Green Energy

In aumento gli investimenti delle utility italiane nella transizione energetica

Il recente report di Agici e Intesa Sanpaolo mette in evidenza una crescita di fatturato e investimenti dopo la crisi legata alla pandemia nel 2020

Pubblicato il 20 Gen 2022

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Dopo un 2020 di difficoltà economiche, il 2021 sorride alle utility italiane, che hanno avviato una serie di importanti investimenti in ottica sostenibilità e transizione energetica. Questa la principale indicazione che emerge dal Rapporto “Utilities italiane ed europee Fit for 55: investimenti e prospettive economico-finanziarie”, frutto della collaborazione di Agici con Intesa Sanpaolo, presentato in occasione del XXII Workshop Annuale sulle Utility organizzato da Agici e Accenture. “Il 2021 si conferma come l’anno della ripresa delle Utilities italiane dopo la crisi legata alla pandemia: aumentano i ricavi, gli utili e gli investimenti sui territori in progetti di transizione energetica quali rinnovabili, efficienza energetica, mobilità sostenibile ed economia circolare – afferma Marco Carta, Amministratore Delegato di AGICI. Proprio tali investimenti – continua Carta – hanno avuto e sempre più avranno un ruolo centrale nella diminuzione della spesa energetica degli italiani: le sole misure legate all’efficienza energetica hanno avuto un impatto positivo di alcuni miliardi di euro negli ultimi 5 anni. Occorre quindi cambiare la narrazione della transizione energetica: essa non è un costo ma un beneficio per i consumatori e le Utilities ne sono i principali fautori”.

Più nel dettaglio, i ricavi aggregati stimati per il 2021 per le Utility italiane sono stimati in aumento del 26,2% rispetto al 2020.  Anche sul fronte investimenti, il 2021 delle Utility italiane è stato un anno di forte crescita (+34% rispetto al 2020).  Numeri confortanti sono attesi anche più in prospettiva, nel periodo 2022-2025: la stima è di 82,2 miliardi di euro di investimenti programmati, appannaggio per il 22% delle Multiutility, 3% dei Gruppi Rinnovabili, 51% dei Gruppi Energetici e 24% degli Operatori di Rete.

“La transizione energetica in atto assume un ruolo ancora più dirompente, in grado non solo di affrontare il cambiio.amento climatico ma anche di diminuire la nostra dipendenza energetica da paesi esteri e, di conseguenza, la volatilità dei prezzi. Un’economia basata su energia rinnovabile e distribuita garantirà prezzi più bassi e stabili, ma all’inizio richiederà forti investimenti, per questo è fondamentale sfruttare i circa 70 miliardi di euro del PNRR. La sfida delle Utility sarà rendere esecutiva la transizione energetica, gestendo anche la competizione da altri settori industriali. Per affrontare al meglio un momento così dirompente occorre un modello incentrato sull’ecosistema esterno e che metta l’Utility al servizio del pianeta. Il modello ‘Youtility’ richiede di ruotare verso nuove energie e nuovi prodotti/servizi, ripen-sando la value-chain tradizionale dell’energia”, ha aggiunto Sandro Bacan, Accenture Innovation Lead.

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