanda dovuto all’AI e l’87% prevede una crescita ulteriore nei prossimi 12 mesi. Un boom che solleva dubbi sulla capacità delle reti elettriche di gestire l’aumento del fabbisogno energetico e sulla disponibilità di energia rinnovabile.
“Il settore dei data center si trova di fronte a un delicato equilibrio – commenta Jim Hart, CEO di BCS Consulting – La crescita economica e il progresso tecnologico dipendono da queste infrastrutture, ma il loro fabbisogno energetico deve essere gestito in modo sostenibile ed equo. Servono investimenti mirati per modernizzare le reti elettriche, oltre a normative nazionali e comunitarie, così da incentivare la produzione di energia decentralizzata da fonti rinnovabili. Senza un’azione decisa, si rischia di compromettere le ambizioni digitali e gli impegni ambientali nella regione”.
La sfida delle competenze e dell’intelligenza artificiale
Il report di iXConsulting e BCS Consulting mette poi in evidenza l’importanza di una pianificazione urbanistica attenta e del riconoscimento dei data center come infrastrutture critiche, seguendo l’esempio del Regno Unito. Al contempo, mette in luce le sfide che il settore deve affrontare, come la mancanza di professionisti qualificati e le interruzioni nella catena di approvvigionamento.
L’adozione dell’AI, pur essendo un driver di crescita, pone ulteriori sfide in termini di efficienza energetica: il 70% degli intervistati si affida già all’intelligenza artificiale nella gestione dei propri data center, e l’86% prevede che questa tecnologia contribuirà a migliorarne l’efficienza nei prossimi anni.
In questo contesto, e alla luce delle criticità evidenziate dal report a livello europeo, Luca D’Alleva, Head of Service for Cost Management Italia & Iberia di BCS Italia, osserva: “L’Italia ha il potenziale per diventare un hub strategico per i data center grazie alla sua posizione geografica e alle nuove infrastrutture, ma deve affrontare con urgenza la questione energetica e la formazione di personale qualificato. Considerando che il report identifica la disponibilità di energia come fattore chiave per la localizzazione dei data center e la crescente domanda di energia rinnovabile, l’Italia deve sviluppare programmi di formazione mirati per colmare il divario di competenze. Solo affrontando queste sfide con una visione strategica di lungo termine, il nostro Paese potrà competere efficacemente a livello europeo e attrarre gli investimenti necessari per la crescita del settore”.