Sostenibilità

Economia circolare: il progetto Remunero punta sulla restituzione della Tari

Nei comuni che aderiscono, ai cittadini e alle imprese viene restituito l’intero importo del tributo versato, tramite una card utilizzabile per gli acquisti negli esercizi commerciali del territorio

Pubblicato il 01 Ott 2021

LOGO-FONDOCHIARO-REMUNERO

Restituire ai cittadini e alle imprese l’importo versato per la Tari, da spendere presso gli esercizi commerciali del proprio territorio. È questa l’idea di economia circolare messa in atto da Remunero, una start up innovativa, impegnata in progetti di sviluppo economico per il miglioramento della qualità ambientale.

Economia circolare e ambiente sono oggi due argomenti fortemente presenti nel dibattito politico e nelle agende degli Stati Occidentali, presenti nei piani enunciati dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e dal presidente del Consiglio, Mario Draghi. L’obiettivo è quello di arrivare al 2050 con emissioni di CO2 a zero (decarbonizzazione); pertanto, tutti gli indirizzi di politica ambientale ed economica devono andare in questa direzione. La consapevolezza di questa urgente necessità, da cui dipende la salute del pianeta e dei suoi abitanti, è in parte già patrimonio del mondo delle imprese e della ricerca.

Come nasce Remunero

Dopo una fase di studio delle normative europee e dei parametri della BCE (Banca Centrale Europea), durata tre anni, si è sviluppato un progetto scalabile in ambito europeo, per non creare zone di vantaggio economico e fiscale. I seguenti due anni hanno coinvolto il team di sviluppatori software nel creare l’algoritmo necessario al tracciamento di tutte le informazioni, dei dati ricevuti dal conferimento degli utenti e dei flussi finanziari derivanti dal progetto, al fine di evitare l’uso illegale delle risorse. L’ultimo anno è servito per un confronto iniziale con oltre centoquaranta Comuni, per capire le loro necessità, eventuali problemi o richieste per poi rimodulare il progetto al meglio.

Dalla fine del 2020, con la consapevolezza che il progetto fosse ormai maturo, si è partiti con presentazioni ai Comuni nell’ottica di implementare il progetto a livello nazionale ed europeo.

Come funziona Remunero

Il primo passo verso questa rivoluzione nel rapporto fra il cittadino contribuente e lo smaltimento dei rifiuti spetta al Comune, che deve sottoscrivere un protocollo di intesa, concedendo a Remunero il patrocinio per l’avvio del progetto sul proprio territorio. Il Comune, adeguandosi ai parametri indicati dall’Unione Europea, deve impegnarsi per ridurre la produzione di rifiuti e le emissioni di CO2. I dati degli utenti, confrontati con le amministrazioni comunali, saranno utilizzati per aprire i conti sui quali accreditare l’importo equivalente del tributo versato, nel rispetto della normativa europea sulla privacy.

Veniamo quindi al modello “virtuoso” realizzato da Remunero, che passa attraverso la restituzione del 100% della TARI a famiglie e titolari di partita Iva, nei Comuni che aderiscono al progetto. Tale modello è innovativo perché attraverso la premialità – e non un’attività repressiva – conduce al corretto conferimento dei rifiuti, oltre a generare un notevole incremento economico sul territorio. Basti pensare che, con l’immissione dell’equivalente importo Tari e l’applicazione del modello di pagamento, si ottiene un incremento indicativo medio pari a 1,7/2 % del PIL locale. Il progetto di Remunero coglie quindi un obiettivo molto importante: la sua applicazione porta un vantaggio trasversale a tutto il territorio in termini ambientali ed economici, dando a tutti i soggetti la possibilità di ottenere gli stessi benefici.

Cosa devono fare cittadini e imprese per ottenere i benefici

Ai cittadini viene richiesto semplicemente di tenere un comportamento corretto nei confronti dell’ambiente nel proprio territorio, attraverso il rispetto di tre parametri: pagare regolarmente la TARI, conferire i rifiuti secondo le indicazioni fornite dal proprio Comune, infine non venire multati per reati ambientali. Soddisfatte queste condizioni, Remunero rilascia ai contribuenti una card collegata a una app per smartphone, sulla quale viene accreditato l’equivalente dell’importo della Tari pagata.

Nell’iniziativa sono coinvolti anche gli esercizi commerciali. I contribuenti, infatti, una volta divenuto operativo il conto Remunero, recandosi presso le attività del territorio (negozi, artigiani, professionisti, centri commerciali, ecc.) possono pagare fino al 30% dell’importo degli acquisti con la card collegata al conto Remunero. Questo incentiva gli acquisti nel territorio.

Remunero: un esempio pratico

L’utente Tari riceve la Remunero Card con l’accredito del tributo pagato, che può spendere nella modalità indicata da Remunero presso tutti i soggetti titolari di partita Iva sul territorio, ai quali è stato attivato il conto Remunero. Facciamo un esempio pratico: per un acquisto di 100 euro, si può pagare l’equivalente di 30 con la Remunero Card e i restanti 70 in contanti o con carte di credito.L’esercente emette lo scontrino per il 100% dell’importo, indicando lo sconto del 30%, che invece viene monetizzato sul conto Remunero. Si ottiene così una riduzione della base imponibile al 70% dell’importo, senza obbligo di richiesta e rendicontazione all’Agenzia delle Entrate che viene effettuata in automatico dalla App di Remunero.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

O
Federico Orlando

fondatore e amministratore unico di Remunero

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Social
Iniziative
Video
Analisi
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 4