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Open innovation: il rilancio della competitività industriale del Rietino parte dal Sabina Circular District

Il progetto, attivato grazie all’impegno di Marzotto Venture Accelerator, Parco scientifico e tecnologico dell’Alto Lazio, Consorzio per lo sviluppo industriale della Provincia di Rieti e Università della Tuscia, si propone come un modello di ecosistema di innovazione coerente con i pilastri del PNRR sui temi della transizione digitale e circolare

Pubblicato il 24 Ago 2021

SABINA

Si chiama Sabina Circular District e sarà in futuro il cuore della ricerca in tema di innovazione a supporto dei processi di sviluppo economico e di costruzione di una nuova specializzazione “intelligente” del territorio reatino, focalizzata sui temi della transizione ecologica, dell’economia circolare e delle clean tech. L’iniziativa, diventata realtà ormai da qualche mese, è promossa e costituita da Marzotto Venture Accelerator e dal Parco Scientifico e Tecnologico dell’Alto Lazio, come progetto del Consorzio per lo Sviluppo industriale della Provincia di Rieti e dell’Università della Tuscia. Obiettivo finale: rilanciare in maniera nuova e sfidante gli obiettivi di sviluppo economico di Rieti, il cui territorio è stato riconosciuto area di crisi industriale complessa e che nel 2016 è stato colpito dal sisma, soprattutto nelle aree più interne della sua provincia.

La società consortile è partecipata per il 30% del suo capitale sociale dal Parco e per il restante 70% dal venture accelerator.
Marzotto Venture Accelerator, in particolare, partecipa al progetto in qualità di partner strategico per l’organizzazione e l’execution dell’Innovation hub e porta in dote il ricco sistema di partnership e collaborazioni già costruito con grandi corporate nazionali e globali, università, PMI innovative, venture capital e operatori finanziari, sui temi di frontiera dello sviluppo sostenibile e “intelligente”.

Ampio ecosistema di innovazione

Il Sabina Circular District si propone come lo strumento di governo strategico e gestione operativa di un ampio ecosistema di innovazione, alimentato da un qualificato partenariato pubblico e privato, rappresentativo delle istituzioni territoriali, di università e centri di ricerca, degli operatori economici già insediati e di una serie di grandi aziende nazionali e internazionali che hanno adottato modelli di open innovation, impegnati da tempo sui temi della transizione digitale e circolare.
Cuore delle attività dell’Innovation hub saranno tutte le fasi del ciclo dell’innovazione aperta come i programmi di alta formazione specialistica, la ricerca e lo sviluppo anche attraverso la realizzazione di infrastrutture dedicate, l’incubazione e l’accelerazione di imprese innovative, progetti pilota di co-innovazione realizzati insieme con partner imprenditoriali e strutture di ricerca leader nella Circular Economy.

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