Ambiente

Food waste: Too Good To Go lancia la “settimana zero sprechi”



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Massima attenzione al food waste: in ooccasione della Giornata Internazionale per la Consapevolezza degli Sprechi e delle Perdite Alimentari, Too Good To Go aveva lanciato una campagna di sensibilizzazione per evidenziare l’importanza dell’azione collettiva contro lo spreco alimentare

Aggiornato il 30 mag 2025



Food waste

Food waste: perché ci dobbiamo preoccupare

Il termine food waste si riferisce allo spreco alimentare, un fenomeno che coinvolge la perdita o lo scarto di cibo lungo tutta la filiera alimentare, dalla produzione agricola fino al consumo finale. Questo spreco può verificarsi in diverse fasi, tra cui la raccolta, la trasformazione, la distribuzione e il consumo domestico. Il food waste rappresenta un problema significativo a livello globale, con implicazioni economiche, ambientali e sociali.

Il food waste a livello agricolo

A livello agricolo, il food waste può derivare da raccolti non utilizzati a causa di standard estetici o di mercato, o da perdite durante la raccolta e lo stoccaggio. Nella fase di trasformazione e distribuzione, lo spreco può essere causato da inefficienze nei processi produttivi, errori nella gestione delle scorte o danni durante il trasporto. Nei punti vendita, il cibo può essere scartato per superamento della data di scadenza o per motivi estetici.

Food waste tra le pareti domestiche

A livello domestico, il food waste è spesso il risultato di acquisti eccessivi, cattiva pianificazione dei pasti o conservazione inadeguata degli alimenti. Questo tipo di spreco è particolarmente rilevante nei paesi sviluppati, dove il cibo è più facilmente accessibile e meno costoso rispetto ai paesi in via di sviluppo.

Quali sono le conseguenze del food waste

Le conseguenze del food waste sono molteplici. Economicamente, rappresenta una perdita di risorse e di investimenti. Ambientalmente, contribuisce alle emissioni di gas serra e allo spreco di risorse naturali come acqua e suolo. Socialmente, lo spreco alimentare è particolarmente critico in un mondo dove milioni di persone soffrono la fame.

Affrontare il problema del food waste richiede un approccio integrato che coinvolga tutti gli attori della filiera alimentare, dai produttori ai consumatori. Educazione, innovazione tecnologica e politiche efficaci sono essenziali per ridurre lo spreco e promuovere un sistema alimentare più sostenibile e giusto.

Food waste: un esempio di azione per evitare sprechi

In occasione della Giornata Internazionale per la Consapevolezza degli Sprechi e delle Perdite Alimentari, che viene celebrata il 29 settembre, Too Good To Go, un’azienda ad impatto sociale certificata come B Corp con la missione di ispirare e coinvolgere tutti nella lotta allo spreco alimentare, rivela nuove statistiche preoccupanti su questa problematica. Nonostante l’impatto delle azioni individuali venga spesso sottovalutato, un impegno collettivo può realmente fare la differenza e per stimolare questa mobilitazione comune, Too Good To Go sta coinvolgendo il suo ecosistema nella campagna “Una Settimana Zero Sprechi”.

Spreco alimentare in Italia, luce sull’impatto economico e ambientale

Secondo l’UNEP (il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente), ogni cittadino italiano spreca l’equivalente di 67 kg di cibo all’anno che corrisponde a 2,6 pasti settimanali secondo i calcoli di Too Good To Go. Il food waste incide direttamente sul potere d’acquisto degli italiani: si tratta di quasi 360 euro a persona all’anno, circa il 13% del budget alimentare medio. Ciò significa che un cittadino italiano fa la spesa inutilmente per 47 giorni all’anno.

Un’altra ripercussione, meno evidente ma direttamente legata allo spreco, riguarda l’impatto ambientale generato. Con 2,6 pasti a settimana, un individuo in Italia spreca anche 180 kg di CO2e all’anno. Ma non è tutto: sprecare cibo significa anche sprecare le risorse necessarie per la sua produzione, il che equivale all’uso inutile di 187m² di terreno e 54.270 litri di acqua all’anno.

In un contesto in cui l’attenzione alle questioni ambientali e al potere d’acquisto è sempre più marcata, ridurre questi sprechi è più che mai indispensabile.

Uno sforzo collettivo che fa leva su tre pilastri: consumatori, professionisti e istituzioni

Dal suo lancio nel 2016, Too Good To Go ha aiutato a salvare oltre 350 milioni di pasti dall’essere sprecati, equivalenti ad evitare l’emissione di 945.000 tonnellate di CO2e e l’utilizzo non necessario di 283.5 miliardi di litri acqua e di 980 milioni di m² di suolo per anno.

Con 100 milioni di utenti registrati e 170.000 partner attivi in 19 paesi in Europa, Nord America e Oceania, Too Good To Go gestisce un grandissimo marketplace per le eccedenze alimentari.

Potere agli individui per un impatto su larga scala

Per innescare uno slancio collettivo e far sentire ogni individuo parte di una comunità anti-spreco, Too Good To Go invita tutti a partecipare a “Una Settimana Zero Sprechi“, la campagna di sensibilizzazione in vista della Giornata Internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari, che inizia lunedì 23 settembre e verrà lanciata in 9 Paesi in cui Too Good To Go opera.

Per tutta la settimana, i partecipanti avranno accesso a un suggerimento quotidiano da adottare a casa, fornendo loro gli strumenti per agire sulla propria scala e promuovendo al contempo un senso di spinta collettiva. Infatti, sarà possibile rendersi conto di quante persone si stanno unendo a questo sforzo e sentirsi parte di un movimento più ampio.

La pagina dedicata per aderire alla campagna è disponibile a QUESTO LINK

Coinvolgere l’ecosistema professionale

In questa giornata, Too Good To Go mobilita anche il suo ecosistema professionale. I partner già impegnati nella riduzione degli sprechi alimentari possono ampliare i loro sforzi partecipando alla “Sfida antispreco”. L’obiettivo è unire questa rete di professionisti per una settimana di attività di sensibilizzazione, condividendo contenuti sui social media, materiali per le newsletter e molto altro.

Spreco alimentare al centro dell’agenda pubblica

Il terzo pilastro di questo sforzo collettivo si concentra sull’agenda pubblica. Convinta che le aziende possano essere potenti agenti d’impatto e che la regolamentazione possa accelerare l’adozione di soluzioni efficaci, Too Good To Go chiede attraverso un Manifesto che lo spreco alimentare sia messo in cima all’agenda politica.

Il Manifesto comprende le seguenti raccomandazioni:

1) Fissare obiettivi ambiziosi di riduzione dello spreco alimentare, per guidare e misurare la quantità di spreco alimentare che deve essere ridotta, dal campo alla tavola.

2) Basarsi su dati significativi, per comprendere esattamente dove, perché e quale cibo viene sprecato e sviluppare misure efficaci nella riduzione dello spreco alimentare.

3) Applicare la gerarchia del recupero alimentare, dando priorità alla prevenzione, per stabilire un ordine di preferenza per il modo in cui le aziende devono gestire i surplus alimentari.

L’importanza di una mobilitazione corale

Mirco Cerisola, Country Director Italia di Too Good To Go, commenta “Il 29 settembre è un’occasione annuale per richiamare l’attenzione sull’entità dello spreco alimentare e sul lavoro ancora da fare per sradicarlo. I dati pubblicati oggi da Too Good To Go ne evidenziano ancora una volta la portata e le conseguenze. Ma soprattutto ci invitano ad abbracciare le soluzioni che già esistono, insieme. Perché è grazie questo sforzo collettivo che si può arginare il fenomeno. Con questa convinzione, siamo lieti di lanciare la “Una Settimana Zero Sprechi”: una settimana di mobilitazione senza precedenti che mette al centro la collettività. Ci auguriamo che, riconoscendo che è in atto un profondo cambiamento collettivo, le persone siano ancora più desiderose di partecipare. Quindi, consumatori, professionisti, istituzioni… tocca a noi!”.

Innovazione digitale contro il food waste

L’innovazione digitale sta emergendo come un potente alleato nella lotta contro il food waste, offrendo soluzioni innovative per ridurre lo spreco alimentare lungo tutta la filiera. Dalla produzione agricola al consumo finale, le tecnologie digitali stanno trasformando il modo in cui gestiamo e consumiamo il cibo.

In agricoltura, l’uso di sensori IoT e droni consente di monitorare in tempo reale le condizioni delle colture, ottimizzando l’irrigazione e la raccolta. Queste tecnologie aiutano a ridurre le perdite sul campo, garantendo che i prodotti siano raccolti al momento giusto e nelle migliori condizioni. Pratiche sostenibili come agricoltura sostenibile e agricoltura rigenerativa aiutano a ridurre gli sprechi all’origine.

Agroalimentare: trasformazione e distribuzione

Nella fase di trasformazione e distribuzione, le piattaforme di gestione delle scorte basate su intelligenza artificiale permettono di prevedere la domanda con maggiore precisione, riducendo gli sprechi dovuti a sovrapproduzione o scorte eccessive. Inoltre, le tecnologie blockchain possono migliorare la tracciabilità dei prodotti alimentari, garantendo che il cibo sia conservato e trasportato in modo ottimale.

Nel mondo del retail

Nei supermercati e nei punti vendita, le app per smartphone stanno rivoluzionando il modo in cui i consumatori interagiscono con il cibo. Applicazioni che offrono sconti su prodotti vicini alla scadenza o che facilitano la donazione di eccedenze alimentari stanno diventando sempre più popolari, incentivando comportamenti di acquisto più sostenibili come anche forme di commercio equo attente allo spreco.

L’innovazione digitale offre strumenti potenti per affrontare il problema del food waste, migliorando l’efficienza e la sostenibilità lungo tutta le food supply chain. Integrando queste tecnologie, si può ridurre significativamente lo spreco alimentare, contribuendo a un sistema alimentare più equo e sostenibile.

Articolo aggiornato il 30 maggio 2025

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