Carbon neutrality

Carbon neutrality: Bosch investe in elettrificazione ed idrogeno verde



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Nonostante la complessità della situazione, soprattutto sul fronte delle materie prime e dell’energia, Bosch prosegue nel sostegno al Green Deal dell’Unione Europea

Pubblicato il 10 mag 2022



Hydrogen renewable energy production – hydrogen gas for clean el
Hydrogen renewable energy production – hydrogen gas for clean electricity solar and windturbine facility. 3d rendering.

Seppure il contesto di instabilità globale – la guerra in Ucraina da una parte e la pandemia non ancora pienamente superata dall’altra – stia continuando a causare forti difficoltà e rallentamenti al settore automotive, tecnologico e della mobilità, le grandi aziende non hanno intenzione di ripensare (in negativo) agli investimenti nei piani strategici di sostenibilità, anzi.

Tra questi c’è la multinazionale tedesca Bosch che, in occasione della conferenza annuale di bilancio, fa sapere di voler mettere sul piatto 3 miliardi di euro, nei prossimi tre anni, per lavorare su tecnologie (ovvero elettrificazione e idrogeno) volte a velocizzare la neutralità climatica.

Stefan Hartung, presidente del Cda di Bosch, sostiene infatti che la guerra in Ucraina avrà, tra le conseguenze, il rallentamento del processo di decarbonizzazione nel breve termine, e la tecnologia in grado di garantire una transizione più rapida sarà proprio l’elettrificazione, purché basata su energia proveniente da fonti rinnovabili: “i politici potrebbero prendere questo come spunto per agire con più determinazione sia nel fornire incentivi per rendere gli edifici esistenti più efficienti dal punto di vista energetico, sia nell’espandere la produzione di energia rinnovabile”.

Inoltre, il produttore tedesco di componentistica tecnologica ha fatto sapere di aver superato, per la prima volta, nel 2021, 10 miliardi di euro di ordini legati alla mobilità elettrica, a sostegno del proprio impegno nella tecnologia a basse emissioni. Quanto all’idrogeno, poi, Hartung ha dichiarato che “le soluzioni basate sull’elettricità hanno la priorità, ma anche quelle basate sull’idrogeno devono guadagnare più slancio. Avremo bisogno di entrambe se vogliamo vivere in modo sostenibile sul nostro pianeta”.

Se, nei prossimi tre anni, 3 miliardi di euro andranno all’elettrificazione, ben 10 miliardi di euro saranno investiti nella digitalizzazione, come per esempio nelle tecnologie di smart home e nelle soluzioni di gestione energetica più in generale, “la digitalizzazione ha anche un ruolo speciale nella sostenibilità” dichiara il presidente di Bosch, “e le nostre soluzioni partono da questa premessa”.

Il difficile, ora, riguarda il presente e il prossimo futuro: secondo Markus Forschner, CFO di Bosch, nel 2022 sarà molto complicato raggiungere i margini raggiunti nel 2021, assestandosi piuttosto tra un 3 e 4% di EBIT, con le stime sulla crescita nell’anno in corso che arrivano a immaginare un +3,5%. A pesare maggiormente, dice Forschner, saranno gli aumenti del prezzo dell’energia, della logistica e poi delle materie prime: per esempio, quanto ai costi di materie prime relative alle soluzioni di mobilità, sarebbero addirittura triplicati rispetto al 2020.

Sostenibilità: responsabilità sociale nel segno delle nuove fonti di energia

Nonostante la complessità della situazione, soprattutto sul fronte delle materie prime e dell’energia Bosch prosegue nel sostegno al Green Deal dell’Unione Europea. Lo dimostra il suo particolare impegno nella sostenibilità delle sue attività, con 400 sedi in tutto il mondo che sono già carbon neutral dal 2020 e sta facendo continui progressi in questo ambito; inoltre, ha già realizzato un terzo dei risparmi energetici che si è prefissata di raggiungere entro la fine del decennio.

“La sostenibilità non è più un aspetto marginale, ma deve far parte del core business di ogni azienda – spiega Filiz Albrecht, membro del CdA delle relazioni Industriali di Bosch – La responsabilità sociale d’impresa di Bosch opera nell’ambito degli interessi economici, sociali ed ecologici. “Non è facile mantenere l’equilibrio di questi tre aspetti. Per noi responsabilità sociale, in tempi di cambiamento, significa accompagnare il maggior numero possibile di collaboratori in nuove aree di business“.

Al riguardo, Bosch sta sviluppando tecnologie climaticamente neutre nei luoghi in cui finora sono stati prodotti sistemi di motori a combustione. Già 1.400 collaboratori della divisione powertrain sono passati a nuove aree, per esempio nel software e nell’elettromobilità, tramite programmi di riqualificazione o una piattaforma di collocamento interna. “Entro la fine dell’anno circa 2.300 collaboratori lavoreranno nel business delle fuel cell sia per applicazioni stazionarie sia per quelle destinate alla mobilità” dichiara Albrecht, annunciando anche che quest’anno l’azienda allargherà l’elenco dei collaboratori con 10.000 nuovi ingegneri software in tutto il mondo.

Elettrolisi dell’idrogeno, pompe di calore e macchinari elettrici

Al centro dei piani di sviluppo del colosso tedesco dell’innovazione e dei servizi che anche la decisione – annunciata dal presidente Stefan Hartung – di entrare nel business dei componenti per l’elettrolisi dell’idrogeno, un nuovo mercato che secondo le valutazioni degli esperti avrà un valore di 14 miliardi di euro entro il 2030. Entro la fine del decennio, intende investire quasi 500 milioni di euro nel nuovo segmento di business, la metà dei quali al momento del lancio sul mercato previsto per il 2025.

“Abbiamo una solida base per lo sviluppo di tecnologie a idrogeno e vogliamo far progredire la produzione di idrogeno in Europa – dichiara Hartung – Ci aspettiamo che il mercato dei componenti per l’elettrolisi raggiunga un volume globale di circa 14 miliardi di euro entro 2030”. Con lo stack, Bosch fornirà il componente chiave dell’elettrolisi dell’idrogeno, combinato con l’elettronica di potenza, i sensori e l’unità di controllo per formare un modulo intelligente. Gli stack per la produzione di H2 dovrebbero entrare in produzione in serie già nel 2025.

Bosch investirà altri 300 milioni di euro nel settore delle pompe di calore entro la metà del decennio, mercato che crescerà di un 15-20% all’anno da qui al 2025. Inoltre, sta intensificando gli sforzi per migliorare l’efficienza energetica nelle proprie fabbriche contenendo al tempo stesso i costi. Il Gruppo sta abbracciando l’elettrificazione nella propria tecnologia industriale tanto che entro il 2030, secondo le previsioni, il 30% dei macchinari mobili sarà elettrificato.

“In un progetto con Volkswagen – racconta Rolf Najork, membro del board con responsabilità per l’Industrial Technology di Bosch – stiamo lavorando per creare una azienda che equipaggerà le fabbriche di batterie in Europa. Il nostro obiettivo comune: essere leader in termini di tecnologia nell’industrializzazione di questo tipo di produzione”.

 

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