Finance

Tax standard, il Gri 207 come indicatore dell’impegno Esg delle aziende  

L’evoluzione del dibattito fiscale si spinge a indagare il ruolo delle tasse per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. Sulle responsabilità della finanza per uno sviluppo Etico intervengono su Esg Data anche Maria Luisa Gota (Fideuram Vita) e Federica Calvetti (Eurizon)

Pubblicato il 29 Mar 2022

tasse

“Le tasse hanno un ruolo chiave nel finanziamento delle priorità nazionali e globali, nella riduzione delle disuguaglianze e nel finanziamento della transizione a basse emissioni di carbonio. Fondamentalmente, il mondo non può affrontare le sfide di sostenibilità collettiva che abbiamo di fronte senza le tasse”. Lo afferma Dave Reubzaet, nuovo direttore dei mercati dei capitali della Gri, commentando il report “The Gri Perspective: We need to talk about tax”, che evidenzia l’importanza del Gri Tax standard, primo e unico standard globale per il reporting pubblico, paese per paese, sulle tasse, insieme alla strategia e alla governance fiscale. “Gli investitori, in particolare, considerano la trasparenza fiscale un argomento molto rilevante quando si tratta delle loro aspettative di reporting per le aziende – prosegue Rubzaet nel suo intervento riportato da Esg Data – Questo è il motivo per cui è necessario un reporting coerente e comparabile, a livello di paese per paese, come consentito dal GRI 207. Si tratta di assicurare che le tasse siano un ‘motore’, e contribuiscano positivamente alla coesione socio-economica, al valore ambientale e alla prosperità a lungo termine”.

Maria Luisa Gota (Fideuram Vita): “Insurance ha ruolo chiave per Agenda 2030”

Della sostenibilità integrale e della responsabilità della finanza per uno sviluppo etico ha parlato in un recente convegno organizzato dall’Associazione Italiana Trasparenza e Anticorruzione Maria Luisa Gota, Ad e Dg di Fideuram Vita e responsabile coordinamento società del ramo vita in Intesa Sanpaolo Vita. “Il settore assicurativo ha un ruolo chiave nella realizzazione degli obiettivi dell’Agenda 2030 e dell’Accordo di Parigi attraverso l’offerta di investimenti più green e social, di una previdenza integrativa più attrattiva e di prodotti vita, danni e malattia più inclusivi – ha sottolineato – Con l’obiettivo di decarbonizzare progressivamente i portafogli di investimento, a dicembre abbiamo aderito alla Net Zero Asset Owner Alliance, un’alleanza internazionale nata sotto l’egida delle Nazioni Unite che conta oggi circa 70 membri e oltre 10 mila miliardi di dollari di attivi in gestione, ed entro fine anno pubblicheremo per la prima volta i nostri obiettivi di decarbonizzazione ed engagement. Da dicembre siamo anche membri della Net Zero Insurance Alliance, un’altra iniziativa di settore che ci accompagnerà nel percorso verso la neutralità climatica per il segmento danni”.

Calvetti (Eurizon): “Piano Repower Eu pilastro della transizione energetica”

“L’attuale contesto geo-politico sta costringendo i diversi Paesi, in particolare europei, ad affrontare il trade off tra transizione energetica e sicurezza delle fonti energetiche. In uno scenario di domanda sempre crescente di energia, che non ci aspettiamo rallentare, è necessario quindi, ancora più di prima accelerare verso gli investimenti in fonti rinnovabili ed efficienza energetica e il piano RePower EU rappresenta un pilastro importante per il futuro. E in questo scenario, gli investimenti in soluzioni e tecnologie per combattere il cambiamento climatico, acquistano ancora più centralità anche nella definizione degli obiettivi Net Zero”. Lo ha detto Federica Calvetti, responsabile ESG & Strategic Activism di Eurizon, intervenendo al convegno “Mobilizing climate investment at a time of global uncertainty” organizzato dall’Istituto Affari Internazionali, in partnership con Intesa Sanpaolo. Nell’ambito del percorso di rafforzamento dell’impegno di Eurizon sugli investimenti ESG, la Sgr ha aderito nel 2021 all’iniziativa Net Zero Asset Managers, che raggruppa a livello mondiale le società di gestione del risparmio impegnate a sostenere l’obiettivo di emissioni nette zero di gas serra entro il 2050, per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius.

Wbcsd: “D’accorso su proposta Sec per i rischi climatici”

Dal Consiglio mondiale delle imprese per lo sviluppo sostenibile arriva infine l’apprezzamento per la proposta della Security and Exchange commission statunitense, l’authority che vigila sulla borsa, di “richiedere la divulgazione dell’impatto dele aziende sul clima sia per le loro operazioni dirette sia per la catena di approvvigionamento”. Secondo il Wbcsd “La proposta della Sec è attesa da tempo ed estremamente apprezzata, ed è allineata con le raccomandazioni della Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD), il principale quadro globale sostenuto da più di 3.000 aziende e 90 giurisdizioni in tutto il mondo”. Si tratta di un passo in avanti per raccogliere una serie di dati Esg coerenti e garantiti da tutte le aziende. “Ci congratuliamo con la Sec per aver intrapreso questa azione e intendiamo presentare commenti formali all’agenzia a sostegno di questa proposta di regolamentazione”, conclude una nota del Consiglio Mondiale delle Imprese per lo Sviluppo Sostenibile.

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