Transizione green

Risk management: Modefinance lancia un metodo per la valutazione climatico-ambientale

La fintech del gruppo TeamSystem conferma l’unicità dei propri modelli attraverso evoluti strumenti di AI che permettono una valutazione totalmente automatica. In esame il rischio fisico, che valuta l’impatto economico derivante da eventi naturali legati ai cambiamenti climatici ed è misurabile tramite l’ESG Automated Score, e il rischio di transizione, che include l’impatto economico dell’implementazione di normative e di adeguamenti tecnologici

Pubblicato il 12 Apr 2023

Criteri ESG: l’importanza di governare rischi cyber, informatici e operativi

Saper riconoscere e gestire i rischi connessi alla sostenibilità ambientale è cruciale per gli istituti finanziari. In questo contesto, Modefinance , fintech specializzata nella valutazione del rischio di credito delle aziende e Agenzia di Rating (CRA ed ECAI), società del gruppo TeamSystem, lancia due modelli proprietari per la valutazione del rischio fisico e di transizione.

Il modello di rischio fisico valuta l’impatto economico derivante dall’atteso aumento di eventi naturali legati ai cambiamenti climatici e la soluzione di modefinance, elaborata grazie a evoluti strumenti di AI, effettua la geolocalizzazione dell’impresa in modo completamente automatico, utilizzando come unico dato la partita IVA, per restituire in modo semplice e immediato la valutazione del rischio fisico cui questa è soggetta. Il risulto dell’analisi è visibile tramite l’indicatore sintetico e automatizzato l’ESG Automated Score. Tale risultato, unico nel suo genere, è disponibile agli utenti sia all’interno della piattaforma proprietaria Tigran Risk Platform, soluzione di Rating-as-a-Service per l’automazione dei processi di valutazione del rischio finanziario per banche, asset management, fintech e grandi aziende, sia come tool indipendente accessibile via API.

Il rischio di transizione si riferisce invece all’impatto economico cui le imprese possono essere soggette come conseguenza dell’implementazione di normative atte a ridurre le emissioni di carbonio e favorire lo sviluppo di energie rinnovabili, dei progressi e adeguamenti tecnologici, nonché del cambiamento delle preferenze dei consumatori e della fiducia dei mercati. Non essere in grado di adeguarsi a tale cambiamento, sottovalutarlo e trascurare queste politiche, spesso si riflette in maggiori tassazioni, dirottamento delle preferenze di mercato e difficile accesso al credito per l’azienda. Per la natura stessa del rischio di transizione, i cui KPI misurano gli impatti economici e finanziari dei fattori come l’aumento dei costi legati alla tassazione delle emissioni di carbonio ed esposizione a controversie legali, la sua valutazione è qualitativa e modefinance ha sviluppato un apposito questionario da sottoporre all’impresa esaminata.

Anche grazie alla partecipazione attiva, in quanto soggetto di rilevanza nel mondo delle valutazioni di rating, al progetto europeo TransparEEnS, è stato sviluppato e sottoposto alle imprese un questionario, che in base all’ingente quantità di dati raccolti, copre numerosi aspetti relativi all’uso efficiente delle fonti energetiche e all’impiego di fonti rinnovabili.

Strumenti essenziali per affrontare i cambiamenti

“Per le istituzioni bancarie nazionali ed europee, introdurre le valutazioni di rischio climatico-ambientale all’interno del giudizio completo riguardante la salute economico-finanziaria di un determinato ente da parte degli istituti finanziari diventa essenziale per poter affrontare i cambiamenti che il sistema economico si troverà a gestire nei prossimi anni – spiega Valentino Pediroda, co-fondatore e co-Amministratore Delegato di Modefinance -. Le banche e le aziende che saranno capaci di implementare adeguate prassi per identificare e mitigare i rischi climatico-ambientali continueranno, le prime a garantire il necessario accesso al credito alle imprese, le seconde a mantenere la propria competitività e reputazione sul mercato”.

Come evidenziato anche da Banca d’Italia, un corretto approccio al risk management da parte sia delle banche che delle imprese permette un’agevolata misurazione e prevenzione dei rischi climatico-ambientali (fisici e di transizione) evitando o attenuando, di conseguenza, l’impatto negativo dei rischi finanziari tradizionali (di credito, di mercato, reputazionali, e di liquidità). Le iniziative regolamentari, che riguardano sia gli istituti finanziari che le PMI, volte ad accelerare la transizione green, causeranno infatti maggiori costi e minori ricavi per gli enti che evidenziano una maggiore impronta carbonica, con un conseguente peggioramento del merito creditizio. Inoltre, la crescente attenzione degli stakeholder verso temi climatici tendenzialmente accresce i rischi reputazionali dell’ente che non si adegua alle loro aspettative, nonché i rischi di natura legale derivanti da attività non conformi alla tutela dell’ambiente.

La risposta fintech di Modefinance: i modelli di valutazione

1. Il modello di rischio fisico

Il modello di rischio fisico, basandosi su sofisticati strumenti di AI, effettua la geolocalizzazione dell’impresa in modo completamente automatico, utilizzando come dato la partita IVA dell’azienda, e restituendo come risultato finale la valutazione del rischio fisico cui questa è soggetta, ponderato con il settore di appartenenza “materiality”. All’interno del modello, gli indicatori monitorano la suscettibilità dei siti di stoccaggio e/o produzione a specifici rischi fisici (e.g. grandinate, terremoti, vulcani, incendi ecc.), ognuno dei quali si avvale di una metodologia specifica per la stima del rischio. Quando parliamo della determinazione del livello di rischio fisico, oltre ai dati geografici, l’esposizione ai rischi viene anche esaminata in funzione di benchmark che tengono conto della specificità del business aziendale sulla base di una mappa di materialità, che indica la rilevanza di un dato evento fisico per un dato settore di business.

Il risultato di tale analisi e valutazione del rischio fisico è visibile dall’utente tramite uno score sintetico e automatizzato l’ESG Automated Score, che si posiziona su una scala proprietaria di modefinance che va da S1 (classe migliore) a S7 (classe peggiore).

2. Il modello di rischio di transizione

Per la natura del rischio di transizione, i cui KPI misurano gli impatti economici e finanziari dei fattori come l’aumento dei costi legati alla tassazione delle emissioni di carbonio ed esposizione a controversie legali, la sua valutazione è qualitativa. Ciò significa che modefinance ha sviluppato un apposito questionario da sottoporre all’impresa esaminata, che consente di arrivare a una quantificazione del rischio di transizione (a questo punto secondo un modello automatico). Il questionario per la valutazione del rischio di transizione di Modefinance è orientato a definire il grado di consapevolezza e delle azioni intraprese dall’azienda per la gestione di: monitoraggio e riduzione delle emissioni di CO2, utilizzo di fonti rinnovabili, efficientamento energetico, ricerca e sviluppo.

I rischi climatico-ambientali

Il rischio fisico si riferisce all’impatto economico derivante dall’atteso aumento di eventi naturali la cui manifestazione può essere definita:

  • acuta, nel caso in cui il rischio dipenda dal verificarsi di fenomeni ambientali estremi (e.g. alluvioni, terremoti, grandinate ecc.) connessi ai cambiamenti climatici che ne aumentano l’intensità e la frequenza;
  • cronica, qualora il rischio sia determinato da eventi climatici che si manifestano progressivamente (e.g. deterioramento degli ecosistemi, perdita della biodiversità, graduale innalzamento delle temperature e del livello del mare ecc.)

Il rischio di transizione include l’impatto economico cui le imprese possono essere soggette come conseguenza dell’implementazione di normative atte a ridurre le emissioni di carbonio e favorire lo sviluppo di energie rinnovabili, dei progressi e adeguamenti tecnologici, nonché del cambiamento delle preferenze dei consumatori e della fiducia dei mercati. Non essere in grado di adeguarsi a tale cambiamento non trascurabile, sottovalutarlo e trascurare queste politiche, spesso si riflette in maggiori tassazioni, dirottamento delle preferenze di mercato e difficile accesso al credito per l’azienda.

L’ESG Automated Score è uno pensato per supportare le aziende nel processo, in molti casi già in atto, verso una sostenibilità ambientale, sociale, di governance e finanziaria. Rivolto in primis alle PMI del territorio nazionale, mercato nel quale modefinance è già molto presente grazie alla leadership nel settore delle valutazioni di bond e minibond, rappresenta un ulteriore step del processo di rating ESG.

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