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Idrogeno verde: l’IEA premia il progetto SWITCH



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La International Energy Agency ha assegnato l’Hydrogen TCP Award of Excellence 2024 al progetto europeo SWITCH, coordinato da Fondazione Bruno Kessler per il contributo verso un’economia pulita dell’idrogeno e un futuro più sostenibile

Pubblicato il 10 set 2024



idrogeno verde come strategia di sviluppo energetico per raggiungere obiettivi di decarbonizzazione

Una delle principali caratteristiche dell’economia dell’idrogeno è quella di stimolare, favorire, richiedere nuove forme di innovazione. In questo contesto favorevole all’innovazione è nato Il progetto europeo SWITCH (Smart Ways for In-Situ Totally Integrated and Continuous Multisource Generation of Hydrogen) per la produzione di idrogeno verde. A questo progetto, coordinato dalla Fondazione Bruno Kessler, è arrivato il prestigioso riconoscimento Hydrogen TCP Award of Excellence 2024, della International Energy Agency, e la motivazione del premio fa direttamente riferimento al contributo che questo progetto sta portando alla creazione di condizioni per uno sviluppo dell’idrogeno verde al servizio della creazione di una economia più pulita.

Che cos’è SWITCH

Il progetto europeo SWITCH si pone l’obiettivo di attivare una forma di produzione di idrogeno verde che sia indipendente dalla disponibilità delle fonti di energie rinnovabili, ed è progettata per le stazioni di rifornimento, per la mobilità, per gli attori del mondo industriale impegnati in processi di decarbonizzazione dei propri processi con la necessità di garantire la continuità nell’approvvigionamento di idrogeno sostenibile e sicuro. 

Matteo Testi, coordinatore del progetto e responsabile dell’unità HyRES presso il centro Sustainable Energy di Fondazione Bruno Kessler ha sottolineato in una nota della Fondazione che “SWITCH rappresenta una potenziale rivoluzione nel modo di produrre e utilizzare l’idrogeno: supera, infatti, i metodi tradizionali in termini di efficienza, economicità e rispetto dell’ambiente e contribuisce al percorso verso un’economia pulita dell’idrogeno”.

Dal punto di vista del funzionamento, in estrema sintesi, il progetto SWITCH si propone come un sistema innovativo in grado di funzionare sia come elettrolizzatore sia come pila a combustibile

Nel momento in cui viene attivato in modalità “elettrolisi” (SOE – solid oxide electrolysis), SWITCH è in grado di utilizzare l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili per generare idrogeno verde, scindendo l’acqua in idrogeno e ossigeno.

Nelle situazioni in cui non ci sia disponibilità di energia elettrica da fonti rinnovabili SWITCH fa riferimento a una modalità basata sull’alimentazione da gas naturale o biometano e inverte il ciclo in modalità “pila a combustibile” (SOFC – solid oxide fuel cell). In questo caso il gas in entrata viene trasformato in idrogeno, generando anche elettricità e calore, con bassa emissione di CO2. In questo modo, è possibile ottenere una fornitura di idrogeno affidabile che permette di decarbonizzarne la sua origine, in funzione della quantità di energia rinnovabile a disposizione.

Il ruolo del consorzio SWITCH

Gli attori di questa iniziativa sono la Fondazione Bruno Kessler, che coordina il progetto, la DLR – Centro Aerospaziale Tedesco, l’EPFL – Ècole polytechnique fédérale di Losanna, le aziende europee HyGear e Solyd Era, la società di consulenza SWECO e la multinazionale Shell. Il progetto è finanziato dalla Clean Hydrogen Partnership ed è sostenuto dal programma di ricerca e innovazione Horizon 2020.

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