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Climate Action: a La Spezia la prima ‘smart bay’ italiana per la ricerca sugli ecosistemi marini

Un laboratorio hi-tech a cielo aperto per monitorare in tempo reale alghe, briozoi, molluschi e coralli, organismi ancora poco considerati, ma di estrema importanza per le strategie di adattamento e mitigazione al cambiamento climatico

Pubblicato il 26 Mag 2021

Baia Santa Teresa, La Spezia

Un laboratorio hi-tech per lo studio del ruolo svolto da alghe, briozoi, molluschi e coralli nel fornire “servizi ecosistemici”, quali la regolazione del clima, il supporto e la fornitura di habitat oltre che il contributo culturale ed estetico. Nasce nelle acque della baia di Santa Teresa (La Spezia), il  progetto pilota della prima Smart Bay italiana, una piattaforma collaborativa promossa da ENEA insieme a CNR, INGV, Comune di Lerici, Scuola di Mare Santa Teresa e Cooperativa Mitilicoltori Associati. L’iniziativa mira alla gestione coordinata delle infrastrutture di ricerca marina e atmosferica e alla sperimentazione di tecnologie avanzate a supporto di settori ad alto potenziale di crescita e occupazione sostenibili quali: acquacoltura, turismo, biotecnologie marine ed energia dal mare, in linea con le finalità del cluster tecnologico Blue Italian Growth (BIG) nel più ampio contesto della strategia europea Blue Growth.

“Con la Smart Bay di Santa Teresa intendiamo promuovere ricerca e tecnologie, rafforzare il nostro supporto alle realtà locali e allo stesso tempo proteggere e valorizzare il capitale naturale del golfo”, evidenzia Roberto Morabito, Direttore del Dipartimento ENEA di Sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali che precisa “Il nostro obiettivo è implementare la conoscenza degli ecosistemi marini e dei servizi che offrono anche con riferimento agli obiettivi della transizione ecologica. Inoltre con l’integrazione di attività scientifiche, turistico/ricreative e formative che nasceranno vogliamo rappresentare un primo modello di sostenibilità e cooperazione replicabile anche in altre aree, contribuendo a rafforzare la ricerca scientifica italiana nel campo delle scienze marine”.

Un modello di sostenibilità e cooperazione per incentivare la transizione ecologica

Oltre ai dati sulla fisiologia degli ecosistemi (respirazione, fotosintesi, calcificazione, crescita) in condizioni attuali e future, tramite l’uso di droni terrestri e marini verranno acquisite anche la distribuzione ed estensione di alcune specie. Sonde in situ e campagne di misura settimanali e mensili consentiranno di rilevare parametri quali pH, pCO2, calcite, aragonite e nutrienti, mentre dalla stazione meteo ENEA giungeranno le misure di temperatura, salinità e ossigeno. Grazie alla collaborazione con l’Università Sapienza, verranno testati sistemi di sensori ad alta tecnologia ideati dall’azienda W·SENSE che acquisiranno dati di temperatura, corrente ed ossigeno nella baia e in altri siti nel golfo, compresa la mitilicoltura, rendendoli fruibili in tempo reale via wi-fi dagli stakeholder locali. Le informazioni raccolte verranno poi analizzate anche con un approccio economico, sociale ed ecologico, con l’obiettivo di assegnare a questi ecosistemi un valore economico.

“Comprendere il funzionamento di questi ecosistemi marini, l’influenza reciproca con l’ambiente che li circonda ed infine migliorarne la percezione sociale rappresentano il punto di partenza per pianificare una vera transizione ecologica che coinvolga ricercatori, stakeholder, amministratori del territorio e cittadini”, sottolinea Chiara Lombardi, ricercatrice del laboratorio ENEA di Biodiversità e servizi ecosistemici presso il Centro ricerche di Santa Teresa che aggiunge “Smart Bay Santa Teresa nasce per creare una piattaforma di dialogo e promuovere la cooperazione tra diversi attori su un territorio piccolo ma prezioso, affinché attraverso lo scambio e la collaborazione si indirizzi il lavoro verso una crescita Blue, che sia di ricerca, innovazione, produzione o turismo, con gli ecosistemi e la tecnologia al centro”.

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