Smart Energy

Evogy: la AI trasforma gli edifici in una potenza di riserva per il sistema elettrico

Tiziano Arriga, Ceo di Evogy, evidenzia come l’evoluzione tecnologica degli edifici possa essere sfruttata per andare oltre l’ormai classico monitoraggio delle prestazioni degli impianti

Aggiornato il 15 Giu 2023

Tiziano Arriga, Ceo e cofondatore di Evogy

Il monitoraggio dei consumi energetici è fondamentale, così come la loro ottimizzazione. Ma le moderne tecnologie digitali, in particolare l’intelligenza artificiale, possono permettere di fare un passo in avanti, abilitando la necessaria integrazione con un sistema elettrico in profonda trasformazione. Questa è perlomeno la scommessa di Evogy, realtà nata nel 2018 e partecipata per il 45,5% da Plenitude, che si propone sul mercato come un Energy Service Provider digitale, proponendo servizi “data driven” per l’energy management e il demand response, a beneficio del settore industriale e terziario.

Un sistema di gestione intelligente e non solo

Come racconta a EnergyUP.Tech Tiziano Arriga, Ceo e Cofondatore di Evogy, “Evogy vuole creare consapevolezza intorno al campo dell’energia e vuole farlo con i dati. Ovvero con le tecnologie digitali che vendiamo, a partire dalla AI.Ci occupiamo infatti di Digital energy, rivolgendoci per la precisione agli edifici, sia di stampo industriale che del terziario, commerciale. Non ci interessiamo quindi al residenziale, segmento che è occupato da altre aziende. Non siamo neppure un technology provider puro quanto, piuttosto, un’azienda di servizi, che con l’ausilio della piattaforma, che ha come target il cliente finale, anche se spesso lavoriamo in collaborazione con le aziende di facility management. Il nostro target sono centri commerciali, ospedali, edifici industriali, capannoni della logistica, ecc. Si tratta di un ambito che è sempre più al centro della politica energetica globale, che vede l’edificio come il centro della transizione in atto. Il nostro modello è centrato sull’intelligenza artificiale: questo significa che puntiamo non solo a fare controllo, ma anche a compiere determinate azioni. Già questo costituisce una differenza rispetto ad altri attori che fanno essenzialmente monitoraggio”.
L’obiettivo finale di Evogy è infatti quello di realizzare un sistema di gestione intelligente (tramite elaborazione dei dati con algoritmi di machine learning), automatica e dinamica (attraverso l’utilizzo della tecnologia IoT) degli impianti energivori, ottimizzandone il funzionamento e efficientandone i consumi, fino a farli diventare “attivi” cioè in grado di sfruttarne la potenza disponibile e scambiarla, in forma aggregata, direttamente con il sistema elettrico nazionale (Terna).

Le differenze rispetto ai competitor

Spiega ancora Arriga:” Mentre oggi la grande maggioranza dei nostri competitor è impegnata esclusivamente nell’ambito monitoraggio e controllo, noi non solo gestiamo gli impianti, ma l’intera microgrid dell’edificio, sia in fase di generazione che di utilizzo, mettendola in comunicazione con il mercato. In altre parole, facciamo da aggregatore della potenza dormiente degli impianti, per consentire uno scambio con la rete. Il nostro modello è dunque quello, in prima battuta, di fare una classica ottimizzazione dei consumi: permettiamo dunque ai clienti di ottenere in risparmio energetico tramite il monitoraggio. Ma nel secondo step, decisamente più evoluto, siamo noi a pagare il cliente per usufruire della sua potenza e scambiarla con la rete, a beneficio di quegli operatori – come i trader energetici – che ormai lavorano in mercati dell’elettricità rapidi e istantanei, basati sul PUN e non solo. È il modello conosciuto come building as a grid, in cui noi per building intendiamo una aggregazione di edifici esistenti”.

Una potenza virtuale

Evogy, insomma, permette di dare vita a una potenza virtuale, che può essere scambiata sul mercato elettrico. Tutto questo, naturalmente è reso possibile dall’evoluzione tecnologica degli stessi edifici che, oltre alla presenza di sistemi per il riscaldamento e l’illuminazione, oggi ospitano impianti fotovoltaici, colonnine per la ricarica delle auto, pompe di calore e così via. Questi sistemi, collegati e abilitati dalla AI, possono funzionare insomma come una, offrendo un valore alla rete. In questo contesto Evogy “ Agisce da da sytem integrator collegando tutta la parte di campo necessaria. La piattaforma software è tutta realizzata internamente, così come gli algoritmi di AI, mentre invece non ci occupiamo dell’aspetto hardware”, puntualizza Arriga. La soluzione di Evogy è concepita per essere sfruttata da figure come energy manager e facility manager, ma la società punta a parlare direttamente anche con i C-level aziendali “Proprio perché se non c’è un commitment dall’alto si fa fatica a introdurre innovazione, per un tema culturale”.

L’importanza delle tematiche ESG

Questo approccio particolare ha consentito a Evogy in questi 5 anni di interfacciarsi con molteplici grandi clienti del retail e del mondo industriale, oltre che con numerose PMI tramite la partnership con Plenitude. Una spinta, ovviamente, è arrivata anche dalla crisi energetica: “Non c’è dubbio che il caro energia abbia lo scorso anno spinto le nostre soluzioni, però abbiamo visto che questa tematica sta lasciando il passo a degli interventi strutturali che più che al risparmio energetico guardano al tema della sostenibilità ambientale. Oggi il tema ESG è infatti molto importante per il mondo property e real estate, anche in un momento come quello attuale che il costo dell’energia è sceso: dal rispetto della sostenibilità passano finanziamenti e possibilità di riqualificazione di determinati contesti. Inoltre, anche i nuovi criteri europei sull’efficienza aiutano in questo senso e spingono sulla necessità di intervenire strutturalmente sugli edifici”, conclude Arriga.

Articolo originariamente pubblicato il 15 Giu 2023

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Gianluigi Torchiani

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