L'indagine

Acque reflue, per centrare gli SDGs bisogna trattare altri 8,56 mld di metri cubi l’anno

Lo rivela una ricerca ABB condotta in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, secondo cui gli Obiettivi imposti dalle Nazioni Unite rendono necessario di investire ogni anno in ulteriori 469 impianti di trattamento

Pubblicato il 21 Mar 2023

Wastewater-Treatment-Plant_ABB

Qual è l’impatto che la tecnologia può avere sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica e sulla transizione energetica delle industrie per un futuro più sostenibile? Ad indagare il tema è il primo di una serie di nuovi report che ABB dedica ai settori dell’energia e dell’acqua.

Il report, pubblicato in vista della Giornata Mondiale dell’Acqua e alla luce delle previsioni delle Nazioni Unite di un deficit del 40% della disponibilità di acqua entro il 2040,  svela come un uso migliore delle acque reflue possa allentare la pressione sugli approvvigionamenti. In questo senso, fa presente che la capacità di trattamento delle acque reflue a livello mondiale deve aumentare ogni anno di 8,56 miliardi di metri cubi e per raggiungere gli obiettivi delle Nazioni Unite è necessario investire in altri 469 impianti di trattamento all’anno. 

Obiettivo: ridurre le acque reflue non trattate

Mentre le Nazioni Unite si preparano a riferire sui progressi compiuti rispetto agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals – SDG), la ricerca di ABB si concentra sull’SDG 6.3, che mira a migliorare la qualità dell’acqua dimezzando la percentuale di acque reflue non trattate a livello globale, aumentando il riciclo e riducendo al minimo il rilascio di materiali pericolosi. Secondo le Nazioni Unite, 2,2 miliardi di persone non hanno accesso all’acqua potabile sicura, mentre più di 4,2 miliardi di persone non dispongono di servizi igienici gestiti in modo sicuro. Tuttavia, il trattamento delle acque reflue è un’attività ad alta intensità energetica, che consuma fino al 3% della produzione totale di energia a livello mondiale e contribuisce a oltre l’1,5% delle emissioni globali di gas serra.

L’entità della sfida legata all’SDG 6.3 delle Nazioni Unite è in particolare evidenziata in un report del 2021 che valuta i volumi di acque reflue raccolte, trattate e riutilizzate. La ricerca, utilizzata dalle Nazioni Unite, conclude che il 48%, ovvero 171,3 miliardi di metri cubi di acque reflue, non viene raccolto o trattato ogni anno. Per raggiungere l’SDG 6.3 – che mira a dimezzare la percentuale di acque reflue non trattate entro il 2030 – queste cifre devono essere ridotte al 24% e a 85,65 miliardi di metri cubi.

L’importanza dell’efficienza energetica

“Questa ricerca dimostra che è necessario fare di più per sostenere gli obiettivi delle Nazioni Unite e accelerare i progressi nella lotta alla scarsità d’acqua”, ha dichiarato Brandon Spencer, Presidente di ABB Energy Industries. “Ma dobbiamo assicurarci di raggiungere questi obiettivi di trattamento delle acque reflue nel modo più efficiente possibile dal punto di vista energetico e delle risorse, per renderlo sostenibile. È qui che la tecnologia è fondamentale”.

Se da un lato l’aumento della capacità di trattamento delle acque reflue è una priorità, dall’altro è fondamentale l’integrazione tempestiva della tecnologia per aumentare l’efficienza degli impianti. Le soluzioni ABB per l’automazione, l’elettrificazione e il digitale aiutano a monitorare, analizzare e gestire le attività di gestione degli impianti di depurazione. In combinazione con le soluzioni di misura e controllo, che raccolgono e trasmettono una grande quantità di dati operativi e diagnostici, i sistemi ABB aiutano a ottimizzare l’efficienza delle risorse e a ridurre il consumo energetico.

I benefici del migliore utilizzo delle acque reflue

Nel 2022, il report Energy Transition Equation di ABB ha analizzato come un migliore utilizzo delle acque reflue potrebbe alleviare la pressione sulle forniture idriche attraverso una maggiore integrazione di automazione e tecnologie digitali:

  • I siti di trattamento delle acque reflue possono ridurre le emissioni di carbonio fino a 2.000 tonnellate all’anno
  • Con oltre 50.000 impianti in tutto il mondo, si potrebbero risparmiare 100 milioni di tonnellate di CO2 all’anno
  • Applicando un pacchetto di soluzioni di automazione e digitali, le aziende idriche possono ridurre le emissioni di carbonio e ottenere risparmi operativi annuali fino a 1,2 milioni di dollari per impianto

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