Il caso

Vento e innovazione spingono l’Irlanda verso l’indipendenza energetica

L’obiettivo di avere l’80% di elettricità rinnovabile entro il 2030 è molto realistico nel Paese: determinanti non solo le condizioni naturali dell’isola, ma soprattutto l’innovazione tecnologica supportata da Enterprise Ireland, l’agenzia governativa per l’Innovazione e il Trade, primo Venture Capital al mondo. Dal catamarano a guida autonoma per la mappatura dei fondali al software per la manutenzione, fino al riciclo delle pale dismesse: aziende e startup irlandesi sono già fornitori dei leader mondiali dell’eolico offshore

Pubblicato il 06 Apr 2022

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“Mai è stato più vitale usare la nostra vasta risorsa eolica offshore per creare energia rinnovabile e garantire la sicurezza del nostro approvvigionamento energetico – ha recentemente dichiarato Eamon Ryan, Ministro irlandese dell’Ambiente, del Clima e delle Comunicazioni. – Lo sviluppo della capacità di energia eolica offshore ridurrà e sradicherà la nostra dipendenza dai combustibili fossili, portando un calo senza precedenti delle emissioni di CO2”.

L’obiettivo di avere l’80% di elettricità rinnovabile entro il 2030, come stabilito nel Piano d’azione per il clima, è molto realistico in Irlanda. Determinanti si rivelano non solo le condizioni naturali dell’isola, ma anche l’innovazione tecnologica spinta da centri di ricerca e da Enterprise Ireland, l’agenzia governativa per l’Innovazione e il Trade, 1° Venture Capital al mondo.

L’area marittima dell’Irlanda è sette volte più grande della sua massa terrestre. Questo, insieme alle condizioni ideali di vento e alla posizione ai margini dell’Oceano Atlantico, rende il potenziale per l’energia eolica offshore enorme. L’Irlanda può, infatti, diventare uno dei principali produttori di energia eolica in Europa. Negli ultimi 15 anni, il Regno Unito ha sfruttato al meglio questa fonte di energia anche grazie a diverse fornitori irlandesi di prodotti e servizi innovativi. Come sottolinea l’esperto di Enterprise Ireland, Liam Curran: “Gli inglesi sono leader mondiali nell’eolico offshore. Da qui al 2030, si prevede l’installazione di 3-4mila turbine offshore nel Regno Unito in cui sono già coinvolte molte innovative aziende e startup irlandesi”.

Gael Offshore: le irlandesi figlie del vento

Curran e i suoi colleghi hanno creato un cluster del settore eolico offshore: il Gael Offshore Network composto da 60 società. Esiste infatti un’ampia gamma di capacità tra le PMI irlandesi per ogni fase operativa. Per la ricognizione ci sono aziende con navi, aerei, boe come Green Rebel Marine. Proprio lo sviluppo dell’eolico offshore ha fatto decollare la startup Xocean, che dispone di una flotta di piccoli catamarani senza pilota utilizzata per la mappatura dei fondali marini e delle rotte dei cavi verso la costa. Gavin and Doherty Geosolutions si conferma l’esperto globale nelle indagini geofisiche e geotecniche per il settore.

Specializzata nella posa sottomarina dei cavi è Irish Sea Contractors, mentre per la manutenzione ci sono imprese come Alpha Marine, Fastnet Shipping e Farra Marine. L’Irlanda ha anche una forte esperienza nelle soluzioni ICT, IoT e del monitoraggio remoto, con imprese leader mondiali come Vilicom e Druid Software. Una volta che il cavo arriva a terra e viene collegato alla rete, entrano in gioco esperti come Suir Engineering, Kirby Group e società con competenze di ingegneria civile relative agli aggiornamenti portuali come Roadbridge e ByrneLooby.

Riciclo: a Cork il ponte costruito con pale eoliche dismesse

L’Irlanda sta già cercando soluzioni per il riciclo delle pale eoliche dismesse. Entro il 2050 si stima che ci saranno da smaltire circa 40 milioni di tonnellate di materiale proveniente dall’industria eolica globale. Le moderne pale eoliche durano circa 20 anni prima di essere dismesse. La maggior parte delle lame non è biodegradabile, ed è difficile da riciclare perché costituita da materiali compositi, principalmente fibre di vetro, resine e schiume. Per esempio, una tipica turbina da 2,0 MW ha tre pale lunghe 50 metri per un totale di circa 20 tonnellate di compositi in polimero rinforzato con fibre.

Il progetto di ricerca Re-Wind della University College di Cork, in rete con altre università americane, sta testando diverse applicazioni delle pale dismesse in edilizia, come per esempio barriere anti rumore e coperture. Intanto è stato già inaugurato il BladeBridge, il ponte costruito con pale eoliche riciclate e installato proprio nella cittadina irlandese.

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