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Blue and Green Transition: SAP e SIDI disegnano percorsi di trasformazione

Blue and green Transition: SAP e SIDI disegnano percorsi di trasformazione

L’intersezione tra sostenibilità e innovazione tecnologica sta modellando il futuro delle imprese, rendendo la sostenibilità un elemento strategico. SIDI, in collaborazione con SAP, sta guidando questo cambiamento, offrendo soluzioni tecnologiche che consentono di gestire la complessità della transizione verso la sostenibilità. Questo approccio non si limita alla conformità normativa, ma apre a opportunità di crescita e differenziazione, coinvolgendo tutte le figure aziendali e creando valore per l’intero ecosistema in cui l’azienda opera

Pubblicato il 20 Nov 2023

In questi ultimi anni, la sostenibilità è diventata un elemento concreto e imprescindibile sul quale costruire il futuro delle imprese, di qualunque settore e di qualunque dimensione.
Oggi, che sempre più spesso si parla di Blue and Green Transition, è chiaro a tutti che la combinazione di tecnologia e sostenibilità è l’asse lungo il quale costruire nuove strategie di business, a maggior ragione in un contesto, com’è quello attuale, in cui anche l’operato dei legislatori si è fatto più incisivo.

È proprio su questo tema che SIDI, società di consulenza informatica, partner SAP attivo a livello nazionale e internazionale con una sede a Dakar per il mercato africano, si è confrontata con la stessa SAP e con i propri clienti nel corso dell’incontro “Together to Win – Together for Good” svoltosi nelle scorse settimane. “Ormai siamo entrati in una diversa dimensione della sostenibilità. La sostenibilità non è solo buona, non è solo etica. Sulla sostenibilità si giocano oggi molte questioni finanziarie, dai rating ESG al passaggio da una stakeholder economy a una impact economy”, è stata la premessa di Massimo Dal Checco, partner SIDI. “Come italiani – ha proseguito – abbiamo un vantaggio. Quando sono nate le PMI industriali, era parte della nostra cultura lasciare ricchezza sul territorio. Questa cultura, di fondo, c’è ancora. Ed è un retaggio importante, da non dimenticare”.

Quasi una eredità genetica, che molte aziende, SIDI in primis, secondo Dal Checco hanno interiorizzato. “Mi sono reso conto che nella nostra cultura d’impresa c’è questa forte attenzione alla sostenibilità in tutte le sue declinazioni, grazie anche all’influenza dei nostri collaboratori più giovani. Un esempio concreto? Senza averlo deciso a tavolino, metà del nostro management è femminile”.

Sostenere economicamente la transizione

Le cose si fanno più complicate quando si tratta di sostenere economicamente la transizione. In questo caso, sostiene Dal Checco, un importante aiuto viene dal lavoro che si sta svolgendo in tutti i Paesi in termini di legislazione e regolamentazione. “Il fatto stesso che vegano concessi finanziamenti solo a quelle progettualità sostenibili, come previsto ad esempio dal PNRR, ha un impatto molto forte in termini di ingaggio e di convincimento. Ma il percorso non è breve. Soprattutto se alle regole europee, di per sé già severe e complesse, ogni Paese aggiunge la propria burocrazia”.
Questa complessità può essere gestita efficacemente attraverso l’utilizzo di piattaforme digitali, che permettono di monitorare e gestire i dati relativi alla sostenibilità in maniera efficiente e trasparente.

“In questo contesto – interviene Fabrizio Moneta, Direttore MidMarket e Canale di SAP Italia  -, il ruolo dell’IT è fondamentale. Le aziende che vedono la sostenibilità come un male necessario tendono ad avere un approccio tattico e poco efficace. Chi invece guarda alla sostenibilità come a un vantaggio competitivo e leva strategica per lo sviluppo di impresa, ha nell’IT un formidabile alleato per i propri obiettivi”. Certo, serve lavorare su dati dettagliati e di qualità. Ed è in questo scenario che le soluzioni offerte da aziende come SAP possono fare la differenza. “SAP – spiega Moneta – offre soluzioni che non solo permettono di rispondere agli aspetti normativi, ma anche di proporre al mercato soluzioni innovative e differenzianti.

Focus sulle persone

C’è un ulteriore punto, sul quale si sofferma Gigliola Giacalone, Head of Sales di SIDI. “Quando si parla di Blue and Green Transition si pone forte l’accento sulla misurabilità. Servono dati puntuali per capire se ci si sta muovendo nella giusta direzione, per capire se i risultati sono quelli attesi e sperati. Tuttavia, in questo percorso non deve mancare il focus sulle persone”.
Se è vero che tutto deve essere misurabile, spiega Giacalone, è anche vero che la persona deve restare al centro. La sostenibilità deve incrementare benessere delle persone.

“Non solo. La sostenibilità è un gioco di squadra. Tutti possono fare la propria parte, a prescindere dal loro ruolo, a partire da tutta la linea dei C-level”. Così, se si parla di dati scende in campo il CIO, chiamato a rendere fruibile il dato e a renderlo trasversale e univoco. Ed è sempre il CIO coinvolto in quei processi di business intelligence legati alla sostenibilità. Ma anche il CFO gioca un ruolo importante, sia per la sua visione di business, sia come garante delle normative. E poi l’HR, che deve guardare al coinvolgimento e al benessere delle persone e, là dove c’è, gli Innovation Manager, chiamati a portare l’innovazione sostenibile in azienda e a promuovere una cultura della sostenibilità.

SAP e SIDI, una partnership per la transizione digitale sostenibile

È proprio su questa trasversalità che si gioca il valore della partnership con SAP, che, come sottolinea ancora Moneta, ha fatto del dato certificato e gestito il proprio punto di forza.
“Siamo una azienda di software fortemente orientata sulle tematiche di sostenibilità. Lavorare su basi di dati reali ci consente di definire processi, abilitare processi decisionali, misurare obiettivi e risultati. E abbiamo orientato anche la nostra offerta sulle tematiche della sostenibilità, con SAP Cloud for Sustainable Enterprise”.

Ed è Simone Accurso, Chief Presales and Operation Officer di SIDI a tirare le fila. “Utilizzare sistemi informativi decentralizzati ad hoc per ciascuna funzione è fonte di fortissime inefficienze, che non vanno certo nel solco della sostenibilità. SAP ci consente di strutturare l’approccio al dato, senza imporre eccessive rigidità”. Ed è questa la sfida. Affrontare la trasformazione vuol dire ragionare non sul presente, ma sul futuro e sui suoi benefici. “Il passaggio a Rise with SAP – spiega – non è un obiettivo tecnologico. È la ricerca di nuovo valore. È l’evoluzione di una organizzazione che si ripensa secondo nuove logiche e nuovi obiettivi. È un percorso, che consente di normalizzare con gradualità i flussi interni. Nella sicurezza di potersi garantire un IT evoluto, con la sicurezza e l’agilità del cloud”.

Ecco dunque che la sostenibilità non è solo una questione di conformità normativa o di immagine aziendale, ma rappresenta un’opportunità concreta di crescita e differenziazione. Per sfruttare al meglio questa opportunità, è fondamentale fare scelte strategiche informate, basate su dati reali e affidabili, e coinvolgere tutte le figure aziendali nel processo, così che diventi un elemento integrante del business, capace di generare valore non solo per l’azienda, ma anche per l’intero sistema in cui opera.

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