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Ritorno al futuro: il nuovo podcast sull’Economia Ecologica

Promosso e pubblicato dal magazine Il BO Live dell’Università di Padova e nato dalla collaborazione tra Sofia Belardinelli e Tiziano Distefano, il podcast è composto da 15 interviste che ripercorrono le tappe principali della storia dell’economia ecologica attraverso le voci dei/delle maggiori esponenti e studiosi/e di questa disciplina

Pubblicato il 28 Dic 2022

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Crisi climatica, crisi ambientale, crisi energetica, crisi dei rifiuti… le situazioni d’emergenza che l’odierna società globale si trova ad affrontare sono molte e, apparentemente, molto diverse l’una dall’altra. Eppure, a ben guardare, si potrebbe individuare un fil rouge che collega queste diverse realtà: secondo una minoranza sempre più consistente del mondo economico, l’attuale configurazione dell’economia globale potrebbe essere uno degli elementi chiave di questo intreccio.

Di fronte a una simile complessità, lo scoraggiamento è una facile tentazione. Ma nessuno stato di cose è esente dal mutamento, e così è anche per il modello economico capitalista e neoliberista attualmente predominante. Le alternative esistono, e tra queste vi è l’economia ecologica, della quale vale la pena ripercorrere il passato per comprendere a pieno il potenziale di cambiamento che porta con sé.

Per scoprire cosa sia l’economia ecologica, quali siano i suoi fondamenti teorici e quali le sue proposte pratiche per aiutarci a trovare soluzioni per costruire un futuro migliore, abbiamo realizzato il podcast “Ritorno al futuro: discorsi intorno all’Economia Ecologica”, promosso e pubblicato dal magazine Il BO Live dell’Università di Padova e nato dalla collaborazione tra Sofia Belardinelli e Tiziano Distefano.

Il podcast, che mette insieme strumenti e stili di comunicazione diversi, è composto da 15 interviste, ognuna delle quali corredata da un articolo (in italiano e in inglese) e da una vignetta della fumettista Lorenza Luzzati. La serie ripercorre le tappe principali della storia dell’economia ecologica, dal 1971 – anno ufficiale di nascita della disciplina, inaugurata dal libro del suo fondatore Nicholas Georgescu-Roegen “The entropy law and the economic processes” – fino ai giorni nostri, attraverso le voci dei/delle maggiori esponenti e studiosi/e di questa disciplina.

Se ti interessa sviluppare una visione più ampia del mondo e contribuire attivamente alla costruzione di un futuro comune migliore, puoi iniziare ascoltando il podcast di economia ecologica Ritorno al futuro QUI.

Un podcast sull’economia ecologica: dalla nascita ai giorni nostri

La serie si apre con l’intervista all’ultimo allievo di Georgescu-Roegen, Kozo Mayumi, il quale ripercorre il pensiero e il lascito intellettuale del suo maestro: primo tra tutti, il riconoscimento dei limiti biofisici imposti a tutte le attività economiche umane che, consumando materia ed energia, sono necessariamente sottoposte alle leggi della termodinamica. L’inserimento delle leggi della termodinamica nell’ambito economico è una svolta fondamentale: in particolare, la seconda legge (detta entropia) è di particolare rilevanza, poiché, dimostrando che vi sono degli inaggirabili limiti fisici alla produzione e al consumo, bisogna imporre un limite alla hybris iperproduttiva della società capitalistica. Infatti, ogni processo economico dissipa inevitabilmente energia e materia sotto forma di scorie e rifiuti, e sfrutta risorse che non potranno essere nuovamente utilizzate dalle generazioni future (ad esempio, le fonti fossili).

Nelle successive interviste, economisti, filosofi e sociologi approfondiscono i presupposti teorici dell’economia ecologica e non si sottraggono all’esercizio di esplorarne le conseguenze in termini di azione politica. Ad esempio, si discute di come il riconoscimento della incommensurabiltà tra valori – ossia l’impossibilità di ridurre la pluralità del reale ad un’unica unità di misura monetaria, rappresentata dai prezzi – debba portare a rifiutare l’applicazione del sistema di mercato come strumento neutrale atto a risolvere ogni problema sociale. L’economia ecologica, inoltre, riconosce i concetti di complessità e pluralità, e accetta il fatto che esistano molteplici visioni del mondo, compatibili e legittime, ma non riducibili ad un’unica posizione.

Questi punti, oltre a rovesciare il paradigma economico dominante, suggeriscono di prendere posizione anche politicamente, rifiutando l’idea che esistano soluzioni unificanti (solitamente individuate nella tecnologia) o che i problemi sociali siano separati da quelli ambientali. L’ultimo episodio della serie è dedicato al ricordo dell’economista Herman Daly, uno dei primi sostenitori dell’economia ecologica, che ha speso l’intera vita nello sforzo di conciliare l’etica e l’economia promuovendo un nuovo immaginario del mondo, condiviso e collettivo, che consenta di superare l’attuale modello fondato su una visione dell’umano limitata e limitante. Non siamo individui isolati ed egoisti, ma siamo esseri sociali, capaci di altruismo e di grandi imprese collettive, oggi più che mai necessarie per affrontare le sfide che il prossimo futuro ci riserva.

L’economia ecologica è, fin dai suoi albori, una disciplina eterodossa, animata da studiosi e pensatori che, intravedendo i limiti del sistema sociale ed economico dominante, hanno avuto il coraggio di metterne in discussione i principi e di proporre alternative.

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