Sistema Elettrico

Rinnovabili: la pandemia ha favorito nel 2020 soltanto il fotovoltaico

Nel contesto di una domanda elettrica declinante, le rinnovabili italiane hanno messo a segno nel 2020 una modesta crescita dell’1%, frutto dell’avanzata del solare ma anche del netto arretramento dell’eolico

Pubblicato il 12 Gen 2021

smart city

La pandemia che ha caratterizzato il 2020 ha spinto le rinnovabili avanti nel mix elettrico nazionale, ma si tratta soprattutto di un effetto ottico, frutto della riduzione del denominatore, ovvero della domanda del Sistema Paese. Anzi alcuni segnali che arrivano dai dati Terna relativi al mese di dicembre lasciano intravedere come l’ambizioso percorso italiano verso la decarbonizzazione del sistema energetico, previsto dagli obiettivi europei al 2030, sarà tutt’altro che semplice. Ma andiamo con ordine: il dato di partenza ineludibile è che nel 2020 la richiesta di energia elettrica (302.751 GWh) risulta in riduzione (-5,3%) rispetto al 2019, dato frutto dei mesi di lockdown e della crisi economica.

Bene il fotovoltaico

Come è stata soddisfatta questa domanda? Per il 51% l’elettricità è stata assicurata dalla produzione da fonti energetiche non rinnovabili (essenzialmente gas e carbone), per il 38% dalle fonti rinnovabili e per la restante quota dal saldo estero, ovvero dalle importazioni dall’estero. Più nel dettaglio, la pandemia ha provocato una netta riduzione della produzione da fonti fossili, già in affanno negli anni scorsi, ma che nel 2020 è scesa di un netto -7,1% rispetto al 2019. Come si spiega questo decremento? Di fronte a una domanda declinante, questi tipi di impianti, che possono essere accesi e spenti con relativa facilità- sono stati spesso chiamati (anche su decisione del gestore di rete Terna) a produrre meno energia. Questo ha avvantaggiato le rinnovabili? In realtà meno di quanto si potrebbe pensare: infatti la crescita delle FER è stata appena dell’1% (per complessivi 114 TWh) e, soprattutto, è stata appannaggio soltanto di una specifica fonte, vale a dire il fotovoltaico, che ha effettivamente assistito nel 2020 a uno sviluppo significativo (+9,6%), probabilmente per effetto della priorità di dispacciamento (ovvero di diffusione sulla Rete elettrica) vigente nel nostro Paese per questa fonte non programmabile.

Male eolico e i dati di dicembre

Molto negativi, al contrario, sono i numeri di un’altra energia pulita, l’eolico, che ha addirittura visto la sua produzione decrescere del -7,4%, dal momento che questi impianti – molto più grandi e concentrati rispetto al solare – possono essere messi in standby dal gestore di rete per evitare una sovrapproduzione elettrica a livello locale; anche la geotermia ha visto un passo all’indietro meno consistente (-0,8%). Dei 114 TWh generati dalle Fer nel 2020, il 41% è comunque appannaggio della fonte storica, ovvero l’idroelettrico, mentre il contributo del fotovoltaico sale al 22%, mentre quello dell’eolico è sceso al 16%. Se si considera dunque la produzione netta nazionale, al netto cioè delle importazioni di elettricità dall’estero, le fonti pulite valgono il 41,7% della produzione nazionale netta.  Un valore elevato, ma lontano dai livelli toccati a maggio, quando ben il 53,1% della produzione netta nazionale era in mano alle Fer, percentuale che aveva provocato un eccesso di ottimismo tra gli addetti ai lavori. Successivamente, con la ripartenza dell’economia nazionale, il contributo delle fonti alternative è sceso di diversi punti percentuali. Più nel dettaglio, nel mese di dicembre 2020, la richiesta di energia elettrica è stata soddisfatta per il 55% della produzione da fonti fossili, per il 32% da fonti rinnovabili e la restante quota dal saldo estero. Abbastanza allarmante è il passo indietro delle Fer (-16,2%) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. In particolare, si registra un forte riduzione della produzione idroelettrica (-23,6%), eolica (-17,1%) e fotovoltaica (-16,2%) rispetto a dicembre 2019. Insomma, i dati Terna confermano che per sostenere le rinnovabili nel lungo termine serviranno investimenti e incentivi importanti,

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

T
Gianluigi Torchiani

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Social
Analisi
Video
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 4