Pacchetto Omnibus UE
I contenuti e le proposte del Pacchetto Omnibus UE e il dibattito e le principali prese di posizione
Tutto quello che è importante conoscere sul Pacchetto Omnibus UE
Cos'è il Pacchetto Omnibus UE?
Il *Pacchetto Omnibus* è un’iniziativa della Commissione Europea presentata nel febbraio 2024 per semplificare e razionalizzare gli obblighi normativi gravanti sulle imprese, in particolare le PMI. Si inserisce nell’ambito dell’impegno dell’UE a favore di una legislazione più “smart” e meno onerosa, in linea con il principio “One In, One Out” e gli obiettivi della strategia per la competitività europea.
Quali normative sono oggetto di revisione nell'ambito del Pacchetto Omnibus UE?
1. La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD)
2. La Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD)
3. La Late Payment Directive
4. La Product Liability Directive
Quali sono gli obiettivi del Pacchetto Omnibus UE?
L’obiettivo è duplice: da un lato, posticipare o alleggerire l’applicazione di alcuni obblighi normativi, dall’altro garantire che le informazioni essenziali per la transizione verde e digitale siano comunque accessibili agli investitori e agli stakeholder.
Perché si mette il Pacchetto Omnibus UE in relazione con la competitività delle imprese?
Il Pacchetto Omnibus rappresenta quindi un tentativo dell’UE di bilanciare competitività e sostenibilità, evitando un eccessivo carico burocratico, pur mantenendo alta la qualità delle regole che guidano l’economia verso un modello più equo, trasparente e resiliente.
Assolutamente sì! Ecco la lista con domande in grassetto e una risposta sintetica di massimo 2–3 righe ciascuna:
Quali obblighi vengono effettivamente rinviati o alleggeriti?
Il Pacchetto prevede il rinvio dell’adozione di alcuni standard di rendicontazione CSRD e semplificazioni per la due diligence, specialmente per le PMI.
Chi rientra ancora nel perimetro delle direttive modificate?
I grandi gruppi restano inclusi, ma le PMI vengono esentate da alcuni obblighi o avranno tempi più lunghi per l’adeguamento.
Qual è l’impatto pratico sui processi di compliance già avviati?
Molte imprese stanno valutando se rallentare i progetti ESG, ma gli investitori continuano a richiedere trasparenza.
Come cambia la rendicontazione di sostenibilità per il prossimo bilancio?
Alcuni obblighi saranno posticipati, ma restano valide le disposizioni generali per le grandi imprese già in vigore.
I requisiti volontari oggi diventeranno obbligatori domani?
Probabilmente sì: le deroghe sono temporanee. È quindi prudente continuare a prepararsi.
Cosa si aspettano investitori e stakeholder in questo scenario di transizione normativa?
Chiedono continuità informativa e coerenza nei dati, anche oltre gli obblighi formali.
Quanto spazio resta per la competitività rispetto ad attori extra-UE?
L’alleggerimento normativo cerca di ridurre il gap con paesi meno regolamentati, pur mantenendo standard elevati.
Come si coordineranno le normative nazionali con le nuove direttive UE semplificate?
Ci sarà un processo di recepimento a livello nazionale: alcune difformità potranno emergere nel breve periodo.
È ancora conveniente investire in sistemi di reporting ESG e governance responsabile?
Sì, perché il vantaggio competitivo si sposta verso chi è già in grado di dimostrare impegni e risultati.
Il Pacchetto Omnibus è solo un rinvio o un cambio di paradigma?
È un aggiustamento tattico, non un cambio di rotta: gli obiettivi del Green Deal restano confermati.
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