Non solo elettricità: il 45% delle emissioni legate alla produzione di energia è dovuto alla generazione di calore. A livello globale, ancora oggi il 70% della domanda di energia del settore industriale è richiesta come calore, nella maggior parte sotto forma di vapore per alimentare i vari processi industriali. Attualmente circa il 90% di questa domanda è soddisfatta con le fonti fossili.
Per questo motivo questo assumono un ruolo sempre più strategico nel quadro della transizione ecologica le tecnologie di accumulo termico (Thermal Energy Storage – Tes), come certificato dal report McKinsey “Net-Zero Heat: Long Duration Energy Storage to accelerate energy system decarbonization” presentato nel corso della COP27 – la Conferenza sul Cambiamento Climatico delle Nazioni Unite. Più precisamente, la ricerca mette in evidenza come le tecnologie di accumulo termico (Tes) raddoppiano il potenziale di capacità degli stoccaggi a lunga durata (Ldes) e possono espandere la capacità installata complessiva di Ldes da 2 a 8 TW entro il 2040 (contro 1-3 TW senza TES). Si prevede inoltre che i costi delle tecnologie Ldes siano destinati a scendere in modo significativo con una riduzione del 25-50% per nuovi Ldes entro il 2040. Con vantaggi importanti da un punto di vista economico; gli stoccaggi a lunga durata possano garantire fino a 540 miliardi all’anno di risparmi a livello di sistema per un sistema energetico a zero emissioni, con il supporto di 1,7-3,6 trilioni di dollari di investimenti complessivi.
Su queste tecnologie è attiva la realtà italiana Magaldi Green Energy che, come abbiamo raccontato alcuni mesi fa, ha sviluppato una tecnologia basata sulle “batterie di sabbia”, applicata presso lo stabilimento di Buccino, in provincia di Salerno. L’impianto realizzato è replicabile e idoneo per utilizzi di tipo commerciale e industriale. “Nella logica del business as usual, si è sempre dato per scontato – spiega Letizia Magaldi, membro del Board of Directors dell’LDES Council ed Executive Vice President di Magaldi Green Energy – che l’energia termica necessaria per le industrie potesse essere generata bruciando combustibili fossili. Oggi vediamo che i cambiamenti climatici e il caro energia che sta colpendo l’attività produttiva e industriale dell’Italia, ad esempio, sono il risultato di questa dipendenza. Per superarlo è necessario puntare sempre di più sull’autonomia energetica mediante l’utilizzo di rinnovabili e risorse largamente disponibili sul territorio. Oltre a essere sostenibile per ambiente e consumi, la sabbia è anche geopoliticamente neutra”.
“Sistemi come Mgtes – ha aggiunto Fulvio Bassetti, Technologic director di Mge – rappresentano un valido alleato per dotare l’industria del cosiddetto green heat, energia termica verde e pulita, necessaria per soddisfare il fabbisogno energetico 24 ore al giorno. È indispensabile lavorare a soluzioni praticabili per raggiungere la decarbonizzazione ed elettrificazione dei processi industriali in ottica di sostenibilità e riduzione dei rischi operativi per il futuro”.