In occasione del meeting di Davos del World Economic Forum, Schneider Electric lancia un appello per una rapida adozione delle tecnologie già a disposizione per evitare che il cambiamento climatico vada fuori controllo. L’intervento del settore privato – fa notare l’azienda – è fondamentale per abbassare le emissioni. Il fatto che nel mondo imprenditoriale si prendano sempre di più impegni per la sostenibilità e la decarbonizzazione è incoraggiante: per fare un esempio, ad oggi sono già oltre 4.200 le aziende che hanno stabilito obiettivi di riduzione delle emissioni validati dalla Science Based Targets initiative (SBTi).
L’importanza del tema è corroborata dal nuovo report che il World Economic Forum ha diffuso nei giorni scorsi (SCARICA QUI IL TESTO ORIGINALE), nel quale si dichiara che agire sul consumo energetico con azioni di risparmio, efficienza energetica, e partnership di cooperazione a valore potrebbe consentire di risparmiare fino a 2.000 miliardi di dollari a livello globale e – agendo prima del 2030 – evitare di dover costruire altri 3.000 impianti di produzione di energia.
Transizione energetica centrale per la decarbonizzazione
Il CEO di Schneider Electric, Peter Herweck, ha affermato: “Dato che l’energia conta per l’80% delle emissioni di anidride carbonica globali, la transizione energetica è centrale per la decarbonizzazione. Oggi l’attenzione di tutti è catturata dal potenziale dell’AI ma non dobbiamo dimenticare che le tecnologie che esistono già possono ridurre fortemente le emissioni ora. Sono le soluzioni per generare energia pulita e quelle per ridurre la domanda e aumentare l’efficienza energetica con strumenti digitali e l’elettrificazione. Non c’è tempo per aspettare le soluzioni di domani quando possiamo ottenere tanto di più con quello che abbiamo oggi”.
Sfide e opportunità nell’abbattere le emissioni Scope 3
Un’altra area chiave su cui focalizzarsi è ridurre le emissioni indirette generate dalle aziende, le cosiddette emissioni Scope 3. Queste derivano dalle catene del valore (verso l’alto – con i propri fornitori – e verso il basso, con i propri clienti e partner) e sono la più grande parte delle emissioni delle aziende. Secondo il Global Compact delle Nazioni Unite, oltre il 70%.
Le interruzioni nella supply chain globale degli ultimi anni hanno aiutato a far risalire l’interesse per questo tema. Oltre due terzi dei manager che Schneider l’anno scorso ha intervistato per uno studio condotto in partnership con Women Action Sustainability (WAS) hanno dichiarato che la pressione normativa li stava spingendo ad avviare progetti di decarbonizzazione con i partner della propria supply chain. Gli intervistati hanno anche dichiarato di vedere crescere la domanda di informazioni sul tema della decarbonizzazione della supply chain da parte di investitori e/o altre entità finanziarie.
“Le aziende che prendono sul serio la decarbonizzazione devono guardare oltre la loro operatività e rivolgersi a tutta la catena del valore. Devono capire che incoraggiare e aiutare i loro fornitori, clienti e altri partner di business a lavorare per una maggiore efficienza energetica, con l’elettrificazione e le tecnologie digitali, e con l’acquisto di energia più pulita, è una grande parte della risposta a questa sfida” ha commentato Olivier Blum, Executive Vice President of Energy Management di Schneider Electric