Investimenti Verdi

“Impact Challenge”, Google in campo per contrastare il climate change

BigG mette in campo un investimento da 10 milioni in Europa per finanziare le migliori idee che prevedono l’utilizzo della tecnologia contro i cambiamenti climatici. Selezionate le undici proposte

Pubblicato il 19 Apr 2021

google clima

Si chiama “Impact Challenge on Climate” ed è l’iniziativa messa in campo da Google.org per contribuire a contrastare i cambiamenti climatici. Si tratta nello specifico di un investimento da 10 milioni di euro che ha l’obiettivo di accelerare i progressi dell’Europa verso un futuro più verde e sostenibile. I finanziamenti sono stati assegnati a undici progetti di startup che hanno l’obiettivo di utilizzare la tecnologia per combattere il climate change, ognuna della quali ha ottenuto tra i 500mila euro e i due milioni di euro per sviluppare la propria idea, oltre che la possibilità di ricevere un ulteriore supporto da parte del Google Startup Accelerator per realizzare il progetto.

“In Google siamo convinti che quando si tratta di risolvere un problema così grande e urgente come il climate change, si ottengono risultati migliori se si lavora insieme – si legge sul sito dedicato all’iniziativa – vogliamo supportare il lavoro di associazioni non-profit, di esperti e di organizzazioni che sarà utile per mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici in Europa e oltre, e accrescere la resilienza delle comunità a questi effetti”. Da questa consapevolezza è nata la ricercar di buone idee che potessero dimostrarsi utili su temi come l’accelerazione dell’utilizzo delle energie rinnovabili, la decarbonizzazione nel settore dei trasporti, il miglioramento della qualità dell’aria, la pianificazione e la protezione dell’utilizzo delle risorse naturali, l’economia circolare e il design.

Ad annunciare per la prima volta l’intenzione di dare vita a questa iniziativa era stato nel 2020 il Ceo di Google, Sundar Pichai, che aveva toccato l’argomento in un post sul blog aziendale, commentando i devastanti incendi che stavano interessando la California. Era stata l’occasione per sottolineare che BigG si pone l’obiettivo di operare con energia priva di emissioni di carbonio ovunque, in ogni momento, entro il 2030.

“In Google – si legge ancora sul sito – costruiamo tecnologia che aiuta le persone a fare di più per il pianeta. Vogliamo unificare le nostre practice, i nostri prodotti per spingere sulla sostenibilità. Organizzando le informazioni sul nostro pianeta e puntando sulle tecnologie vogliamo aiutare le persone ad avere un impatto più positivo su queste dinamiche, insieme”.

Le startup selezionate per accedere ai finanziamenti della impact challenge sono undici. Si tratta dell’olandese Deltares che ha presentato un progetto sul monitoraggio globale delle acque, partendo dal principio che è necessario democratizzare l’accesso alle informazioni sulle risorse d’acqua del pianeta. Sono poi stati diversi i progetti britannici che sono riusciti ad accedere ai finanziamenti di Google.iorg. Tra questi Materiom, che si pone l’obiettivo di accelerare la ricerca sui biomateriali attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale e i test distribuiti, e Saildrone & Ecmwf, che si pone l’obiettivo di monitorare la corrente del Golfo con una tecnologia automatizzata che consente la trasmissione dei dati in real time. Viene dalla Svezia il progetto di Normative, che ha l’obiettivo di aiutare le aziende a ridurre il proprio carbon footprint calcolando con precisione le prestazioni attuali a arrivando a pianificare azioni per ottenere miglioramenti sensibili. Passiamo poi alla Germania, da dove provengono gli ideatori di Climate Farmers, altra realtà finanziata da Google.org per un progetto sull’agricoltura rigenerativa. Ancora dal Regno Unito vengono l’idea dei Dark Matter Laboratories, che mettono a punto strategie per consentire alle città e ai loro amministratori di investire sulla natura nei centri urbani”, e quella di Open Climate Fix, che si occupa di fare previsioni a breve termine sull’elettricità prodotte da fonti di energia Solare grazie al machine learning e ai dati provenienti dai satelliti. Proviene dalla Svizzera il progetto di Energy Web Foundation, che ha studiato il modo per portare nelle reti l’energia stoccata in maniera distribuita, mentre è finlandese la Snowchange Cooperative, che si occupa di tutelare le tradizioni culturali e la biodiversità delle aree artiche, contrastando nel contempo i cambiamenti climatici. Infine hanno ricevuto il sostegno di Google.org la portoghese Ceiia, che ha ideato AYR, una piattaforma basata sulla blockchain per premiare i comportamenti orientati alla mobilità green, e la francese Open Food Facts, che attraverso il progetto Eco-Score vuole mettere i consumatori e i produttori nelle condizioni di misurare l’impatto del cibo sul pianeta.

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