Negli Stati Uniti, la trasformazione dei sistemi sanitari procede lungo direttrici che intrecciano la crescente attenzione ai criteri ESG e ai temi della diversity, con la necessità di adattarsi a un quadro normativo estremamente frammentato. Le iniziative dei fornitori e dei gruppi di acquisto riflettono una spinta sempre più marcata verso investimenti guidati dalle preferenze dei clienti, mentre le strategie di compliance regionale impongono un costante processo di adeguamento. In questo scenario, le scelte compiute oggi da leader e vendor sanitari influenzeranno in modo significativo assetti e priorità operative nei prossimi anni.
Le nuove dinamiche ESG e diversity nella sanità statunitense
Il quadro delle iniziative ESG e di supplier diversity all’interno dell’healthcare statunitense sta attraversando una fase di profonda riconsiderazione. I dati raccolti da Black Book Research (QUI la fonte della ricerca n.d.r.) nel secondo trimestre del 2025 evidenziano come la maggioranza degli executive sanitari abbia scelto di ridurre portata e visibilità di questi programmi rispetto al recente passato. Non si tratta soltanto di un riflesso delle contingenze normative, ma anche della necessità di riallineare le priorità organizzative a fronte di incertezze regolatorie e pressioni economiche. La tendenza, in particolare, segnala un passaggio da approcci estesi e generalizzati a strategie più pragmatiche, ancorate alle richieste specifiche degli stakeholder e alle esigenze di conformità locale. Questo riposizionamento appare coerente con il quadro federale attuale, caratterizzato dall’assenza di direttive uniformi e da un crescente ruolo delle regolamentazioni regionali.
Ridimensionamento delle iniziative: il peso della compliance regionale
L’analisi approfondita delle risposte raccolte mostra come il rispetto della compliance regionale sia diventato il principale discrimine per la prosecuzione o il ridimensionamento delle politiche ESG e di diversity.
Il 76% dei leader intervistati dichiara di adottare tali programmi solo in presenza di specifiche prescrizioni statali o su esplicita richiesta delle direzioni ospedaliere. Le organizzazioni sanitarie stanno dunque optando per una gestione selettiva degli investimenti in questo ambito: laddove le normative locali impongono requisiti stringenti, i programmi vengono mantenuti o adattati; altrove prevale una logica di contenimento dei costi e razionalizzazione degli sforzi. Questa frammentazione operativa porta a una maggiore eterogeneità tra le diverse aree geografiche e tra i vari attori del settore, con implicazioni significative sia sul piano della governance sia su quello della catena di fornitura.
Fornitori e GPO: investimenti guidati dalla domanda dei clienti
Anche sul versante dei fornitori IT e delle centrali d’acquisto (GPO), il mutamento è netto: il 96% degli operatori dichiara che le risorse destinate a ESG e diversity vengono allocate esclusivamente in risposta a esplicite richieste dei clienti o membri. Viene quindi meno l’impostazione di policy trasversali e standardizzate che aveva caratterizzato la fase precedente; al loro posto si affermano strategie adattive, costruite su misura sulle esigenze contingenti dei grandi gruppi sanitari o degli enti regolatori locali.
L’approccio reattivo diventa la norma, spostando la leva decisionale dalla direzione centrale dei vendor verso i tavoli negoziali con singoli clienti istituzionali. Questo aspetto rafforza ulteriormente la frammentazione del mercato e impone nuove competenze relazionali e organizzative per i player tecnologici che intendano restare competitivi nel comparto sanitario.
Implicazioni strategiche per leader e vendor sanitari fino al 2027
Guardando ai prossimi anni, l’assenza di un quadro normativo federale omogeneo pone i decisori davanti alla necessità di ripensare processi, priorità e allocazione delle risorse in modo flessibile. La gestione strategica delle iniziative ESG e diversity sarà inevitabilmente condizionata dalla capacità di leggere in anticipo le evoluzioni regolatorie regionali ed essere pronti ad adattarsi rapidamente alle aspettative degli stakeholder chiave.
Per i leader delle organizzazioni sanitarie così come per i vendor IT, ciò implica un rafforzamento delle funzioni di monitoraggio normativo, una maggiore attenzione alle dinamiche contrattuali locali e investimenti selettivi su progetti che garantiscano ritorni concreti in termini di compliance e reputazione. In questo scenario, la componente adattiva e analitica assumerà un ruolo centrale nella definizione delle strategie competitive fino almeno al 2027.
Alla luce dei cambiamenti in atto, emerge un contesto in cui la sostenibilità e la gestione della diversità non sono più elementi accessori, ma fattori strutturali nella definizione delle strategie del settore sanitario statunitense. Le scelte legate alla compliance e alle dinamiche di mercato non possono prescindere da una valutazione attenta delle specificità regionali e delle pressioni esercitate da clienti e gruppi di acquisto, elementi che stanno ridefinendo il perimetro degli investimenti e delle responsabilità lungo tutta la filiera. Per leader e fornitori, il percorso verso il 2027 richiede quindi un approccio pragmatico, fondato su una lettura aggiornata degli scenari normativi e sulla capacità di adattarsi a un ecosistema in continua evoluzione, in cui la creazione di valore passa anche dalla gestione consapevole delle nuove aspettative sociali.