Il 2025 era considerato l’anno della svolta per la rendicontazione di sostenibilità. Lo è stato, ma non nel modo previsto. Le attese erano rivolte alla piena attuazione della CSRD e all’adozione dei nuovi standard di rendicontazione, ma questi obiettivi non si sono ancora realizzati.
Negli ultimi mesi, con il Pacchetto di semplificazione “Omnibus”, il quadro normativo italiano ed europeo hanno subito un rallentamento: gli obblighi di rendicontazione per le grandi imprese e per le PMI quotate (escluse le microimprese) sono stati posticipati al 1° gennaio 2028, con prima rendicontazione nel 2029.
Rendicontazione di sostenibilità per rafforzare la competitività e la creazione di valore nel lungo periodo
Nonostante il rinvio, molte imprese hanno scelto di avviare volontariamente un percorso strutturato verso la rendicontazione di sostenibilità. Una decisione motivata non solo dall’adeguamento alle future norme, ma anche dalla crescente attenzione di stakeholder esterni – in particolare istituti bancari, finanziatori e grandi clienti già soggetti agli obblighi di rendicontazione – e dal desiderio di rafforzare la competitività e la creazione di valore nel lungo periodo.
I Collegi Sindacali e i processi di rendicontazione
In questo scenario, i Collegi Sindacali sono chiamati a presidiare il processo di rendicontazione, sia nei casi in cui l’obbligo derivi progressivamente dalla CSRD, sia quando le imprese scelgono di redigere il report su base volontaria.
I doveri di vigilanza dell’organo di controllo sono stati chiariti dalle Norme di Comportamento del Collegio Sindacale di società non quotate (CNDCEC, dicembre 2024), dalla Nota n. 17 (settembre 2025) nonché dal più recente documento Vigilanza del collegio sindacale e tematiche di sostenibilità pubblicato dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti (ottobre 2025), che sottolineano l’obbligo di vigilare su pianificazione, governance ESG, processo di rendicontazione e adeguatezza degli assetti aziendali.
I compiti dei Collegi Sindacali
I Collegi sindacali sono quindi chiamati nell’ambito delle proprie verifiche periodiche a:
- Vigilare sul ruolo dell’organo amministrativo, affinché persegua il successo sostenibile – la creazione di valore nel lungo periodo a beneficio degli azionisti e degli altri stakeholder – e integri la sostenibilità nella cultura aziendale, nei processi e nelle attività, anche valorizzando la diversità, nonché nelle decisioni gestionali affinché queste siano coerenti con i principi di corretta amministrazione e con gli obiettivi ESG dichiarati.
- Verificare che il CdA valuti l’adeguatezza dell’assetto organizzativo rispetto agli obiettivi ESG strategici. Ciò implica:
i) l’analisi della governance e delle deleghe collegate agli ambiti ESG;
ii) la verifica di informative periodiche al CdA sull’attuazione del piano di sostenibilità;
iii) la presenza di procedure che colleghino remunerazione e incentivi agli obiettivi ESG, di sistemi di archiviazione che garantiscano la tracciabilità delle decisioni e di piani di formazione per il personale coinvolto.
- Verificare che la società abbia individuato obblighi o opportunità di rendicontazione, pianificando tempi e modalità di elaborazione del report in conformità agli standard di rendicontazione.
- Vigilare sul processo di redazione e pubblicazione del report di sostenibilità (obbligatorio o volontario), assicurandosi che esista un processo organizzato per la raccolta di dati e informazioni tempestive, complete e attendibili, con chiara individuazione delle responsabilità e nel rispetto delle norme e degli standard di riferimento.
Gli interlocutori del Collegio Sindacale
Per svolgere in modo efficace la propria attività di vigilanza, come indicato dai documenti più sopra citati, il Collegio Sindacale deve confrontarsi e scambiare informazioni con:
- Il Revisore legale, in merito alla pianificazione delle attività, all’efficacia dei controlli e agli esiti delle verifiche sui dati contenuti nel report di sostenibilità, anche ai fini della loro certificazione.
- L’Organismo di Vigilanza, su temi comuni come ambiente, salute e sicurezza sul lavoro, privacy e diritti umani.
- Gli organi di controllo delle società controllate, nel caso di capogruppo, per la redazione della rendicontazione consolidata di sostenibilità.
Si può così concludere che, pur in un contesto normativo in evoluzione e di incertezza, resta fermo il principio secondo cui il Collegio Sindacale deve svolgere un ruolo attivo e consapevole nel processo di rendicontazione ESG.




































































