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Il “food sharing” contro gli sprechi alimentari va sul Cloud di IBM

Dare nuova vita ai prodotti alimentari facilitando lo scambio di eccedenze tra gli utenti in un ciclo virtuoso per combattere lo spreco: ecco l’obiettivo per cui nasce l’app ZeroSprechi, sviluppata da Deep Lab. E grazie alla “nuvola”, ogni utente può fotografare il cibo che intende donare, inserire le informazioni necessarie nell’app, come tipologia di alimento e scadenza, e condividerle con la propria rete di contatti

Pubblicato il 21 Dic 2021

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Ridurre gli sprechi, favorire la socialità dei cittadini e abbattere l’impatto ambientale delle produzioni: sono questi gli obiettivi di ZeroSprechi, l’applicazione sviluppata da Deep Lab, una delle giovani aziende che hanno beneficiato del programma “Startup With IBM”, che mira a dare nuova vita ai prodotti alimentari facilitando lo scambio delle eccedenze tra gli utenti, in un ciclo virtuoso che vede sia chi dona che chi riceve un protagonista attivo della lotta allo spreco.

L’applicazione, che è stata lanciata al momento sul territorio di Bergamo con un progetto dedicato promosso dal Comune, rappresenta un passo avanti nel progetto Bitgood, nato per costruire una cultura del cibo basata sui principi del recupero e del riutilizzo, alla base dell’economia circolare, che ha dapprima favorito la connessione tra industria della distribuzione ed enti no-profit e ora punta ad ampliare la solidarietà e promuovere l’economia circolare coinvolgendo i singoli cittadini.

Il riutilizzo del cibo, infine, consente di risparmiare acqua e diminuire le emissioni di CO2 associate alla sua produzione: in un anno, il progetto BitGood, di cui ZeroSprechi fa parte, ha permesso di risparmiare 60 tonnellate di CO2.

Supporto delle tecnologie IBM

ZeroSprechi può contare sul supporto delle tecnologie cloud di IBM per consentire il funzionamento di questo meccanismo di “food sharing”: ogni utente può fotografare il cibo che intende donare, inserire le informazioni necessarie nell’app, come tipologia di alimento e scadenza, e condividerle con la propria rete di contatti. Da quel momento, gli alimenti sono a disposizione gratuitamente per il ritiro di casa in casa oppure in punti di raccolta. Con un’applicazione che è progettata per un’esperienza utente senza soluzione di continuità e sfruttando la scalabilità di IBM Cloud, ZeroSprechi sta contribuendo a rendere più facile la condivisione del cibo tra più persone e a ridurre lo spreco alimentare.

Ogni settimana 529 grammi di cibo gettati a persona

Secondo il primo rapporto G8 sullo Spreco alimentare, realizzato dall’Osservatorio Waste Watcher International, in Italia ogni settimana vengono gettati via 529 grammi di cibo a persona; un’attitudine in contrasto con il primo obiettivo dell’Agenda 2030 ONU di abbattere fame e malnutrizione in tutto il mondo. Grazie al “food sharing”, ZeroSprechi non solo consente di abbattere la quantità di cibo che altrimenti andrebbe sprecato, ma permette a chi è in difficoltà e non riesce – o non vuole – accedere agli strumenti di assistenza sociale di poter contare su una vera e propria rete di solidarietà e condivisione.

È proprio il contrasto allo spreco alimentare, e nello specifico la legge “antispreco” del 2016, che hanno ispirato Deep Lab a sviluppare Bitgood e successivamente ZeroSprechi: “Con il programma Startup With IBM, IBM ha messo a disposizione le proprie tecnologie cloud per supportare la realizzazione di un’idea che voleva  connettere tutte le realtà coinvolte nel processo di recupero e distribuzione dei prodotti alimentari, al fine di favorire una più ampia partecipazione possibile: molto spesso, infatti, sono le piccole realtà che possono fare la differenza nella lotta agli sprechi, ma si ritrovano a non avere il tempo o le conoscenze necessarie per poter aderire a tali progetti”, ha spiegato Fabrizio Saltalippi, Direttore Ecosystem di IBM Italia.

Supportato da un IBM Embedded Solution Agreement (ESA), ZeroSprechi è ospitato all’interno del Cloud IBM, in esecuzione in un cluster Kubernetes. “L’ESA ci dà accesso alla tecnologia IBM di cui abbiamo bisogno, mentre semplifica il modo in cui la forniamo” aggiunge Marco Cosentino, CTO di Deep Lab. “Entrando in ZeroSprechi, i privati cittadini possono dare un contributo in prima persona alla sostenibilità dell’ambiente, sia offrendo gli alimenti in eccesso di cui sono in possesso, sia rendendosi disponibili per ritirare le eccedenze di altri, impedendo dunque che vadano sprecate”.

ZeroSprechi è disponibile in tutti gli app store e verrà presto lanciata anche in altre realtà territoriali, con l’auspicio che questa rete virtuosa si estenda in tutto il Paese.

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