Inclusione

Automazione e Stem: ancora troppo poche le donne impegnate in questi ambiti

Lo afferma un’analisi di Omron, che propone interventi basati su un approccio strategico al mentoring, alla riconsiderazione delle strategie di reclutamento e all’impegno Stem per spostare l’ago della bilancia

Pubblicato il 08 Feb 2024

Women in STEM

I numeri parlano chiaro: il numero di donne impegnate nel campo dell’automazione e, più in generale, nelle discipline Stem, rimane significativamente basso. Lo afferma Omron, player globale nel campo dell’automazione, che propone alcuni interventi basati su un approccio strategico al mentoring, alla riconsiderazione delle strategie di reclutamento e all’impegno Stem per spostare l’ago della bilancia.

“Incentivare la partecipazione femminile nelle carriere legate all’automazione è cruciale su diversi fronti – afferma Chiara Rovetta, Field Communication Manager di Omron Italia -. L’automazione gioca un ruolo chiave nelle risposte alle sfide globali, beneficiando enormemente da una varietà di prospettive e esperienze che possono portare a innovazioni più creative. È vitale incoraggiare le giovani donne a seguire percorsi accademici e professionali nelle discipline STEM. Come? Modificando la narrazione attorno alle professioni tecniche e scientifiche e promuovendo la cultura Stem. Le donne hanno dimostrato di essere particolarmente efficaci nella risoluzione dei problemi; ne abbiamo avuto prova durante la crisi Covid, in cui hanno affrontato questioni urgenti con straordinarie capacità organizzative e di problem solving. Questa inclinazione naturale non deve andare perduta. Le ricerche mostrano che le aziende che favoriscono l’uguaglianza di genere beneficiano di un ambiente lavorativo più motivato e produttivo. È necessario e possibile fare di più in termini di politiche e welfare. Bisogna abbattere gli stereotipi, valorizzare esempi positivi e costruire alleanze costruttive. La direttiva è chiara: motivare”.

Di fronte alla persistente scarsità di lavoratori qualificati, attirare maggiori talenti femminili nel settore dell’automazione è più urgente che mai. Riducendo la disparità di genere, l’industria potrebbe alleviare la sua mancanza di competenze.

Le azioni da intraprendere

Ma quali sono le azioni da intraprendere per stimolare un maggior numero di donne a entrare nel campo dell’automazione? Questa questione complessa non ha soluzioni semplici. Tuttavia, l’adozione di misure che includano un approccio strategico al mentorship, la revisione delle tattiche di reclutamento e l’impegno verso l’educazione STEM potrebbe essere determinante nel cambiare la situazione.

Coinvolgimento fin dalla giovane età

“Per me l’opportunità inizia a livello di scuola primaria e secondaria. Come comunità dobbiamo ispirare e incoraggiare i più giovani, indipendentemente dal sesso e dal background, dimostrando loro che l’automazione è un campo affascinante in cui costruire una carriera gratificante”, afferma Philippa Glover, membro del Senior Leadership Team di Omron per Regno Unito e Irlanda.

“Come comunità siamo chiamati a un maggiore impegno verso i giovani, realizzando iniziative che permettano loro di entrare in contatto con il mondo Stem e nuovi modelli che possono ambire a diventare. Quando riconoscono il ruolo che l’automazione svolge nella vita di tutti i giorni, sono più propensi a considerarla una carriera futura”, aggiunge.

Modificare le percezioni per evitare l’abbandono

L’importanza dell’intervento nelle diverse fasi dello sviluppo è confermata dalla ricerca. Analisi recenti di McKinsey ed Eightfold AI hanno rilevato che una significativa diminuzione della percentuale di donne impegnate in discipline STEM avviene in due fasi: durante il passaggio dall’istruzione secondaria all’università e dall’università al mondo del lavoro. Gli studi citano due ragioni principali per questo fenomeno. La prima è che le ragazze delle scuole secondarie ricevono un sostegno significativamente inferiore rispetto ai ragazzi per intraprendere carriere STEM. In secondo luogo, alcune ricerche suggeriscono che alle ragazze venga trasmessa l’idea di non essere brave nelle materie STEM.

“Dobbiamo cambiare queste percezioni”, dice Philippa. “Cerco, laddove possibile, di formare e guidare gli altri. Il coinvolgimento nelle discipline STEM è davvero importante, così come l’accesso a modelli di ruolo senior”.

Pensare fuori dagli schemi

Un altro modo per aumentare la presenza femminile nel settore dell’automazione è assumere donne provenienti da pool inesplorati e formarle nella tecnologia. Ciò potrebbe anche aiutare le organizzazioni a migliorare le proprie competenze nelle aree di cui si prevede una crescita importante nei prossimi anni, man mano che il settore manifatturiero accelera l’adozione delle tecnologie digitali.

Philippa afferma: “Il pool di talenti per i lavori del settore manifatturiero, ingegneristico e dell’automazione è stato tradizionalmente dominato dagli uomini. Bisogna chiedersi se ciò possa dipendere dal fatto di attingere sempre dagli stessi bacini di provenienza. Ci stiamo impegnando a identificare realmente le competenze di cui abbiamo bisogno e a riflettere su dove possiamo trovare quel talento?”.

Anziché basare la scelta sull’analisi di candidati con le solite qualifiche ingegneristiche, Philippa sostiene l’adozione di un nuovo approccio che potrebbe spostare la ricerca al di fuori del perimetro tradizionale.

Nuovi modelli di lavoro per promuovere la parità

Man mano che i datori di lavoro adottano pratiche più flessibili, alcuni degli ostacoli pratici che hanno storicamente impedito alle donne di assumere ruoli più importanti possono infine venire rimossi.

“Una settimana lavorativa di 40 ore è molto meno comune di quanto non fosse in passato poiché le persone cercano di stabilire un migliore equilibrio tra vita lavorativa e vita privata – conclude Iris Brem, Team Lead per IPC, HMI & Robotics presso lo stabilimento OMRON nei Paesi Bassi –. Inoltre, la cura dei figli viene ripartita in modo più equo tra i genitori e le aziende sono più predisposte a contemplare modalità di lavoro ibrido e part-time. Con questi cambiamenti, penso che dovremmo essere in grado di invertire la tendenza che vede troppe poche donne crescere professionalmente nel settore della tecnologia”.

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