Analisi

Gestori di patrimoni e ESG: come soddisfare le preferenze di sostenibilità dei clienti

Una analisi realizzata da Oxford Risk mette in evidenza che per incorporare le richieste di sostenibilità dei clienti servono soluzioni software adeguate

Pubblicato il 13 Ago 2023

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La sfida per i wealth managers non è solo sulle performance e sulla corretta gestione dei rischi ma è anche nella capacità di rispondere in modo appropriato alle preferenze dei clienti in termini di domanda di sostenibilità.  A fronte di questa necessità del mercato i gestori di patrimoni non possono dire di essere in una posizione brillante. Se si guarda infatti alla ricerca di Oxford Risk, realizzata dall’independent research company PureProfile con interviste a 210 wealth managers in Francia, Germania, Olanda, Spagna, Italia, Svizzera e paesi nordici, in rappresentanza di un valore di portafoglio che arriva a €3.2 trillion di assets, si vede che solo il 26% dei gestori di patrimoni concorda fortemente di avere accesso a strumenti e software adeguati per valutare efficacemente le preferenze ESG dei clienti

Rispondere alla domanda di sostenibilità dei clienti: una questione di tecnologia

I gestori di patrimoni per rispondere alle istanze dei clienti devono riuscire a incorporare le preferenze di sostenibilità all’interno dei loro processi correnti, e per farlo occorrono strumenti e software che consentano di effettuare la valutazione delle preferenze ESG dei clienti.
Solo il 17% del campione coinvolto nella ricerca concorda fortemente con il fatto che la propria azienda abbia incorporato con successo un metodo per stabilire le preferenze di sostenibilità di un cliente. Il 10% dichiara di non essere sicuro di essere riuscito a farlo o meno mentre un uno percento dice che sicuramente non ci è riuscito.
Lo studio mostra che solo il 23% dei gestori coinvolti consiglierebbe fortemente gli strumenti o il software che sta utilizzando per valutare le preferenze legate alla sostenibilità e all’ESG dei clienti. Il 15% non si sente sicuro di farlo e il 4% sicuramente non consiglierebbe gli strumenti o il software di cui si servono. Nello stesso tempo e da una diversa prospettiva solo un gestore di patrimoni su quattro concorda fortemente di avere accesso a una robusta gamma di prodotti per soddisfare le preferenze di un cliente per gli investimenti ESG come parte del loro portafoglio di investimenti.
James Pereira-Stubbs, Chief Client Officer, Oxford Risk ha dichiarato in una nota dell’azienda che: “Con il fatto che i requisiti MiFID II hanno integrato le preferenze di sostenibilità nelle valutazioni di adeguatezza quasi un anno fa, è preoccupante che questa ricerca mostri che questa istanza sia ancora poco presente nei processi dei gestori di patrimoni.
A questa considerazione si deve aggiungere che i gestori di patrimoni devono essere sempre più consapevoli che se da una parte le preferenze di sostenibilità possono cambiare nel tempo, la necessità di disporre di una corretta valutazione della sostenibilità del cliente necessita di avere sempre ben chiare tutte le sue preferenze e in particolare quelle a lungo termine, eliminando la necessità di interventi correttivi che potrebbero influire negativamente sul rendimento del portafoglio.
Oxford Risk, che sviluppa software a supporto dei gestori di patrimoni e di altre aziende di servizi finanziari ha sviluppato algoritmi proprietari che classificano prodotti, comunicazioni e interventi per la loro idoneità sul profilo di ciascun cliente.

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