Semplificare il rapporto tra la burocrazia e la sostenibilità: in estrema sintesi questo è il lavoro che sta spingendo le istituzioni UE a rivedere alcuni dei framework di riferimento per il green deal o in generale per la transizione sostenibile europea. In questo impegno la Commissione Europea ha adottato una serie di misure per semplificare l’applicazione della Tassonomia UE, vale a dire il sistema di classificazione delle attività economiche sostenibili. Questo Atto Delegato, frutto di un processo consultivo e parte del Pacchetto Omnibus UE, mira a ridurre gli oneri amministrativi per le aziende. Il prossimo appuntamento è rappresentato dallo scrutinio parlamentare e superato questo passaggio la misura sarà applicabile dal 2026 per l’anno finanziario 2025, con una maggiore flessibilità per le imprese.
Semplificazione della Tassonomia UE come impegno per gestire il rapporto tra burocrazia e sostenibilità
La Commissione Europea ha scelto di adottare un insieme di misure strategiche volte a semplificare in modo significativo l’applicazione del sistema di classificazione dell’UE per le attività economiche e gli investimenti sostenibili. La Tassonomia UE è uno strumento fondamentale per orientare i flussi finanziari verso un’economia sostenibile. L’iniziativa è stata promossa dalla Direzione Generale per la Stabilità Finanziaria, i Servizi Finanziari e l’Unione dei Mercati dei Capitali.
Come unire la riduzione degli oneri amministrativi e la salvaguardia ambientale
L’obiettivo primario di queste nuove disposizioni è duplice. Da un lato, si intende ridurre l’onere amministrativo che grava sulle imprese all’interno dell’Unione Europea con un alleggerimento burocratico che nelle intenzioni dovrebbe, nelle intenzioni, migliorare la competitività complessiva dell’UE. Dall’altro lato, la Commissione ha dichiarato che si tratta di interventi che non dovrebbero modificare gli obiettivi climatici e ambientali fondamentali del quadro normativo della Tassonomia.
Tassonomia UE: un percorso avviato nel 2020
Il percorso della UE Taxonomy è iniziato nel 2020 quando il regolamento è entrato in vigore, mentre i gli obblighi di comunicazione previsti sono applicati dal 2022. La Tassonomia ha portato sui mercati la possibilità di disporre di un punto di riferimento condiviso per la sostenibilità. Concretamente la tassonomia rappresenta un sostegno importante per gli investimenti indirizzati a una transizione sostenibile dell’economia dell’UE.
L’obiettivo di questo intervento dovrebbe essere quello di una semplificazione del rapporto tra burocrazia e sostenibilità che punta a rendere la conformità più semplice e meno onerosa per le aziende, facilitando il loro contributo alla transizione sostenibile.
Le misure previste da questa semplificazione
Questo Atto Delegeato interviene su una serie di punti che possono essere identificati in tre grandi aree.
Esenzione – per le società finanziarie e non finanziarie – dalla necessità di valutare l’ammissibilità alla tassonomia e l’allineamento per le attività economiche per le attività economiche non rilevanti finanziariamente per la loro attività.
Nel caso delle società non finanziarie le attività possono essere considerate irrilevanti nel momento in cui rappresentano meno del 10% delle entrate totali, delle spese in conto capitale (CapEx) o delle spese operative (OpEx) di una società.
La riduzione di questi oneri amministrativi potrà permettere alle imprese di concentrarsi sulla rendicontazione, sulle attività di finanziamento delle loro attività principali e sugli impegni e i progetti per la transizione.
Sempre le società non finanziarie saranno esentate dalla necessità di valutare l’allineamento alla tassonomia per l’intera spesa operativa nel momento in cui questa sia considerata irrilevante per il loro modello aziendale.
Per quanto attiene alle società finanziarie è prevista una semplificazione degli indicatori chiave di prestazione come il Green Asset Ratio (GAR) per le banche ed è prevista la possibilità di non segnalare i KPI della tassonomia dettagliati per due anni.
Dal punto di vista della comunicazione i modelli della tassonomia sono a loro volta semplificati con una riduzione nel numero dei punti di dati segnalati del 64 % per le società non finanziarie e dell’89 % per le società finanziarie.
Una ulteriore semplificazione riguarda la componente DNSH DoNot Significant Harm ovvero i criteri per “non arrecare un danno significativo” alla prevenzione e alla riduzione dell’inquinamento connessi all’uso e alla presenza di sostanze chimiche.
Burocrazia e sostenibilità: i prossimi passaggi
L’atto delegato della Commissione europea sarà discusso dal Parlamento europeo e dal Consiglio d’Europa per il loro controllo, una fase che può durare circa 4 mesi e che è prorogabile di altri due mesi. A fronte di un passaggio positivo le misure di semplificazione con questo atto delegato si applicheranno a decorrere dal primo gennaio 2026 e copriranno l’esercizio finanziario 2025. L’atto delegato prevede in ogni caso che le imprese possano avere la possibilità di applicare le misure a partire dall’esercizio finanziario 2026.
Burocrazia e sostenibilità: da dove arriva l’impegno verso la semplificazione
Il rapporto tra burocrazia e sostenibilità rappresenta una sfida per l’Unione Europea che ha non pochi risvolti anche sul piano politico. Grazie a questo processo si cerca di conciliare gli obiettivi ambientali con la necessità di ridurre gli oneri amministrativi per le imprese. Si è infatti da tempo diffusa la convinzione che le normative complesse possano ostacolare l’adozione di pratiche sostenibili, rendendo fondamentale trovare un equilibrio che favorisca la transizione ecologica senza appesantire eccessivamente il settore privato come nel caso delle normative CSRD o CSDDD o in generale della normativa ESG.
In questo senso la Tassonomia dell’UE è riconosciuta come il sistema di classificazione dell’UE per le attività economiche e gli investimenti sostenibili. È stata istituita per orientare i flussi finanziari verso settori che contribuiscono significativamente agli obiettivi ambientali. Tuttavia, l’applicazione di un quadro normativo così dettagliato può comportare un notevole onere amministrativo per le aziende, potenzialmente rallentandone l’adesione e la competitività.
La Commissione UE si sta orientando verso una regolamentazione praticabile e meno onerosa per le imprese. La semplificazione della Tassonomia UE rappresenta un passo in questa direzione per garantire che gli sforzi verso la sostenibilità siano non solo ambiziosi ma anche realizzabili sul campo, bilanciando la necessità di rigore ambientale con l’efficienza amministrativa. Questo approccio mira a dimostrare che burocrazia e sostenibilità possono coesistere attraverso una diverso approccio alla normativa.