Ambiente

Trattato globale sulla plastica: la società deve farsi avanti per frenare l’inquinamento



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Con il countdown per l’attuazione del trattato giuridicamente vincolante a metà del 2025, la prossima sessione di negoziati a livello internazionale è cruciale. Il settore degli investimenti, i produttori di materie plastiche, le aziende, ma anche i consumatori hanno un ruolo chiave nel promuovere la lotta contro l’inquinamento da plastica

Pubblicato il 19 apr 2024



Frédéric Yo, ESG Analyst - La Française AM
Frédéric Yo, ESG Analyst – La Française AM

Nel mese di marzo 2022, un accordo senza precedenti è stato siglato tra 175 nazioni con l’obiettivo di istituire entro il 1° dicembre 2024 un “Trattato globale sulla plastica” giuridicamente vincolante, per contrastare la diffusione dell’inquinamento da plastica a livello mondiale.

Tuttavia, i progressi nei Comitati internazionali di negoziazione (INC) successivi sono stati modesti. Con solamente due sessioni dell’INC rimaste prima che il trattato diventi attuativo a metà del 2025, l’esito della prossima sessione, prevista dal 23 al 29 aprile, sarà cruciale per plasmare un trattato ad alto impatto. Considerando le devastanti conseguenze dell’inquinamento da plastica sul nostro pianeta, è fondamentale agire con urgenza.

Le minacce della proliferazione incontrollata della plastica

La plastica, elemento fondamentale della vita contemporanea, offre molteplici benefici ma la sua diffusione incontrollata porta con sé gravi rischi. Dalla plastica monouso che invade gli oceani alle microplastiche che si infiltrano nella nostra catena alimentare, le ripercussioni sono innegabili.

Basti pensare che il 50% di tutta la plastica è stata prodotta a partire dall’anno 2000 e le previsioni indicano un potenziale raddoppio della produzione attuale entro il 2050.

La maggior parte dei rifiuti di plastica (più precisamente il 76%) finisce come rifiuto ambientale e una parte considerevole inquina i nostri oceani, per un totale di circa 10 milioni di tonnellate all’anno. Il che non solo mette a rischio gli ecosistemi e la fauna selvatica, ma minaccia seriamente anche la salute umana attraverso il rilascio di sostanze chimiche nocive e il contributo negativo al cambiamento climatico.

Il Trattato globale sulla plastica per gestire l’inquinamento

Il Trattato globale sulla plastica rappresenta un’opportunità unica per gestire l’inquinamento da plastica, ma il suo successo dipende da un’azione risoluta, dalla cooperazione internazionale e dall’impegno condiviso a proteggere il nostro pianeta per le generazioni future.

I governi dovranno implementare regole chiave per ridurre l’uso della plastica, potenziare le infrastrutture di riciclaggio e ritenere le aziende responsabili del loro impatto ambientale. In vista dell’INC-4, l’UNEP ha pubblicato una “bozza zero” che delinea possibili politiche e azioni, coprendo tutti gli aspetti della catena del valore della plastica.

Tuttavia, persiste una divergenza tra le delegazioni riguardo all’obiettivo del trattato: alcune sostengono misure a monte per ridurre la produzione, mentre altre, principalmente i Paesi produttori di combustibili fossili, privilegiano la gestione dei rifiuti per ragioni economiche.

Il ruolo del settore degli investimenti e le nuove frontiere

Il settore degli investimenti può influenzare i risultati del trattato attraverso un impegno efficace sia a livello politico che aziendale. Il Gruppo La Francaise supporta il trattato a livello delle Nazioni Unite dal 2021, quando ha risposto per la prima volta all’appello di PRI, WWF e Ellen MacArthur Foundation. Il Gruppo si è poi unito alla Business Coalition for the Plastics Treaty nel settembre 2022, quando la coalizione è stata istituita per la prima volta e si è anche impegnato con le aziende che operano nella catena di valore della plastica.

Con l’entrata in vigore del trattato ci saranno maggiori opportunità di investimento. Si stima infatti che le alternative alla plastica raggiungeranno un mercato di oltre 9 miliardi di dollari entro il 2027, con un tasso di crescita annuale del 16,8%.

Inoltre, indipendentemente dal contenuto finale del trattato, le sue ripercussioni avranno un impatto significativo, in particolare per il settore privato, poiché la maggior parte delle attività dipende in varia misura dalla plastica. Uno studio ha rivelato che oltre la metà degli articoli in plastica monouso scartati a livello globale può essere attribuita alle azioni di appena 20 aziende, quasi tutte petrolchimiche.

Planet vs. Plastics: il tema della Giornata della Terra 2024

Ne consegue che, in attesa di un trattato legalmente vincolante, è fondamentale che le aziende si assumano la responsabilità dei loro prodotti e siano pionieri nella lotta contro l’inquinamento.

Per i produttori di materie plastiche, l’adozione di alternative sostenibili come le bioplastiche – derivate da risorse rinnovabili – rappresenta una strada promettente per ridurre l’impronta di carbonio. Attualmente rappresentano meno dell’1% della produzione di materie plastiche, ma questa alternativa più ecologica alla plastica tradizionale è destinata a una crescita significativa.

Per le aziende che si rivolgono ai consumatori, la riprogettazione dei prodotti per promuovere il riutilizzo potrebbe ridurre notevolmente i rifiuti di plastica. Le ricerche indicano che un aumento del 10% del riutilizzo potrebbe dimezzare la quantità di plastica che inquina gli oceani.

Spetta anche ai consumatori adottare comportamenti corretti e prendere decisioni consapevoli. Nella Giornata della Terra 2024 (22 aprile), il tema “Il pianeta contro la plastica” ci ricorda che l’intera società può contribuire a fornire soluzioni all’inquinamento da plastica.

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