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Come il settore factoring può beneficiare di un approccio ESG

Un evento organizzato da Assifact e Pwc ha messo in evidenza tutti i vantaggi di un approccio di questo tipo, a partire dai benefici di tipo reputazionale

Pubblicato il 06 Mag 2022

Alessandro Carretta__SegretarioGenerale_Assifact

Il mondo finanziario si sta sempre più interessando alle tematiche dell’ESG, che possono portare vantaggi anche ad ambiti specifici, come la filiera del factoring: si tratta di un tipo contratto sempre più diffuso con il quale un’impresa cede a una società specializzata i propri crediti esistenti o futuri, al fine di ottenere subito liquidità e una serie di servizi correlati alla gestione del credito ceduto (gestione, amministrazione,ecc). Se n’è parlato in occasione di un recente convegno denominato “La prospettiva ESG nel business: il factoring tra sfide e opportunità di creazione di valore”, organizzato da Assifact – l’associazione delle società di factoring italiane – e Pwc. I vantaggi legati all’attenzione alla sostenibilità sono numerosi e vanno oltre il recepimento delle normative: in termini di business, per le società di factoring il progressivo adeguamento al quadro ESG comporta non solo un rafforzamento della relazione con l’attuale clientela –  tramite la selezione e la valutazione di imprese cedenti e dei debitori ceduti sempre più trasparenti e orientati a pratiche ESG – ma anche la possibilità di offrire servizi o prodotti aggiuntivi (come opportunità di cross-selling).

I benefici dell’approccio ESG

Inoltre, le società di factoring potrebbero beneficiare di una modalità di accesso ai finanziamenti più agevole nonché a tassi più favorevoli attraverso la diversificazione: ricorrendo, per esempio, a forme di prestito bancario che sfruttino le sinergie con la Fintech, nonché all’emissione di bond legati ad obiettivi di sostenibilità. Questi strumenti permettono infatti di ottenere potenziali condizioni favorevoli in termini di prezzi e costi di emissione derivanti – soprattutto nel caso di finanziamenti alternativi ai canali tradizionali e dell’emissione di bond – dall’elevata richiesta degli investitori.

Dal punto di vista delle imprese cedenti, i vantaggi dell’approccio ESG possono essere riassunti in un potenziale maggior accesso al credito e dell’interazione con società di factoring specializzate nella valutazione e nel monitoraggio di attività ESG-compliant nonché del ricorso a prodotti innovativi come le piattaforme fintech. Anche il possibile accesso a condizioni contrattuali maggiormente favorevoli e dei meccanismi di indicizzazione del prezzo al grado di aderenza ai criteri ESG dei crediti possono concretizzarsi in un beneficio economico.

D’altro canto i debitori ceduti possono ottenere potenziali benefici, diretti o indiretti, come condizioni contrattuali maggiormente favorevoli (come, per esempio, dilazioni di pagamento) nonché una potenziale riduzione dei costi operativi legati alla semplificazione di procedure amministrative, derivanti all’interazione con la società di factoring come unico interlocutore. Infine, l’aderenza a fattori ESG del debitore potrebbe portare ulteriori a benefici in ottica di filiera sulla sostenibilità dell’operazione complessiva.

Gli interventi da effettuare

Indubbiamente l’adozione di un approccio orientato all’ESG e alla sostenibilità richiede interventi mirati a livello di strategia aziendale, processi operativi e posizionamento interno. Tali interventi richiedono costi (nel breve termine) e investimenti (nel medio-lungo termine) in ottica di creazione di valore ambientale, come l’efficientamento energetico della sede aziendale, nonché valore sociale, per esempio iniziative sociali quali aiuti alle famiglie in difficoltà, e di governance, come programmi di formazione dedicata e assunzione di dipendenti di genere femminile.  In particolare, la transizione ESG comporta dei costi per reperire e raccogliere informazioni e dati, per adeguare i sistemi informativi e l’assetto organizzativo (anche assumendo consulenti tecnici ed esperti di sostenibilità) e per programmi di formazione dedicata. Per tutti gli  attori del factoring, oltre ai vantaggi già descritti in precedenza, c’è la possibilità di un “guadagno” reputazionale, garantendo, allo stesso tempo, la compliance normativa in ottica ESG.

“ Le tematiche ESG sono divenute priorità fondamentali verso cui far convergere massivamente attenzioni ed energie, in uno sforzo collettivo di raggiungimento degli sdg’s – ha affermato Alessandro Carretta, segretario generale di Assifact e professore ordinario all’università Tor Vergata – Anche il settore del factoring si sta muovendo per integrare i fattori ESG nelle strategie aziendali e nei modelli di business in ottica di finanza sostenibile, creando valore per tutti gli attori della filiera, e Assifact si fa portavoce e promotrice della diffusione di questi valori. E’ in questo contesto che è stato avviato il primo approfondimento qualitativo in sede associativa con un gruppo di lavoro creato ad hoc e la preziosa collaborazione di PwC.”

“Le tematiche ESG stanno assumendo una rilevanza sempre maggiore nel mondo finanziario e anche il factoring risulta essere impattato in maniera rilevante – ha aggiunto Gabriele Guggiola, partner di PwC Italia -. Con il lavoro effettuato congiuntamente con Assifact e gli associati, vogliamo mostrare che l’adeguamento richiesto deve essere colto come un’occasione per evolvere la propria offerta rafforzando al contempo le relazioni con i propri clienti. In tal modo, il sostegno garantito all’economia reale nel percorso di adeguamento consentirebbe un posizionamento ottimale degli operatori assicurando una crescita dei volumi e garantendo una migliore visibilità degli operatori sul mercato.

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