Analisi

Cinque anni di GDPR: come è stato accettato dalle aziende

Secondo uno studio commissionato da Piwik Pro, rispetto all’anno scorso cresce del 20% la percentuale di aziende convinte che la compliance al GDPR possa conciliarsi a una strategia di marketing efficace; le normative per la tutela della privacy sono considerate necessarie dall’80% dei rispondenti e 3 su 4 ne riconoscono un impatto positivo sull’azienda

Aggiornato il 26 Mag 2023

gdpr sanzioni

A cinque anni dall’introduzione del GDPR nell’Ue, mantenere l’equilibrio tra un’attività di marketing efficace e la conformità alle vigenti normative sulla privacy è possibile secondo più dell’80% delle aziende dell’Unione Europea – un dato che registra un +20% rispetto allo scorso anno e che testimonia un considerevole cambio di rotta nella percezione del Regolamento generale sulla protezione dei dati e dei relativi obblighi agli occhi delle organizzazioni europee. Lo rivela uno studio commissionato da Piwik PRO, provider di un software proprietario privacy-friendly che analizza la customer journey su web e app, che, in occasione del quinto anniversario dell’entrata in vigore del regolamento generale UE sulla protezione dei dati (25 maggio 2018), pubblica i risultati della seconda edizione della ricerca dedicata al rapporto tra aziende dell’Unione e GDPR nel report “Cinque anni di GDPR: come le aziende UE conciliano compliance e marketing efficace”. L’indagine, condotta nel mese di aprile di quest’anno, ha coinvolto 300 rispondenti tra CEO, COO, CMO, responsabili marketing e senior marketing manager di realtà di medie e grandi dimensioni e provenienti da 30 Paesi europei.

Tutela della privacy: una necessità che si traduce in un vantaggio

Il report attesta una crescente consapevolezza dell’importanza della privacy: il 90% degli intervistati ritiene, infatti, che la privacy online dell’individuo debba essere rispettata, percentuale che nel 2022 si attestava intorno al 70%. Evidenza supportata anche da quasi l’80% dei panelist che considera leggi come il GDPR necessarie (+4% rispetto allo scorso anno).

C’è chi ha definito il GDPR un tentativo degli europei di ‘regolamentarsi a morte’. Eppure, nonostante abbia messo fine ad alcuni modelli di business, privacy e compliance sono ora accolte e abbracciate dalle aziende”, commenta Piotr Korzeniowski, CEO di Piwik PRO.

Secondo quanto emerge dal sondaggio, inoltre, la coesistenza tra un marketing efficace e l’attenzione alla compliance non sarebbe solo possibile, ma rappresenterebbe anche un vantaggio competitivo per l’azienda: 3 intervistati su 4 (nella prima edizione del report erano il 52%) sostengono che agire in linea con le regolamentazioni in materia di privacy abbia un impatto positivo sul business. Eppure, la tutela dei dati resta una sfida per la maggior parte dei rispondenti (73,4%, con un aumento di dieci punti percentuali rispetto al 2022).

Perché scegliere la compliance

È soprattutto la volontà di aumentare la fiducia dei consumatori (65,7%, +10% dell’anno precedente) e agire in linea con i valori del brand (54,3%, +8% vs 2022) ciò che spinge le aziende ad adottare soluzioni per la compliance, mentre si abbassa notevolmente (dal 27,7% al 12,7%) la percentuale di coloro che cita come motivazione il timore di una sanzione.

Ma a cinque anni dalla sua entrata in vigore, com’è giudicato l’impatto del GDPR? Sebbene il 17,7% dei rispondenti ritenga di aver subito conseguenze negative (una crescita di 10 punti percentuali rispetto al sondaggio precedente), quasi il 40% (1 su 3 nel 2022) ne riconosce effetti positivi, tra cui maggior data security, credibilità del brand e fiducia dei clienti.

Tecnologie per la compliance: popolarità ed efficacia

Sono gli strumenti di analytics (46,3%), i social media (35%), i tool di email automation (35%) e le tecnologie per l’advertising (32,7%) i componenti più popolari all’interno degli stack di marketing delle aziende europee, svela l’indagine. Tra gli strumenti meno utilizzati si segnalano invece i tool di ottimizzazione dell’experience (25,7%), CMS (21,3%) e CRM (17,7%).

L’effettiva compliance di marketing stack così complessi viene, però, controllata? Mentre nel 2022 solo la metà dei partecipanti alla survey dichiarava di aver appurato la conformità delle tecnologie utilizzate, nel nuovo anno 1 rispondente su 3 sostiene di effettuare controlli regolari e il 36% li compie occasionalmente, mentre il 18% e il 9% dei partecipanti al sondaggio, rispettivamente, ha verificato la compliance solo una volta o mai. Il 4%, infine, ha in programma di accertarsene in futuro.

“Con la condivisione di importanti chiarimenti in aree chiave e la premessa di una migliore applicazione del GDPR, l’Unione Europea sta ponendo le fondamenta di un nuovo approccio alla tutela della privacy, che premierà le organizzazioni con standard più elevati. – sostiene Lisette Meij, Data Protection Officer di Piwik PRO – La soddisfazione dei requisiti base permette alle aziende di concentrarsi su aggiornamenti e ottimizzazioni, aumentando il vantaggio competitivo e rendendo la compliance alla privacy un punto di forza”.

La rinnovata attenzione alla questione privacy e le recenti polemiche relative all’uso di Facebook e Google Analytics in Europa potrebbero aver contribuito all’aumento della popolarità delle piattaforme di marketing europee e ospitate nell’UE. Già la maggior parte delle organizzazioni (58%) utilizza software con server nel territorio dell’Unione, e ben tre quarti degli intervistati affermano di essere disposti a valutare la sostituzione dei tool delle big tech con alternative europee: un incremento significativo rispetto al 50% del 2022 ed emblematico di una crescente serenità delle aziende nell’adeguarsi al GDPR.

Per consultare la versione integrale del report, cliccare qui.

Articolo originariamente pubblicato il 26 Mag 2023

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