L’intervista

Acer, Cavallari: “Una linea di produzione green per puntare alla sostenibilità”

Il country manager per l’Italia della multinazionale dell’elettronica: “Il nostro impegno parte da lontano, quando l’Esg non era ancora così popolare. E riguarda a 360 gradi i prodotti, come il Pc Aspire Vero, ma anche le azioni e il benessere di persone e comunità”

Pubblicato il 10 Giu 2022

Diego-Cavallari-Acer

“A me piace dire che Acer è verde come il suo logo. Questo grazie al fatto che in tempi ‘non sospetti’, quando ancora il green non era così al centro dell’attenzione, noi stavamo già lavorando per un’azienda sostenibile a 360 gradi: nei prodotti, nelle azioni e nell’attenzione al benessere delle persone e delle comunità”. A dirlo in un’intervista a Esg 360 è Diego Cavallari, country manager per l’Italia di Acer, che proprio nei giorni scorsi ha lanciato sul mercato la nuova linea di prodotti ecosostenibili “Vero” con due nuovi laptop, realizzati con l’utilizzo di materiali plastici Post-Consumer Recycled (PCR) e packaging riciclabile.

Cavallari, qual è il vantaggio del vostro essere “partiti da lontano” sulla sostenibilità?

Solo chi ha sviluppato nel tempo la giusta attenzione a questi temi oggi è in grado di proporre prodotti e più in generale una vision aziendale che sia autenticamente orientata verso il green. Se prova a discutere di questi temi con analisti e addetti ai lavori, la constatazione in cui si imbatterà più spesso è che – nonostante in molti parlino di sostenibilità – i prodotti realmente sostenibili che arrivano sugli scaffali o nelle vetrine online sono effettivamente pochi. Molti ne parlano, si attrezzano, cercano di cavalcare il messaggio, ma – quando si va a stringere – di sostenibile nei loro prodotti c’è ancora molto poco. Il fatto di essere riusciti adi arrivare sul mercato con la nostra linea di Pc Acer Aspire Vero è la dimostrazione che non stiamo improvvisando, ma che siamo arrivati al punto di mettere a terra anni di ricerca e sviluppo orientati alla sostenibilità.

Quali sono gli step attraverso i quali si è concretizzato nel tempo questo impegno?

Siamo particolarmente orgogliosi della nostra piattaforma Earthion, che abbiamo lanciato al termine di un decennio di attività per dare concretezza e riunire in un unico posto tutti i contributi che provenivano dall’azienda, dai suoi partner, dai suoi dipendenti e anche dagli utenti, accomunati dall’obiettivo della riduzione dell’impatto ambientale grazie a soluzioni innovative. Earthion sintetizza la nostra vision sull’attenzione al pianeta. A questo aggiungerei che abbiamo raggiunto l’obiettivo che avevamo fissato al 2020, quello della riduzione del 60% delle nostre amissioni di carbonio su scala mondiale. E inoltre, con la nostra partecipazione al consorzio Re100, abbiamo imboccato la strada che ci consentirà di alimentare i nostri uffici e i nostri impianti esclusivamente con energia prodotta da fonti rinnovabili entro il 2035, e siamo già oltre il 50%. Ma non ci fermiamo qui: per il packaging dei nostri prodotti utilizziamo materiali totalmente riciclati, a partire dai cartoni, e inchiostri di soia la posto di quelli tradizionali. In più, abbiamo iniziato a dotare i nostri dispositivi di sistemi che permettono di controllare grazie a un algoritmo di intelligenza artificiale l’utilizzo della batteria, consentendo la massima durata e il minimo consumo a seconda del tipo si utilizzo che si sta facendo del dispositivo.

C’è un prezzo da pagare, per l’utente finale che voglia disporre di un device autenticamente “green”?

Una delle nostre idee è che il consumatore non debba essere costretto a scegliere tra “sostenibile” e “performante”, e su questo concentriamo i nostri sforzi. Consapevoli che è un discorso che porta con sé anche una chiave di lettura più orientata sul business: in un momento storico in cui si parla sempre più di scarsità delle materie prime e di costi dell’energia al rialzo, produrre con attenzione all’ambiente vuol dire utilizzare meglio le risorse e utilizzarne di meno, intervenendo sulla parte più costosa del processo, quella della produzione. C’è da dire che oggi siamo un passo avanti rispetto ai competitor: il nostro vantaggio è di avere già a catalogo una serie di prodotti, quelli della linea Vero: vuol dire che la filiera produttiva già esiste ed è testata, ed è quindi pronta ad andare avanti e ampliare la produzione ad altri dispositivi sapendo già che tipo di materiali e di alimentazione utilizzare. Per concludere aggiungerei che ovviamente tutto questo ha un costo anche per l’utente finale: chi compra Acer Aspire Vero si troverà a spendere un po’ di più rispetto a quanto avrebbe speso per un prodotto con le stesse caratteristiche ma non “green”. Si tratta di un impegno aggiuntivo che dipende dalla qualità e dalla tipologia dei materiali, e quindi dal loro costo, non di una scelta per cavalcare l’onda della moda “sostenibile”.

E gli utenti sono disposti ad affrontare questa spesa?

Credo che qualcuno preferirà andare avanti per la propria strada, ignorando la nostra proposta. Ma sono anche sicuro che si sta ormai affermando una consapevolezza emergente, soprattutto nelle nuove generazioni, e noi stiamo iniziando a intercettarla: è evidente che l’attenzione verso i prodotti green stia crescendo, a livello consumer ma anche nel B2B. Ad esempio, stanno iniziando a uscire gare per volumi importanti di macchine in cui è richiesta una componente green: e in questo ambito ci sentiamo in prima linea per intercettare la nuova domanda.

Ma spendiamo qualche parola in più su Aspire Vero: quali sono le sue caratteristiche principali?

Inizierei dal fatto che la scocca è realizzata in plastica Post-Consumer Recicled (Pcr): per realizzare un laptop serve – per dare un’idea – la plastica di 16 o 17 bottiglie avviate a riciclo. La composizione della plastica rende inoltre ogni pezzo unico e diverso dagli altri per le sfumature di colore e texture della scocca. Si tratta di dispositivi che possono essere riciclati facilmente, e le cui componenti possono essere sostituite o aggiornate senza problemi: per questo abbiamo deciso di utilizzare viti tradizionali. Così l’utente può acquistare e sostituire direttamente i pezzi di ricambio, e questo consente un notevole risparmio di emissioni. Vero dispone inoltre, come dicevamo, di un controllo automatico della batteria e dei consumi energetici, che consente al dispositivo di consumare il minimo indispensabile a seconda dell’attività in cui si è impegnati. Un sistema, questo, che presto sarà esteso anche ad altri prodotti. Quanto al packaging, utilizziamo cartone riciclato e al posto della plastica un materiale organico ultrasottile.

Guardiamo al futuro: come si evolverà questa offerta?

Aspire Vero è il capostipite di una serie di prodotti che andranno sempre più nella direzione della sostenibilità. Abbiamo portato sul mercato un nuovo notebook consumer, il primo nel suo genere, ma siamo già avanti sui monitor, sui mouse e sulle tastiere, che arriveranno presto. Perché stiamo parlando di una nuova filosofia che sta alla base dello sviluppo dei prodotti, che siamo orgogliosi di aver lanciato e di voler estendere.

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