Normative

In vigore in tutta UE le nuove norme sull’acqua potabile per ridurre rifiuti e rischi per la salute

La nuova direttiva è applicabile dal 12 gennaio 2021, ma gli Stati membri hanno avuto due anni di tempo per recepirla nel diritto nazionale. Limiti più stringenti sulle sostanze contaminanti, fornitura gratuita negli edifici pubblici, informazioni accessibili e lotta alle perdite

Pubblicato il 13 Gen 2023

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Un’alta percentuale di cittadini europei gode già di un ottimo accesso all’acqua potabile pulita e sicura a un prezzo accessibile. Tuttavia, fenomeni emergenti come l’aumento della scarsità d’acqua, il persistere della siccità e l’inquinamento da nuove sostanze come i prodotti farmaceutici o le microplastiche possono minacciare la salute umana. Per affrontare queste sfide, che poi sono al centro del SDG 6 dell’Agenda 2030: Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie, la Commissione aveva proposto un aggiornamento della direttiva sull’acqua potabile, che risaliva al 1998, per preservare la qualità dell’acqua potabile a lungo termine e proteggere i consumatori da nuovi rischi potenziali. La proposta è stata adottata dai legislatori nel 2020 come nuova Direttiva UE 2020/2184 sulla qualità delle acque destinate al consumo umano ed è entrata in vigore il 12 gennaio 2021. Gli Stati membri hanno avuto due anni di tempo per recepirla nel diritto nazionale e conformarsi alle sue disposizioni e dal 12 gennaio 2023 le nuove norme saranno applicate su tutto il suolo comunitario.

Le norme più rigorose al mondo in materia di acqua potabile

Standard più stringenti per l’acqua potabile, maggiore accesso per i gruppi vulnerabili e interventi per ridurre i rifiuti di plastica. Oggi i nuovi requisiti sulla qualità e l’accesso all’acqua potabile sono in vigore in tutta l’Unione Europea con l’obiettivo di garantire un miglioramento della qualità attraverso limiti più severi per le sostanze inquinanti e agevolare il consumo dell’acqua dal rubinetto rispetto a quella in bottiglia riducendo così i rifiuti in plastica.

Le nuove regole sono le più rigorose al mondo in materia di acqua potabile, in linea con l’obiettivo “inquinamento zero” annunciato nel Green Deal europeo e rispondono alla prima iniziativa di successo dei cittadini europei, Right2Water, che ha raccolto 1,6 milioni di firme a sostegno del miglioramento dell’accesso all’acqua potabile sicura per tutti gli europei.

Virginijus Sinkevičius, Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, ha dichiarato: “Da oggi gli europei possono essere certi dell’elevatissima qualità dell’acqua che bevono. Stiamo affrontando il problema delle sostanze chimiche pericolose e delle microplastiche che finiscono nell’acqua potabile, rendendola sicura per noi e per l’ambiente. Mi auguro che, con una maggiore fiducia nell’acqua di rubinetto, i cittadini possano anche contribuire a ridurre i rifiuti di plastica derivanti dall’acqua in bottiglia e i rifiuti marini.”

Attenzione alla qualità, ma anche alle perdite

Per garantire l’elevata qualità dell’acqua potabile, la direttiva comprende norme di sicurezza aggiornate, introduce una metodologia per individuare e gestire i rischi di qualità nell’intera catena di approvvigionamento idrico, stabilisce un elenco delle sostanze emergenti da tenere sotto controllo, come le microplastiche, gli interferenti endocrini e nuovi tipi di sostanze chimiche da monitorare, e introduce disposizioni di conformità per i prodotti da utilizzare a contatto con l’acqua potabile.

Da qui può partire il vincolo a garantire la fornitura gratuita di acqua negli edifici pubblici e nelle attività private (ristoranti, mense e servizi di catering) la possibilità di scegliere acqua dal rubinetto gratuitamente o a basso costo. Al pubblico sarà garantito un accesso facile e intuitivo – anche online – alle informazioni sulla qualità e sulla fornitura di acqua potabile nella propria zona.

Ma la questione dell’accesso universale all’acqua potabile va di pari passo con la disponibilità e la lotta agli sprechi. A tal proposito, la nuova direttiva affronta il problema delle perdite idriche durante la distribuzione che si attesta al 23% di tutta quella trattata a livello comunitario. Gli Stati membri hanno inoltre l’obbligo di migliorare e mantenere l’accesso all’acqua potabile per tutti, e in particolare per i gruppi vulnerabili ed emarginati che, in Europa, sono circa 2 milioni.

Il recepimento della legislazione nel diritto nazionale migliorerà la protezione della salute umana per tutti i cittadini dell’UE e contribuirà a proteggere l’ambiente dal rilascio di sostanze nocive. Gli Stati membri dovranno comunicare alla Commissione il testo delle disposizioni essenziali di diritto interno che adottano nel settore disciplinato dalla presente direttiva.

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