Una opportunità concreta di
inclusione lavorativa per i “NEET” (
Not in Education, Employment or Training), quei 3 milioni di giovani dai 15 ai 34 anni in Italia che non studiano e non lavorano,
nel mondo delle professioni digitali nata dalla collaborazione tra
Digital360, Caritas Ambrosiana, Fondazione S. Carlo e con la partecipazione di
Fondazione Falck.
Arrivato alla sua seconda edizione, “
Al lavoro 4.0” ha concesso a
20 ragazzi tra i 18 e 30 anni di accedere a un
percorso di formazione gratuita sulle nuove professioni digitali che ha previsto
3 mesi di lezioni teoriche, esercitazioni pratiche e laboratori, grazie ai professionisti e docenti del team Digital360, ma anche professori universitari e manager di impresa.
Oltre a una formazione comune su temi trasversali, come informatica di base, matematica, inglese, soft skill, fondamenti di impresa, sono stati organizzati
due percorsi specifici, identificati sulla base di attitudini e interessi, e dedicati a “
Industria 4.0” e “
Marketing 4.0“.
Nei prossimi giorni, inizieranno un percorso di 4 mesi di tirocinio in aziende del territorio milanese per essere inseriti come addetti alla logistica o operatori di linea per chi ha seguito l’indirizzo “Industria 4.0” , oppure come supporto alle attività di vendite interne, produzione contenuti, social media management e organizzazione eventi per chi ha seguito l’indirizzo “Marketing 4.0”.
L’innovazione digitale come motore di uno sviluppo sostenibile e inclusivo
Il progetto “Al lavoro 4.0” è nato un paio di anni fa con la missione di contribuire a
ridurre le disuguaglianze generate dalle condizioni di svantaggio socio-economico che non permettono ad alcuni giovani di acquisire le competenze necessarie per accedere al mondo del lavoro o che li obbligano ad abbandonare il percorso di studi. L’iniziativa è parte di un percorso con cui Digital360 si è impegnata nel perseguire
obiettivi di bene comune grazie alla diffusione della cultura digitale e alla promozione dell’innovazione.
L’Italia, tra l’altro, ha già un triste primato rispetto al resto d’Europa. Lo dicono i dati Eurostat. Il nostro Paese ha una percentuale di NEET più elevata non solo della media europea, ma anche di Francia, Spagna e Germania.
Questa seconda edizione conferma la collaborazione con Caritas Ambrosiana e Fondazione S. Carlo, che attraverso la propria rete capillare di centri di ascolto ha identificato i 20 giovani con passione per il digitale e fortemente motivati ad entrare nel mondo del lavoro, per la selezione dei partecipanti ai due possibili percorsi di formazione totalmente gratuiti.
Come per la prima edizione, anche questa volta sono molte le aziende del settore industriale e del tech che hanno aderito all’iniziativa contribuendo con la formazione in aula o con l’offerta di tirocini. Tra queste_ Pony, Kunzi, Argo di T.M. Fumagalli, Altea Federation, AOSOM, Focus Management, Melchioni Ready, Personalive, Centro Medico Sant’Agostino, RETEX, WIIT, Smiling, Fondazione Ronald Mc Donald, IBM, SMC A DGS COMPANY, Made Competence Center, Rold, Torneria Automatica Colombo e Jungheinrich Italiana. Fondazione Falck, attiva da oltre 20 anni nel fornire sostegno a iniziative per contrastare l’emergenza ambientale e l’instabilità sociale, ha aderito supportando i tirocini.
Un’opportunità concreta di inclusione lavorativa nel mondo digitale
“Al lavoro 4.0 prosegue insieme al nostro impegno per la promozione dell’innovazione digitale come leva per uno sviluppo sostenibile e inclusivo, in grado di ridurre le diseguaglianze di qualsiasi natura e creare opportunità nel mondo del lavoro per tutti – afferma Andrea Rangone, Presidente di DIGITAL360 – Grazie alla collaborazione degli enti sociali impegnati quotidianamente sul territorio e a numerose aziende partner che hanno deciso di contribuire concretamente, vogliamo offrire a giovani dotati di cultura digitale e voglia di mettersi in gioco l’opportunità di costruirsi un futuro nel mondo delle professioni digitali. I due percorsi formativi nel marketing e nell’industria 4.0 hanno permesso ai ragazzi di acquisire competenze in ambiti innovativi di grande prospettiva e ora per loro si aprono concrete opportunità di inserimento nel mondo digitale”.
Un impegno corale per un clima di coesione sociale che fa bene all’economia
“Anche a Milano, e nel territorio diocesano, uno dei drammi più gravi è costituito dalla condizione di persone, inclusi molti giovani, che sono alla ricerca di un lavoro, ma non sono in sintonia con le evoluzioni del mercato del lavoro, perché non posseggono adeguata qualificazione – sostiene Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana – Il sistema Caritas, tramite strumenti come Fondazione S. Carlo e il Fondo Diamo Lavoro, opera da anni per aiutare tante persone a ritrovare un ruolo attivo nella società, evitando che scivolino verso la povertà, e a raggiungere la dignità personale che solo il lavoro può garantire. La collaborazione con altri soggetti del terzo settore, con centri di ricerca e con imprese profit, incardinata su principi di innovazione e sostenibilità, è parte di questa missione: non solo aiuta a contenere i costi umani delle fasi di crisi, ma contribuisce a rafforzare un clima di coesione sociale e comunitaria, dunque di stabilità e sicurezza, di cui si giovano anche la produzione e l’economia”.