Che cos’è il Decreto Stop the Clock Omnibus?
Il Decreto Stop the Clock Omnibus recepisce la Direttiva UE 2025/794, parte del Pacchetto Omnibus costituito da un insieme di proposte legislative presentato dalla Commissione Europea con l’obiettivo di semplificare il quadro normativo in materia di rendicontazione di sostenibilità e interviene su direttive chiave come:
- CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive),
- CSDDD (Corporate Sustainability Due Diligence Directive),
- la Tassonomia UE,
- e altri strumenti come i CBAM.
Qual è l’obiettivo del Decreto Stop the Clock Omnibus?
L’obiettivo del decreto Decreto Stop the Clock Omnibus è nella semplificazione della rendicontazione di sostenibilità per alcune tipologie di imprese. In particolare il decreto punta a ridurre gli oneri di rendicontazione, ad alzare le soglie di applicazione, e a rendere più semplici gli standard tecnici per concentrare gli obblighi sulle imprese più grandi. Il tutto allo scopo di creare condizioni che permettano di rafforzare la competitività del mercato interno dell’UE.
Quando è stato presentato?
Il Decreto Stop the Clock Omnibus nella forma di Pacchetto Omnibus UE è stato presentato il 26 febbraio 2025, nell’ambito di una strategia più ampia per bilanciare transizione sostenibile e competitività economica.
Cosa si intende esattamente per Stop The Clock?
Con Stop the Clock si intende la proposta di rinvio temporale per l’entrata in vigore di alcune disposizioni, è questa componente della proposta è stata adottata in procedura rapida a inizio aprile 2025.
Il provvedimento è entrato in vigore il 17 aprile 2025 ed è stato recepito in Italia con la Legge n. 118 dell’8 agosto 2025.
Cosa cambia per la CSRD?
Dobbiamo ricordare in proposito che la Corporate Sustainability Reporting Directive CSRD obbliga le grandi imprese e le PMI quotate a redigere bilanci di sostenibilità secondo standard dettagliati (ESRS).
Con il Decreto Stop the Clock Omnibus
- le grandi imprese non ancora obbligate slittano all’esercizio 2028;
- le PMI quotate inizieranno solo dal 2029.
Concretamente il rinvio previsto dal Decreto Stop the Clock Omnibus permette alle aziende di avere più tempo per predisporre strutture, sistemi di raccolta dati e governance ESG.
Cosa cambia per la CSDDD?
Anche in questo caso è importante ricordare che la Corporate Sustainability Due Diligence Directive CSDDD è stata predisposta con l’obiettivo di introdurre una serie di obblighi e di forme di controllo lungo le filiere. I cambiamenti in questo caso riguardano ancora una volta i tempi, per la precisione:
- recepimento nazionale entro luglio 2027;
- entrata in vigore per le grandi imprese dal luglio 2028;
- obblighi per altre imprese dal 2029.
Quali sono gli impatti del Decreto Stop the Clock Omnibus per le imprese?
Il cambiamento principale riguarda le tempistiche, ma ci sono interventi che hanno effetti anche su altri aspetti del governo e della governance delle imprese. nello specifico i principali impatti riguardano:
- Maggior tempo di adeguamento, soprattutto per PMI e settori complessi.
- Riduzione dei costi amministrativi (stimate riduzioni fino al 25-35%).
- Opportunità di preparazione strategica, senza arretramenti sugli obiettivi di sostenibilità.
Quali sono in sintesi le possibili prospettive legate al Decreto Stop the Clock Omnibus?
Il Decreto Stop the Clock Omnibus può essere considerato una sorta di pausa strategica. Le imprese hanno più tempo per rafforzare processi ESG, adottare strumenti digitali di reporting e migliorare la trasparenza verso i mercati. Più concretamente questo intervento dovrebbe permettere di trovare un nuovo rapporto tra decarbonizzazione e competitività industriale.