Ripresa e Resilienza

PNRR al via con l’approvazione della Commissione UE

Un anticipo di risorse pari a 24,9 miliardi di euro entro luglio accompagna il via libera dell’UE al piano italiano. Una quota di misure pari al 37,5% del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è indirizzato a obiettivi ambientali mentre un 25% viene destinato alla digitalizzazione. Il ruolo fondamentale delle imprese per la trasformazione digitale ed ecologica

Pubblicato il 23 Giu 2021

PNRR al via con l’approvazione della Commissione UE

Una risposta completa a tutti e sei i pilastri previsti dal Recovery europeo. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza raccoglie il parere favorevole della Commissione Europea e con la partenza ufficiale del Piano sono in arrivo 24,9 miliardi di euro entro luglio in un percorso di investimenti che destinato ad arrivare a un totale di 191,5 miliardi entro il 2026. Un valore complessivo che sarà suddiviso tra 68,9 miliardi in forma di sovvenzioni e 122,6 miliardi in forma di prestiti.

In particolare il PNRR presentato dal Governo prevede 190 misure, costituite da 58 riforme e da 132 richieste di investimento. In termini di distribuzione delle risorse i 525 obiettivi da raggiungere indirizzano nel 37,5% dei casi obiettivi climatici e nel 25% obiettivi digitali. A giudizio della Commissione Europea il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza recepisce in modo corretto le raccomandazioni EU e può essere di supporto per correggere e modificare gli squilibri che indeboliscono la nostra economia e che sono legati anche all’entità del debito e alla necessità di aumentare la produttività, il tutto affrontando anche i temi della disoccupazione per contribuire a una resilienza economica, sociale ed istituzionale.

L’altro aspetto importante di questa valutazione è che le misure contribuiscono alla transizione energetica e a quella digitale e non sono in contrasto con gli obiettivi ambientali della UE

Con questa “promozione” arriverà appunto una prima parte di finanziamenti per far partire le riforme e gli investimenti destinati a sostenere la trasformazione digitale, ecologica ed economica. Ai 24,9 miliardi previsti da questa fase e alle altre risorse europee per il recovery si devono aggiungere i 30,6 miliardi previsti dal Fondo nazionale complementare al PNRR, unitamente ai 13 miliardi del programma React Eu. Nel complesso il volume di investimenti arriva a 235 miliardi.

La valutazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano è arrivato con  il massimo dei voti “A” su quasi tutti i punti ad eccezione di una “B” relativa alla voce dei costi. Sempre a proposito della dimensione ambientale la valutazione della Commissione rileva che il PNRR è in coerenza con il Green Deal grazie a un 37% di misure in favore della transizione climatica. In questo pacchetto rientrano poi voci destinate al rinnovazione del mondo delle infrastrutture e del building, all’efficientamento energetico, allo sviluppo del mercato delle risorse energetiche. Come sottolineato il 25% destinato al digitale va a beneficio dell’innovazione nelle imprese, vuole rappresentare un supporto alla transizione verso il paradigma 4.0 e fornire sostegno alla ricerca e all’innovazione.

Per approfondire la conoscenza del PNRR Piano Nazionale Ripresa e Resilienza

Immagine fornita da Shutterstock

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