Utility

Il valore della sostenibilità nella Relazione annuale dell’Enel

Il documento della multinazionale dell’energia integra per la prima volta elementi finanziari e non finanziari, con particolare attenzione alla lotta al cambiamento climatico e allo sviluppo sostenibile

Pubblicato il 19 Giu 2020

Cecilia Bottoni

dott.ssa in scienze politiche

PowerUtilities

Le profonde trasformazioni, a cui il mondo delle utilities sta assistendo, sono riconducibili alla sfida alla quale sono sottoposte: l’obiettivo di decarbonizzazione del settore dell’energia elettrica. Il cambiamento climatico, l’accelerazione tecnologica, l’andamento dell’economia e la necessità che vi sia chiarezza su queste grandi tematiche hanno condotto Enel a trasformare la relazione finanziaria 2019 in un bilancio della sostenibilità, ovvero nel primo report integrato che sia a servizio di tutti i suoi stakeholder: ciò sottolinea come il legame tra business e sostenibilità non sia mai stato così stretto. La sostenibilità rappresenta il motore per affrontare le sfide attuali e per creare una nuova catena di valore, che sia un modello di sviluppo equilibrato e inclusivo.

Attenzione alla lotta al cambiamento climatico e allo sviluppo sostenibile

Da diversi anni, il tema della transizione energetica, quindi il progressivo spostamento della generazione dai combustibili fossili alle fonti rinnovabili, e quello dell’accelerazione nell’elettrificazione dei consumi finali, con il crescente impiego di nuove tecnologie, sono i trend principali che il mondo delle utilities osserva. Accanto agli scenari prettamente legati al mondo della generazione dell’energia, la transizione energetica è coinvolta anche nel raggiungimento di alcuni obiettivi rappresentati dai Sustainable Development Goals (SDG) delle Nazioni Unite. Enel ha raccolto la sfida e nella Relazione Finanziaria Annuale Consolidata 2019 integra per la prima volta elementi finanziari e non finanziari, con particolare attenzione alla lotta al cambiamento climatico e allo sviluppo sostenibile. La nuova struttura adottata nella produzione della relazione fornisce informazioni finanziarie e non finanziarie, e mette in luce le reciproche interdipendenze all’interno di quattro pilastri fondamentali: “Governance”, che illustra gli organi di governo di Gruppo, il loro modello organizzativo, come essi siano attori cruciali a supporto della sostenibilità e il profondo commitment di tutto il Gruppo verso i temi della sicurezza sul lavoro e la valorizzazione della componente umana; “Strategy & Risk Management”, dove si focalizza l’attenzione sulla strategia 2020-2022 del Gruppo e sulla descrizione dei fattori di rischio e di opportunità; “Perfomance & Metrics”, che dettaglia la performance finanziaria e non finanziaria di Gruppo con una visione integrata ed in linea con il modello di business di Enel; “Outlook”, che delinea gli aspetti più significativi connessi all’evoluzione per quanto riguarda la gestione e la digitalizzazione, a sostegno delle reti e di nuove piattaforme.

Il legame fra sostenibilità e creazione del valore

Uno degli aspetti più interessanti della Relazione è il fatto di integrare, nelle diverse sezioni, le informazioni sui cambiamenti climatici, presentate in base alle raccomandazioni della Task Force on Climate-Related Financial Disclosures (TCFD) e i fattori “Environmental, Social, Governance” (ESG) che raccolgono tutte le attività legate all’ambiente, alla dimensione sociale e alla governance. La nuova Relazione diviene il documento centrale del corporate reporting del Gruppo, lasciando gli altri documenti, quali il bilancio di sostenibilità, la relazione sul governo societario e gli assetti proprietari, come approfondimenti destinati a specifiche categorie di stakeholder. Il documento apporta un’ulteriore innovazione nella fruibilità dei contenuti, in quanto viene pubblicato anche attraverso un supporto digitale, che consente di accedere al complesso dei documenti informativi messi a disposizione da un unico punto, favorendo una navigazione basata sugli interessi dei vari utenti.

Enel mette in evidenza l’esistenza di un chiaro legame tra sostenibilità e creazione di valore, dal momento che, investendo in progetti sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale, le aziende possono massimizzare i profitti e minimizzare i rischi, contribuendo al contempo al raggiungimento degli SDG. Il fulcro dell’approccio scelto è l’adozione degli indicatori di sostenibilità ESG all’interno di tutta la catena del valore, non solo per dare conto dei risultati raggiunti, ma soprattutto per sviluppare un atteggiamento proattivo. Il Gruppo si impegna inoltre nella costante gestione e misurazione della propria performance per quanto riguarda le tematiche economiche, di business ed ESG nella rendicontazione delle proprie attività e nella definizione degli obiettivi della propria strategia. Tale modello è pienamente in linea con le indicazioni del Global Compact delle Nazioni Unite, a cui Enel ha aderito, che ribadiscono l’importanza di una sempre maggiore integrazione della sostenibilità nelle scelte strategiche aziendali.

Gli analisti e le agenzie di rating internazionali ESG monitorano continuamente le performance di sostenibilità di Enel: mediante l’applicazione di differenti metodologie, gli analisti valutano le performance del Gruppo rispetto ai temi ambientali, sociali e di governance, che possono essere rilevanti per la comunità finanziaria. Le valutazioni ESG sono pertanto considerate uno strumento strategico per supportare gli investitori e identificare rischi e opportunità legati alla sostenibilità nel loro portafoglio di investimento, contribuendo allo sviluppo di strategie di investimento sostenibile.

Green bond per finanziare progetti funzionali al passaggio alla “low carbon economy

La sostenibilità rappresenta sempre più una leva fondamentale di creazione di valore economico e finanziario, perciò Enel ha collocato sul mercato europeo tre green bond per un totale di 3,50 miliardi di euro, rispettivamente nei mesi di gennaio 2017 (1,25 miliardi), 2018 (1,25 miliardi) e 2019 (1 miliardo). I green bond emessi da Enel Finance International NV sono destinati a investitori istituzionali e garantiti da Enel SpA. L’obiettivo alla base dell’emissione di green bond è la volontà di finanziare progetti funzionali al passaggio alla “low carbon economy”.

La Relazione evidenzia come il 2019 sia stato un anno fondamentale nel contesto della strategia di decarbonizzazione:

  • è stata costruita una capacità rinnovabile di oltre 3.000 MW;
  • è proseguito il piano di uscita delle centrali a carbone;
  • la produzione da fonti rinnovabili ha superato quella della generazione termica;
  • le emissioni specifiche di CO2 della produzione netta complessiva sono state pari a 296 g/kWheq.

Gli obiettivi dell’Accordo di Parigi

Il Gruppo Enel è impegnato a sviluppare un modello di business in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi per contenere l’aumento medio della temperatura globale al di sotto dei 2 °C rispetto ai livelli preindustriali e per continuare a limitare tale aumento a 1,5 °C. Nel 2019 Enel ha riaffermato ufficialmente questo impegno, rispondendo alla richiesta di azione da parte delle Nazioni Unite ed essendo l’unica azienda italiana a sottoscrivere l’impegno a limitare l’aumento delle temperature globali a 1,5 °C e a raggiungere le zero emissioni entro il 2050. A settembre 2019, Enel ha predisposto un ulteriore ambizioso obiettivo per il 2030, con il quale decide di impegnarsi a ridurre del 70% entro il 2030 le emissioni dirette di CO2 per kWheq (Scope 1), rispetto al 2017. Parallelamente alle emissioni dirette, il Gruppo ha fissato un nuovo obiettivo per ridurre del 16% entro il 2030 anche le emissioni indirette (Scope 3), associate al consumo di gas da parte dei clienti finali del Gruppo, le quali rappresentano una fonte rilevante delle emissioni indirette. Nel 2019, le emissioni dirette (Scope 1) legate alla produzione da fonti fossili sono state pari a circa 69,4 mln teq di CO2, mentre le emissioni indirette (Scope 3) legate all’estrazione e al trasporto di combustibili sono state pari a 4,0 mln teq di CO2 (considerando anche quelle relative al trasporto di materie prime e rifiuti). Enel sta riducendo al minimo tale impatto accelerando la dismissione degli impianti a carbone, con una riduzione della capacità nel 2019 pari a 4,1 GW. Parallelamente, il Gruppo sta incrementando lo sviluppo di capacità rinnovabile che, insieme al contributo della produzione nucleare, ha permesso di evitare emissioni per 77 mln t di CO2. Inoltre, Enel è attivamente impegnata nello sviluppo di sistemi di storage dell’energia elettrica che supportano l’integrazione della capacità rinnovabile, con una capacità installata totale di 110 MW nel 2019.

La decarbonizzazione del mix energetico ha anche un impatto positivo sulla riduzione delle emissioni indirette di gas serra di altri settori (Scope 2), associate all’acquisizione di energia elettrica per coprire il fabbisogno delle attività commerciali. La gestione della rete elettrica comporta la produzione di emissioni indirette di gas serra (Scope 2) associate alle inefficienze della rete, pari a 3,8 mln teq di CO2 nel 2019 (secondo la metodologia di calcolo “location based”). Per aumentare l’efficienza e l’affidabilità della rete, Enel sta investendo attivamente nella digitalizzazione e automazione della rete elettrica, favorendo al contempo la diffusione delle rinnovabili nel sistema energetico. Infine, Enel ha disegnato soluzioni tecnologiche per ridurre le emissioni di carbonio legate al consumo energetico dei propri clienti operanti in un’ampia gamma di settori, tra cui i trasporti, la gestione degli immobili o i processi e i servizi industriali. Un esempio è ciò che si sta verificando con Enel X: il Gruppo sta promuovendo la diffusione delle infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici (79.565 punti di ricarica installati nel 2019), lo sviluppo di soluzioni di efficienza energetica, la generazione distribuita, i servizi di consulenza, l’illuminazione pubblica intelligente e le città circolari.

La strategia 2020-2022

Nella Relazione viene anche presentata la strategia 2020-2022, la quale si focalizza sul raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDG) lungo l’intera catena del valore, ponendo al centro l’SDG 13 – la lotta al cambiamento climatico. La decarbonizzazione del mix energetico, attraverso una sempre maggiore crescita della capacità rinnovabile, la quale fa riferimento al SDG 7 – energia pulita e accessibile, e la progressiva chiusura degli impianti a carbone, e all’elettrificazione dei consumi, rappresentano per il Gruppo le colonne portanti della strategia da implementare nel prossimo triennio. Dal punto di vista operativo, è prevista una crescita della capacità rinnovabile di 14,1 GW entro il 2022, raggiungendo circa 60 GW di capacità gestita totale, affiancata da una riduzione della produzione globale da carbone del 74% circa rispetto al 2018. Allo stesso tempo, la percentuale delle rinnovabili sulla capacità totale è fissata idealmente al 60% in tre anni e la produzione a emissioni zero di CO2 il 68% nel 2022. Uno dei focus più importanti resta sempre il crescente ruolo della componente smart in un mondo decarbonizzato: gli investimenti in smart meters e smart grid sono i vettori per una rete più flessibile, affidabile ed efficiente. Ciò che emerge dal Piano Strategico 2020-2022 è il dichiarato impegno di Enel nella decarbonizzazione della produzione e del consumo, senza perdere di vista la possibilità di elettrificazione degli utilizzi finali per contrastare i cambiamenti climatici e garantire energia pulita e accessibile a tutti.

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