Pesca e sostenibilità: cosa si intende
Pesca e sostenibilità rappresentano un binomio fondamentale per garantire la conservazione degli ecosistemi marini e la sicurezza alimentare delle future generazioni. La pesca sostenibile si riferisce a pratiche di pesca che rispettano la capacità di riproduzione degli stock ittici, minimizzano l’impatto ambientale e promuovono la biodiversità marina.
Uno degli obiettivi principali del rapporto tra pesca e sostenibilità è evitare la sovrapesca, ovvero la cattura di pesci a un ritmo superiore rispetto alla loro capacità di riproduzione. Questo è cruciale per mantenere gli stock ittici a livelli sani e prevenire il collasso delle popolazioni di pesci, che potrebbe avere conseguenze disastrose per l’ecosistema marino e per le comunità che dipendono dalla pesca per il loro sostentamento.
Le pratiche di alla base del rapporto tra pesca e sostenibilità includono l’uso di attrezzi da pesca selettivi che riducono le catture accessorie, ovvero la cattura accidentale di specie non bersaglio, e l’adozione di misure di gestione come quote di cattura, chiusure stagionali e aree marine protette. Queste misure aiutano a preservare gli habitat marini e a garantire che la pesca avvenga in modo responsabile.
Inoltre, pesca e sostenibilità impone la tracciabilità dei prodotti ittici, permettendo ai consumatori di fare scelte informate e di sostenere pratiche di pesca responsabili. Etichette di certificazione, come quella del Marine Stewardship Council (MSC), aiutano a identificare i prodotti provenienti da fonti sostenibili.
La sostenibilità nella pesca non riguarda solo l’ambiente, ma anche gli aspetti sociali ed economici. È essenziale garantire condizioni di lavoro dignitose per i pescatori e sostenere le economie locali che dipendono dalla pesca. Questo implica anche il coinvolgimento delle comunità locali nella gestione delle risorse marine, promuovendo un approccio partecipativo e inclusivo.
Pesca e sostenibilità rappresentano un approccio olistico che mira a bilanciare le esigenze umane con la necessità di preservare gli ecosistemi marini. Attraverso una gestione responsabile delle risorse ittiche, possiamo garantire che i mari continuino a essere una fonte vitale di cibo e mezzi di sussistenza per le generazioni future.
Progetto FISHIMPACT: sostenibilità nel settore ittico
Il progetto europeo FISHIMPACT, del valore di 1,7 milioni di euro, punta a rendere il settore ittico più competitivo e sostenibile. Coinvolge dieci istituzioni di sei paesi dell’area adriatico-ionica, tra cui l’Italia con la partecipazione di ENEA e lo spin-off CibuSalus. Supportato da Assoittica e dal Gruppo Europeo di Interesse Economico SPES, il progetto mira a promuovere nuovi standard di sostenibilità ambientale e sociale sia a livello organizzativo che per i prodotti ittici.
Sara Cortesi, ricercatrice ENEA e referente del progetto, ha sottolineato l’importanza della cooperazione tra Stati per sviluppare strategie comuni di gestione sostenibile, tenendo conto delle specificità geopolitiche e dei diversi contesti giuridici dei paesi coinvolti. ENEA coordinerà le attività per analizzare lo stato delle etichette e delle certificazioni nutrizionali e di sostenibilità usate in Europa e nei paesi IPA, come Albania, Montenegro e Bosnia-Erzegovina.
Pesca e sostenibilità: ENEA e la cooperazione transnazionale per la gestione sostenibile
ENEA svilupperà uno strumento di autovalutazione multilingue integrato con una banca dati di buone pratiche per supportare le PMI della pesca e dell’acquacoltura. L’obiettivo è fornire alle aziende spunti concreti di miglioramento. Inoltre, verrà creato un nuovo modello di comunicazione chiara e trasparente per i consumatori, evidenziando le caratteristiche ambientali, sociali e nutrizionali dei prodotti ittici venduti.
Il progetto FISHIMPACT prevede anche un’azione pilota transnazionale per testare lo strumento di autovalutazione con circa 100 aziende ittiche, la creazione di linee guida per facilitare l’introduzione dei nuovi requisiti di qualità e ambientali e un memorandum d’intesa per la cooperazione internazionale tra i paesi della regione adriatico-ionica coinvolti.
Con una produzione annua di quasi 300 mila tonnellate di pesce, Italia, Grecia e Croazia detengono quasi il 30% della produzione ittica europea. Nella regione adriatico-ionica, più della metà della produzione ittica totale proviene dall’acquacoltura. La maricoltura è la forma più rilevante tra le varie pratiche dell’acquacoltura.
Secondo Cortesi, pesca e acquacoltura possono offrire grandi opportunità per lo sviluppo dell’economia blu nell’area adriatico-ionica. Tuttavia, è necessaria una gestione coordinata e sostenibile per evitare competizioni con altri settori dell’economia blu come turismo sostenibile e trasporto marittimo che nel 2021 hanno generato in Europa oltre 1,3 milioni di posti di lavoro e quasi 95 miliardi di euro di valore aggiunto lordo.
Pesca e sostenibilità: il ruolo dell’innovazione digitale
L’innovazione digitale sta rivoluzionando il settore ittico, offrendo strumenti avanzati per promuovere un nuovo rapporto tra pesca e sostenibilità e migliorare l’efficienza delle operazioni. Le tecnologie digitali stanno diventando fondamentali per affrontare le sfide ambientali, economiche e sociali legate alla pesca sostenibile.
Uno degli aspetti chiave dell’innovazione digitale nella pesca è l’uso di sistemi di monitoraggio e tracciamento avanzati. Questi sistemi, spesso basati su tecnologie GPS e sensori IoT (Internet of Things), permettono di monitorare in tempo reale le attività di pesca, garantendo che le operazioni siano conformi alle normative e alle quote di cattura stabilite. Questo aiuta a prevenire la sovrapesca e a proteggere gli stock ittici.
Le piattaforme digitali di gestione dei dati stanno diventando strumenti essenziali per raccogliere e analizzare informazioni dettagliate sugli ecosistemi marini e sulle popolazioni di pesci. Queste piattaforme consentono ai ricercatori e ai gestori delle risorse di prendere decisioni informate basate su dati scientifici, migliorando la gestione delle risorse ittiche e la conservazione degli habitat marini.
L’intelligenza artificiale e il machine learning stanno trovando applicazione nella pesca sostenibile. Questi strumenti possono analizzare grandi quantità di dati per identificare modelli e previsioni sulle dinamiche delle popolazioni ittiche, aiutando a ottimizzare le pratiche di pesca e a ridurre l’impatto ambientale.
Inoltre, le tecnologie digitali stanno migliorando la tracciabilità dei prodotti ittici lungo tutta la catena di approvvigionamento. Attraverso l’uso di blockchain e sistemi di etichettatura digitale, è possibile garantire che i prodotti ittici provengano da fonti sostenibili e che i consumatori possano fare scelte informate. Questo non solo promuove la sostenibilità, ma aumenta anche la fiducia dei consumatori nei prodotti ittici.
Le applicazioni mobili stanno diventando strumenti preziosi per i pescatori, fornendo loro accesso a informazioni meteorologiche, mappe delle aree di pesca e dati sulle normative locali. Queste applicazioni possono migliorare la sicurezza in mare e aumentare l’efficienza delle operazioni di pesca.
Infine, l’innovazione digitale sta facilitando la collaborazione tra diversi attori del settore della pesca, dalle comunità locali alle organizzazioni internazionali. Piattaforme online e social media permettono la condivisione di conoscenze e migliori pratiche, promuovendo un approccio collaborativo alla gestione delle risorse marine.