Ricerche

Capgemini: la pandemia non arresta la transizione energetica

L’avanzata delle rinnovabili e le tecnologie sostenibili sembrano non aver risentito dell’emergenza da Covid-19. Ma sono necessari importanti investimenti nelle Smart Grid, segnala il World Energy Markets Observatory (WEMO) di Capgemini

Pubblicato il 04 Nov 2020

shutterstock_566877226

Il 2020 è stato un anno estremamente particolare per il mondo dell’energia, a causa della pandemia che ha inevitabilmente impattato su consumi e progetti. Eppure, secondo la ventiduesima edizione del World Energy Markets Observatory (WEMO) di Capgemini, il trend di crescita delle rinnovabili e i progressi tecnologici delle risorse sostenibili non sembra averne risentito in maniera particolare, con il mondo che sembra confermare il suo cammino verso la decarbonizzazione e la transizione energetica. Secondo il report di Capgemini, il significativo calo dei consumi dovuto alla pandemia di COVID-19 ha portato alla più grande riduzione delle emissioni di gas serra mai registrata dai tempi della seconda guerra mondiale. Le stime prevedono infatti una diminuzione delle emissioni tra il 7 e l’8% nel 2020, come risultato delle restrizioni agli spostamenti e del forte rallentamento dell’attività industriale. Eppure gli obiettivi a lungo termine in materia di cambiamento climatico sono ancora molto difficili da raggiungere, anche perchè la stima di Capgemini è che probabilmente si assisterà a un nuovo incremento delle emissioni man mano che il mondo tornerà alla normalità una volta superata la pandemia.

L’avanzata delle rinnovabili

Un altro punto saldo del report è che la generazione di energia da fonti rinnovabili e le tecnologie di stoccaggio si stanno sviluppando rapidamente. In particolare, gli investimenti in fonti pulite rappresentano più della metà di quelli globali per la produzione di energia elettrica, anche se in misura maggiore nei paesi sviluppati rispetto a quelli in via di sviluppo. Grazie alala crescita del mercato delle rinnovabili e il progresso tecnologico, il costo dell’energia eolica e solare ha registrato una nuova riduzione di oltre il 10% nel 2019, con un calo costante mese dopo mese. L’eolico offshore sembra oggi essere un settore promettente, mentre il problema rimane il consenso su quello onshore.  Al contempo, l’Europa sta distintamente facendo passi avanti nello sviluppo delle tecnologie a idrogeno come fonte di energia green.  A luglio 2020 la Commissione Europea ha deciso di stanziare una cifra compresa tra i 180 e i 470 miliardi di euro da investire entro il 2050 per portare la quota di energia da idrogeno green al 12-14% all’interno del mix energetico europeo.

La necessità delle Smart Grid

Come noto, però la crescente presenza di fonti rinnovabili non programmabili come eolico e fotovoltaico rende problematica l’affidabilità delle reti elettriche, come si è peraltro visto durante i mesi di lockdown, quando per effetto della diminuzione della domanda le energie alternative sono arrivate a coprire sino al 60-70% della domanda. In questo frangente si sono registrati dei blackout parziali in Germania e nel Regno Unito, a dimostrazione del fatto che le reti e le normative non si sono adeguate e che occorre un’evoluzione in senso smart delle reti. La stabilità della rete in queste particolari condizioni richiede asset per una produzione programmata, capacità di stoccaggio o flessibilità di consumo funzionale. La notizia positiva, secondo Capgemini, è che numerosi strumenti e risorse digitali hanno raggiunto la maturità e sono disponibili per migliorare prevedibilità, affidabilità e stabilità della rete, oltre alla sicurezza dell’approvvigionamento, accelerando la transizione energetica.

L’importanza della digitalizzazione

In prospettiva, un ulteriore notizia positiva per la decarbonizzazione potrebbe arrivare dai piani economici post COVID-19; ben un terzo dei 750 miliardi di euro del Recovery Fund sarà dedicato a progetti di sostenibilità e transizione energetica e anche i piani degli Stati membri prevedono di dedicare quote simili per i propri progetti ambientali. Secondo il report si tratta di un ottimo passo avanti; tuttavia sarà cruciale il modo in cui tali piani verranno implementati. Il report raccomanda quindi di monitorare questi fondi per la sostenibilità e di rafforzare la condizionalità “verde” necessaria per l’assegnazione.

In particolare, secondo Capgemini, occorre fissare un prezzo adeguato alle emissioni di carbonio e/o imporre tasse sulla CO2 e, in particolare, sui prodotti importati, oltre a migliorare il monitoraggio delle emissioni di metano. Oltre all’incentivazione delle fonti pulite e alla costruzione di impianti di produzione di energia carbon-free, il suggerimento che arriva è quello di garantire una gestione sicura della rete con una quota maggiore di energie rinnovabili intermittenti ,aumentando la digitalizzazione delle reti.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Social
Analisi
Video
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 4