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Smart building, 200mila posti di lavoro dalla riqualificazione degli edifici



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L’analisi di The European House – Ambrosetti: benefici economici netti positivi tra i 17 e i 19 miliardi se si porterà innovazione nel patrimonio immobiliare italiano. Possibili investimenti per 330 miliardi e risparmi del 15-19% sui consumi energetici

Pubblicato il 9 apr 2024



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Intervenire sul settore edilizio con una riqualificazione in chiave “smart”, recuperando i ritardi fin qui accumulati, può essere una chiave per centrare gli obiettivi di decarbonizzazione e riduzione delle emissioni di CO2. Questo genere di operazione non si limiterebbe però ai benefici per l’ambiente, ma sarebbe un acceleratore per il tessuto economico e sociale del Paese: parliamo di investimenti superiori ai 330 miliardi di euro, con benefici economici netti positivi compresi tra i 17 e i 19 miliardi di euro all’anno e una diminuzione della spesa per consumi energetici approssimativamente tra il 15 e il 19%, con la creazione di 200mila nuovi posti di lavoro. A evidenziarlo sono i dati elaborati da The European House-Ambrosetti per la Community Smart Building.

Fondamentale investire in competenze Smart&Green

“Affinché la filiera degli edifici italiana sia pronta a rispondere alle esigenze di decarbonizzazione poste dalla Direttiva europea Case Green, è fondamentale investire in competenze smart&green – spiega Lorenzo Tavazzi, senior partner e responsabile dell’area Scenari & intelligence di The European House – Ambrosetti – La rigenerazione del patrimonio immobiliare nazionale passa attraverso le mani di professionisti qualificati e specializzati, per cui sarà chiave rafforzare i programmi di upskilling e reskilling dei lavoratori e sviluppare percorsi di formazione innovativi a partire dalle scuole superiori, gli ITS e le università”. L’Italia parte tra l’altro da una buona posizione in questo scenario, se si considera che è al terzo posto in Europa per la richiesta di brevetti nell’ingegneria civile.

Impatto degli smart building sull’occupazione

Per fare fronte alla trasformazione del parco immobiliare è essenziale valorizzare a professionalità e competenze qualificate  – spiega la ricerca – investendo sulla formazione di professionisti che possano rappresentare una risorsa per tutta la filiera. La diffusione degli Smart Building in Italia potrebbe infatti portare alla creazione di 200.000 nuovi posti di lavoro qualificati e specializzati, considerando 124 mila operatori specializzati, 54 mila installatori, 14 mila tecnici, 11 mila ingegneri e 10 mila progettisti: alla maggior parte di loro sarà richiesto di possedere competenze smart&green.

Le aziende puntano su programmi di formazione

Per assicurarsi le competenze necessarie alla transizione smart del patrimonio immobiliare le aziende si stanno organizzando, secondo i dati del report, con programmi di formazione e upskilling della forza lavoro come training on-the-job, che prevedono percorsi di formazione ad hoc per ciascuna professione, collaborazione con aziende partner e professionisti esterni per formarsi sulle applicazioni e sulle soluzioni innovative richieste dal mercato e partnership con il sistema delle Università e ITS Academy.

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