Il convegno

ESG Reporting&Planning: misurare i dati per governare il business

Dimostrare in che misura i criteri ESG sono importanti per la propria azienda è sempre più essenziale, e richiede imprescindibili attività di pianificazione e di reporting. L’evento “ESG Reporting & Planning: misurare i dati di sostenibilità per governare il business” organizzato da Luiss Business School e Oracle Italia, ha fatto il punto su questo tema, mettendo sul piatto casi di successo e presentando la soluzione EPM Cloud dedicata proprio a questi scopi

Pubblicato il 20 Mag 2022

ORACLE

I criteri ESG stanno tracciando la rotta della transizione sostenibile nel mondo della finanza: il valore di imprese e operatori che tengano conto degli aspetti ambientali, sociali e di governance, si traduce, infatti, in risultati migliori in termini di finanziamenti, investitori, fiducia, reputazione e compliance. Ma come monitorare tale valore e dimostrare in che misura i criteri ESG sono importanti per la propria azienda? Come strutturare e quali strumenti utilizzare per implementare le ormai imprescindibili attività di pianificazione e reporting ESG?

A dare una risposta a queste domande è stato, nei giorni scorsi, l’evento “Reporting & Planning: misurare i dati di sostenibilità per governare il business”, presentato da Luiss Business School Oracle, con il patrocinio di Andaf, l’associazione nazionale direttori amministrativi e finanziari. Un appuntamento che si è rivelato l’occasione per fare il punto anche in termini di best practice, per mettere sul piatto strategie, competenze e tecnologie in grado di guidare il futuro sostenibile delle aziende. 

Ad animare la tavola rotonda moderata da Cristiano Busco, Full Professor Accounting, Reporting & Sustainability, Luiss Business School, sono stati Lucia Fioravanti, Direttore Finanza e Affari Corporate di Sogei, Alessandra Genco, Chief Financial Officer di Leonardo, Alberto Milvio, Chief Financial Officer di Autostrade per l’Italia e Giovanni Nubile, Country Leader Applications, Digital Finance and Supply Chain di Oracle Italia.

La proposta di Oracle

A proporre il contributo sul fronte It è stato Oracle, che nell’occasione ha presentato la soluzione EPM Cloud (Enterprise Performance Management), nata proprio per favorire le misurazione delle politiche di sostenibilità aziendali. La filosofia alla base dello strumento indica che una pianificazione efficace e report accurati – basati innanzitutto sulla raccolta, la conversione, la standardizzazione e l’aggregazione dei dati rilevanti – abilitano una visione completa e coerente dell’impegno intrapreso verso la sostenibilità, ma molte solo le sfide che circondano queste attività.

La piattaforma, che ha un ruolo di “repository” dei dati per poi ottenerne una classificazione, si fonda in particolare su una dashboard, corredata da metriche destinate ad integrare i parametri ESG per poter lavorare poi sul reporting e sulla pianificazione dei processi.

Tre le funzioni principali:

  • Raccolta dei dati. I KPI ESG vengono raccolti, convertiti e aggregati in un unico documento.
  • Pianificazione. I target ambientali, sociali e di governance vengono pianificati per averne traccia.
  • Report. Le metriche ESG vengono monitorate sulla dashboard interattiva, analizzati e restituiti come dati.

I case history destinati a “fare scuola”

Svariati i casi di successo che sono stati illustrati nel corso dell’evento, dando il senso dell’applicabilità concreta delle tematiche al centro del dibattito.

Leonardo

Ad illustrare il caso di Leonardo, importante realtà italiana attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza informatica,  è stata il Cfo Alessandra Genco, la quale ha chiarito che percorso di sostenibilità ha preso il via tredici anni fa, per arrivare, nel 2020, alla redazione del codice di corporate governance.

In questo lungo percorso, l’azienda ha messo nero su bianco i pillar tematici del proprio modello di business, in termini di criteri allineati ai KPI finanziari:

  • Finanziario
  • Umano
  • Ambientale
  • Riciclo
  • Ecosistema

In questo quadro, la misurazione dei dati di sostenibilità è risultata fondamentale per il successo del business, in un cammino che comunque non perde mai di vista i propri impegni ESG, da raggiungere a breve e lungo termine.

Sogei

Lucia Fioravanti, Direttore Finanza e Affari Corporate, ha invece illustrato il caso Sogei, realtà attiva nell’ambito ICT, controllata al 100% dal Ministero dell’economia e delle finanze del quale è una società in house. L’azienda, ha chiarito Fioravanti, è da tempo vocata alle pollitiche ESG, che rappresentano un cruciale corollario alle attività di supporto alle aziende in termini di transizione digitale.

Inoltre, da ormai due anni Sogei investe sulla ricerca di modelli di sostenibilità e di etica digitale per favorire il coinvolgimento delle pubbliche amministrazioni. Ancora una volta, il relatore ha sottolineato come il modello di business aziendale si basi sulla misurazione dei dati di sostenibilità e sul calcolo del rischio, facendo infine presente che “è ormai indispensabile rispettare i criteri ESG per avere successo“.

Autostrade per l’Italia

Anche Autostrade per l’Italia ha da tempo intrapreso un percorso di sostenibilità. Alberto Milvio, CFO della società, ha spiegato che il percorso di evoluzione in questo senso ha preso le mosse dal crollo del Ponte Morandi a Genova.

Anche per il CFO di Autostrade misurare i dati di sostenibilità (ovvero identificare dei parametri chiari, calcolarli e tracciare i risultati) risulta “fondamentale per i processi aziendali”, pur nella consapevolezza che ben il 36% degli investitori attualmente non presta attenzione a tali dati e ai criteri ESG.

Consumer e business leader chiedono sostenibilità

Giovanni Nubile, Country Leader Applications, Digital Finance and Supply Chain, Oracle Italia,  ha infine presentato i risultati del sondaggio No planet B: in che modo le aziende e la tecnologia possono aiutare a salvare il mondo?, condotto da Oracle  – con 11mila riposte di consumer e business leaders da 15 Paesi (SCARICA QUI IL REPORT COMPLETO) – per dimostrare quanto e in che modo la misurazione dei dati di sostenibilità possa contribuire al successo aziendale, non solo in termini finanziari.

Secondo i risultati della survey, e persone sono frustrate dalla mancanza di progressi che la società sta facendo verso gli obiettivi di sostenibilità. Vogliono che le aziende si facciano avanti e ridefiniscano l’aspetto migliore quando si tratta di ESG e credono che la tecnologia possa avere un impatto maggiore rispetto ai soli sforzi umani. Il 61%, inoltre, pensa che l’Intelligenza artificiale potrebbe aiutare senza pregiudizi, senza alcun tipo di barriera, le decisioni nella migliore maniera, in una maniera sostenibile per far sì che l’azienda veramente prenda le decisioni che la portino a essere sostenibile. Il 70% degli intervistati, infine, si dice disposto a non effettuare acquisti se l’azienda non dimostra di aver agito in senso sostenibile.

Sulla base di questi dati, gli strumenti di misurazione dei dati di sostenibilità risultano palesemente utili nel conseguimento di  risultati concreti, proprio in termini finanziari e di sostenibilità. In questo quadro, non a caso, Oracle si è posta un obiettivo: diventare sostenibile al 100% entro il 2025, ovviamente – ça va sans dire – misurando proprio i dati ESG e tenendone costantemente traccia.

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