Ricerche

I PPA possono garantire quasi il 20% del fabbisogno delle imprese energivore

Cerved ha stimato il potenziale risparmio derivante dall’applicazione dei contratti a lungo termine di fornitura di energia elettrica rinnovabile

Aggiornato il 24 Lug 2023

net zero

L’adozione di contratti di fornitura di energia elettrica rinnovabile a lungo termine, noti come Power Purchase Agreement (PPA), potrebbe portare a significativi benefici alle imprese energivore italiane. Lo rivela uno studio condotto da Cerved, secondo cui le oltre 3.700 aziende nazionali a elevato consumo energetico potrebbero risparmiare fino a 2,6 miliardi di euro nei prossimi 3 anni se il prezzo dell’energia si normalizzasse ai livelli precrisi. Se invece il prezzo rimanesse più elevato, il risparmio potrebbe arrivare addirittura a 4 miliardi di euro. In particolare, queste aziende potrebbero coprire quasi il 20% dei propri consumi elettrici (corrispondente a circa 10.000 GWh all’anno) con energia elettrica di origine fotovoltaica, evitando l’emissione di 4 milioni di tonnellate di CO2.

La realtà delle aziende energivore

Le energivore, lo ricordiamo, sono aziende di dimensioni medio-grandi che si concentrano nella parte settentrionale della Penisola ma hanno una presenza significativa anche in alcuni distretti industriali del Sud, come ad esempio Taranto per la siderurgia. Si tratta di un mondo che ha una rilevanza produttiva importante (6% valore aggiunto) e rappresenta quasi un quinto dei consumi energetici nazionali (18%): i settori con le quote di consumo più alte – e con le imprese più grandi – sono i metalli, i materiali da costruzione e il chimico, mentre nella plastica, negli imballaggi e nel tessile la quota maggiore di consumi si deve a imprese che si attestano intorno ai 40 GWh annui.

In base all’analisi dei profili e dei livelli di consumo delle 3.715 imprese energivore, l’analisi del Cerved ha quantificato la domanda potenziale di PPA fotovoltaici in questo segmento, che potrebbe coprire 9,8 TWh l’anno con energia fotovoltaica, circa il 17,5% della domanda. Di questi, 5,2 TWh sarebbero immediatamente convertibili dalle 244 imprese medio-grandi che utilizzano più di 40 GWh l’anno, mentre per la parte restante le piccole imprese potrebbero aggregarsi in consorzi o rientrare nel portafoglio delle utilities.

Le imprese che trarrebbero maggiori benefici dall’adozione di PPA a prezzi in linea con quelli delle rinnovabili sono principalmente quelle del settore dei metalli, della chimica e della plastica. Tuttavia, in termini di redditività, i settori più interessati sarebbero l’agroalimentare e l’industria casearia e della carne, seguiti dall’industria estrattiva e dalla plastica.

Dal punto di vista geografico, le regioni che potrebbero beneficiare maggiormente dell’adozione di PPA sono l’Abruzzo, la Toscana, il Molise e la Sardegna. Queste regioni sono caratterizzate dalla presenza di distretti industriali energivori, in cui la transizione verso fonti energetiche pulite può rappresentare un volano per la competitività.

Benefici non soltanto economici

Oltre ai benefici economici, l’adozione di PPA avrebbe anche un impatto positivo sulla valutazione creditizia delle imprese. Secondo Cerved Rating Agency, l’agenzia di rating del Gruppo Cerved, l’adozione di PPA potrebbe influire positivamente sulla redditività, sulla sostenibilità del debito e sulla leva finanziaria di 1.335 delle 3.715 aziende energivore analizzate. Queste aziende impiegano 280.000 dipendenti e hanno un giro d’affari di 190 miliardi di euro. Infatti, 161 di esse, con fabbisogno superiore a 40 GWh e con una classe di rating “Investment Grade”, potrebbero coprire i propri consumi elettrici con produzione fotovoltaica per circa 3.200 GWh, preservando una classe elevata di merito creditizio, in particolare nei materiali da costruzione, nei metalli, nel settore chimico e nei prodotti di carta, di plastica e per imballaggio. Ben 660, invece, coi potenziali risparmi energetici potrebbero pianificare investimenti addizionali per 25 miliardi di euro, auspicabilmente in ottica di sostenibilità, mantenendo la stessa fascia di rischio.

“Nel segmento delle imprese energivore, soprattutto di grandi dimensioni, il PPA si configura come uno strumento strategico e vantaggioso – ha commentato Andrea Mignanelli, amministratore delegato di Cerved – perché favorisce l’utilizzo di fonti energetiche pulite, in particolare il fotovoltaico, supporta la transizione verso gli obiettivi ambientali, consente la stabilizzazione dei costi e la diversificazione dell’approvvigionamento energetico, migliora la competitività delle aziende che lo sottoscrivono”.

Articolo originariamente pubblicato il 24 Lug 2023

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