Analisi

Transizioni verde e digitale: perché tecnologie e sostenibilità devono viaggiare assieme

La transizione green e la digital transformation non solo devono convivere, ma sono strettamente necessarie l’una all’altra. Non ci può essere un futuro per l’Europa senza un forte sviluppo Digitale e Tecnologico

Aggiornato il 29 Dic 2022

La ricerca Towards a green & digital future", Joint Research Centre, European Union 2022 della Commissione Europea

Transizioni verde e digitale: a che punto siamo

Uno studio della Commissione EuropeaTowards a green & digital future1”, Joint Research Centre, European Union 2022, personalmente uno dei più interessanti visti in questo ambito, esamina come la transizione verde e quella digitale possano non solo coesistere ma essere gestite in modo tale da dare l’una forza all’altra e viceversa (la ricerca originale è accessibile QUI n.d.r.).

Questi due movimenti, è cosa ormai consolidata, hanno una sola ed unica direttrice di sviluppo che li proietta velocemente verso un moto di continua evoluzione ed espansione. Non ci sarà un futuro per l’Europa senza un forte sviluppo Digitale e Tecnologico e non ci sarà uno sviluppo per l’Europa che non sia sostenibile.

Lo studio identifica dei Key Elements affinché questa transizione possa avvenire, e li identifica in cinque aree. Gli elementi riportati in ciascuna area sono molti e tutti significativi, provo solo ad indicarne alcuni per illustrare la profondità dello studio e le direttrici principali:

  • Sociale: Digital Divide, Privacy, Etica, …;
  • Tecnologica: Complessità tecnologica, distanza dalle SMEs, le tecnologie cambiano troppo rapidamente, Gestione dei dati, Cybersecurity, …;
  • Ambiente: domanda verso prodotti ecologici, fabbisogni energetici, difficolta nel riciclo (dispositivi IT), …;
  • Economia: Dominio delle grandi aziende, difficolta di adattamento per le SMEs, carenza di competenze, …;
  • Politica: riassumo un aspetto, quello della mancanza di allineamento (consenso) tra governo centrale e Stati membri che rallenta tutta la macchina di governo e standardizzazione.

La Relazione di previsione strategica 2022 della Commissione Europea (per leggerla in dettaglio vai QUI e QUI n.d.r.) ha il suo focus sul tema “abbinare le transizioni verde e digitale nel nuovo contesto geopolitico offre una prospettiva globale e a lungo termine sull’interazione tra le due transizioni verso il 2050”.

Il contesto in cui si sviluppa questa “Relazione-Urgente” è chiaro: pandemia, guerra e sicurezza, emergenza energetica, carenza di materie prime (tra cui ad esempio i chip), digitalizzazione e knowledge, cybersecurity. Ma anche nuovi contesti politici ed asset che ridefiniranno profondamente gli approvvigionamenti ed i mercati nei prossimi 10-20 anni.

Marco Pinzaglia, Head of Trusted Services & Instant Lotteries IGT Italia

Transizioni verde e digitale e l’Agenda 2030

Ci sono ambiti dove la transizione digitale potrà fornire un forte contributo agli obiettivi presenti nell’Agenda 2030, per altri aspetti invece si intravedono elementi di criticità che dovranno essere gestiti con attenzione, come appunto l’impatto sui consumi energetici, e l’aumento di rifiuti difficili da gestire (i rifiuti elettronici potranno raggiungere le 7,5 milioni di tonnellate entro il 2030).

Ma anche il consumo di Acqua. Una delle risorse più critiche che abbiamo e che è utilizzata in grande quantità, ad esempio, nei processi di raffreddamento dei Data Center o nella produzione industriale di microprocessori.

Quindi come sempre troviamo a confronto l’impiego di risorse naturali e lo sviluppo economico e sociale, una partita che da mesi si sta giocando proprio in Italia, ad esempio, per l’apertura di una fabbrica per la produzione dei microprocessori (Per maggiori dettagli si suggerisce la lettura di questo servizio QUI n.d.a.).

La Relazione Strategica 2022: i 10 settori chiave e Analisi dei Trend 2023/2030

Nell’ambito della Relazione Strategica 2022, sono stati individuati 10 settori nei quali è necessario intervenire entro il 2050 per consentire una transizione verde digitale che sia sostenibile e che possa portare opportunità di sviluppo.

Vediamo come sono riportati nel documento della Commissione Europea:

  1. Rafforzare la resilienza e l’autonomia strategica aperta nei settori fondamentali per la duplice transizione, ad esempio attraverso il lavoro dell’Osservatorio dell’UE delle tecnologie critiche.
  2. Intensificare la diplomazia verde e digitale, sfruttando il potere normativo e di standardizzazione dell’UE e promuovendo nel contempo i valori dell’Unione e i partenariati.
  3. Gestire strategicamente l’approvvigionamento di materie prime e materiali critici, adottando un approccio sistemico a lungo termine per evitare una nuova trappola della dipendenza.
  4. Aumentare la coesione economica e sociale rafforzando la protezione sociale e lo stato sociale.
  5. Adattare i sistemi di istruzione e formazione a una realtà tecnologica e socioeconomica in rapida trasformazione e sostenere la mobilità dei lavoratori in tutti i settori.
  6. Mobilitare ulteriori investimenti in nuove tecnologie e infrastrutture che siano adeguati alle esigenze future.
  7. Sviluppare quadri di monitoraggio per misurare il benessere tenendo conto anche di elementi diversi dal PIL.
  8. Garantire un quadro normativo per il mercato unico che sia adeguato alle esigenze future e che favorisca modelli imprenditoriali e di consumo sostenibili.
  9. Rafforzare l’approccio globale alla normazione e capitalizzare il vantaggio derivante dal ruolo di apripista dell’UE in materia di sostenibilità competitiva.
  10. Promuovere un solido quadro per la cybersicurezza e la condivisione sicura dei dati per garantire, tra l’altro, che i soggetti critici possano prevenire le perturbazioni, resistervi e superarle.

Un nuovo approccio alla gestione del rischio

Sulla Cybersecurity il messaggio è chiaro, occorre un quadro più solido ed è necessario aumentare la resilienza dei soggetti critici e delle infrastrutture con un approccio di gestione del rischio (su questo aspetto si è fatto un passo avanti a livello EU con la Direttiva NIS2).

Le tendenze che si osservano in EU dovranno avere un impatto significativo sulle strategie che si vorranno applicare per ottenere una maggiore resilienza ed assicurare uno sviluppo sostenibile, sarà fondamentale un “orchestratore” abile e veloce nel prendere decisioni e nel definire le strategie di investimento. Vediamo difatti una popolazione che invecchia, una rivoluzione tecnologica in corso, che invaderà tutti gli ambiti della società, consumi energetici che aumentano ed una sempre maggiore interdipendenza tra i paesi.

In questa analisi può essere utile osservare e confrontare alcuni report, di natura più settoriale, che rappresentano fotografie che dialogano bene tra loro proposte da grandi organizzazioni che operano a livello globale. Alcuni temi risultano evidenti in modo trasversale a quasi tutti gli studi e report esaminati, pur avendo in alcuni casi obiettivi molto differenti differenti tra loro.

Sicurezza delle infrastrutture e sicurezza dei dati

Vediamo come la Cybersecurity, la Sicurezza delle Informazioni e la tutela della Privacy, continui ad essere un tema centrale. Le organizzazioni stanno centralizzando enormi quantità di Dati su grandi poli tecnologici (infrastrutture Cloud). La Sicurezza delle Infrastrutture e dei dati sarà fondamentale per la continuità di servizi critici, essenziali, e per la protezione dei dati personali. La Supply-Chain, da almeno 4 anni echeggia ovunque quanto sia necessario aumentare la resilienza delle catene di approvvigionamento. Questa è una sfida ancora da vincere e deve essere affrontata non solo come reazione a minacce come il Covid e la Guerra, che hanno con estrema violenza e rapidità mutato lo stato delle cose, ma soprattutto in funzione di quelli che saranno gli equilibri e la domanda nei prossimi anni. Le Competenze, la nostra società richiede competenze e le richiede velocemente. Il percorso che consente di creare competenze non è semplice e non è breve, quindi è necessario mettere in campo tutti gli strumenti necessari a prevenire questo vuoto. Questo elemento stressa in modo trasversale tutte le organizzazioni e ne soffrono in modo particolare le piccole e medie imprese che spesso possono avere meno strumenti per riuscire a trattenere i talenti.

Tecnologia come fattore essenziale per la crescita economica e sociale

La tecnologia continuerà ad essere un elemento essenziale per la crescita economica e la coesione sociale della Comunità Europea. Cambierà, come ha già fatto fino ad oggi, la società ed il modo di fare le cose, “c’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti (Henry Ford)”. In EU la diffusione delle tecnologie è ormai totale, la diffusione di Internet, volendo prendere questo come una dimensione di analisi generale per misurare la penetrazione della tecnologia nella vita dei cittadini, è pari all’87% (Rapporto SDGs 2022, ISTAT).

Ora dobbiamo fare in modo che questa strada sia “anche” sostenibile dal punto di vista ambientale (“La moderna tecnologia deve delle scuse all’ecologia”, Alan M. Eddison).

Articolo originariamente pubblicato il 29 Dic 2022

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