Sono più di un centinaio le aziende che hanno firmato per prime l’EU AI Pact o Patto dell’UE per l’Intelligenza artificiale (AI) e i relativi impegni volontari. Nell’elenco diffuso dalla Commissione europea, figurano multinazionali e piccole e medie imprese (PMI) europee provenienti da vari settori, tra cui IT, telecomunicazioni, sanità, banche, automotive e aeronautica.
Il patto sostiene gli impegni volontari dell’industria per iniziare ad applicare i principi del regolamento europeo sull’AI (noto come AI Act) prima della sua entrata in vigore e rafforza il dialogo tra l’Ufficio europeo per l’AI e tutti i portatori di interessi coinvolti (industria, società civile e mondo accademico).
Alcune disposizioni della legge sull’AI sono già pienamente applicabili. Tuttavia, l’entrata in vigore completa avverrà dopo due anni, con alcune eccezioni: i divieti entreranno in vigore dopo sei mesi, le regole di governance e gli obblighi per i modelli di AI per uso generale diventeranno applicabili dopo 12 mesi e le regole per i sistemi di AI incorporati nei prodotti regolamentati si applicheranno dopo 36 mesi.
EU AI Pact: impegni per promuovere uno sviluppo dell’AI affidabile e sicuro
Gli impegni volontari dell’EU AI Pact invitano le imprese partecipanti a impegnarsi in almeno tre azioni fondamentali. Innanzitutto, viene richiesta l’implementazione di una strategia di governance dell’AI, che favorisca l’adozione di tecnologie di intelligenza artificiale all’interno dell’organizzazione e prepari l’azienda alla futura conformità con l’AI Act. Inoltre, le aziende sono incoraggiate a mappare i sistemi di AI ad alto rischio, identificando quelli che potrebbero essere classificati come tali secondo le normative dell’AI Act. Un altro impegno chiave consiste nel promuovere l’alfabetizzazione e la consapevolezza sull’AI tra il personale, assicurando che lo sviluppo delle tecnologie di AI avvenga in modo etico e responsabile.
Oltre a questi impegni fondamentali, più della metà dei firmatari si è impegnata a sottoscrivere ulteriori impegni, tra cui garantire la supervisione umana, mitigare i rischi ed etichettare in modo trasparente determinati tipi di contenuti generati dall’intelligenza artificiale, come i deepfake. Le aziende sono invitate ad aderire al Patto per l’AI e a impegnarsi a rispettare gli impegni principali e aggiuntivi in qualsiasi momento fino a quando l’AI Act non si applicherà pienamente.
Misure per stimolare l’innovazione europea nell’AI
Parallelamente agli sforzi indirizzati ad aiutare le imprese ad attuare il regolamento europeo sull’AI prima del termine legale, la Commissione sta adottando alcune misure atte a stimolare l’innovazione nell’UE nel settore dell’AI.
L’iniziativa “Fabbriche di intelligenza artificiale” per esempio è volta a fornire alle start-up e all’industria uno sportello unico per innovare e sviluppare l’intelligenza artificiale, fornendo accesso a dati, talenti e potenza di calcolo.
Le AI Factories promuoveranno lo sviluppo e la validazione di applicazioni industriali e scientifiche basate sull’intelligenza artificiale in settori europei chiave come l’assistenza sanitaria, l’energia, il settore automobilistico e dei trasporti, la difesa e il settore aerospaziale, la robotica e l’industria manifatturiera, nonché la tecnologia pulita e l’agritech.
Le fabbriche di intelligenza artificiale compongono il pacchetto di innovazione nell’AI presentato dalla Commissione nel gennaio 2024, che include misure di supporto attraverso venture capital ed equity, l’implementazione di “Common European Data Spaces”, l’iniziativa “GenAI4EU” e la “Large AI Grand Challenge”, che offre supporto finanziario e accesso ai supercomputer dell’UE per le start-up, tra altre. Inoltre, la Commissione istituirà un Consiglio Europeo per la Ricerca sull’AI per sfruttare al meglio il potenziale dei dati e lancerà la strategia per l’applicazione dell’AI per promuovere nuovi usi industriali.