Nella seconda giornata di COP30, la trentesima Conferenza delle Parti dell’UNFCCC che si sta svolgendo a Belém in Brasile, il dibattito sul clima ha assunto una dimensione fortemente territoriale e concreta. L’attenzione si è concentrata su adattamento, infrastrutture, città, gestione dell’acqua e dei rifiuti, con un filo conduttore chiaro: “Harnessing Local and Subnational Action to Build Resilience and Improve Lives”, ovvero il potenziamento delle azioni locali e subnazionali per costruire resilienza e migliorare la vita delle persone.
Dopo l’entusiasmo del primo giorno del Summit, i riflettori si accendono sulle modalità in cui
la governance multilivello e la leadership locale stiano trasformando gli impegni nazionali in benefici tangibili per le persone e il pianeta. La giornata ha visto protagonisti ministri, sindaci e leader locali da oltre 80 Paesi, impegnati a dimostrare che la lotta al cambiamento climatico si vince dal basso, nelle comunità e nelle città.
Beat the Heat: proteggere 3,5 miliardi di persone dal caldo estremo
Uno dei momenti più significativi è stato il lancio operativo della “Beat the Heat Implementation Drive”, iniziativa congiunta tra la Presidenza della COP30 e la Cool Coalition del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), che punta a costruire la resilienza al caldo estremo.
Il piano mobiliterà finanziamenti e partnership al fine di proteggere 3,5 miliardi di persone in più di 185 città attraverso soluzioni basate sulla natura (come foreste urbane, parchi, tetti verdi, laghi e drenaggio delle acque piovane), raffreddamento passivo negli edifici e superfici riflettenti e appalti pubblici di tecnologie di raffreddamento ad alta efficienza energetica e basso GWP (ventilatori, refrigeratori evaporativi, aria condizionata efficiente).
Beat the Heat è un esempio di come unire tutti con un obiettivo specifico di rafforzamento delle capacità attraverso la speranza e le azioni, in collaborazione con i sindaci e il settore privato
ha dichiarato Ana Toni, Presidente della COP30.
Governance multilivello: Brasile e Germania guideranno la nuova alleanza CHAMP
Durante l’High-Level Ministerial Meeting on Urbanization and Climate Change, il Brasile ha presentato il Piano per Accelerare le Soluzioni (PAS), sviluppato con il supporto di UN-Habitat.
L’obiettivo è ambizioso: integrare strutture di governance multilivello in 100 NDCs entro il 2028, formando 6.000 funzionari pubblici nella governance climatica e facilitando l’accesso ai finanziamenti climatici. Il piano unisce paesi, reti subnazionali e partner finanziari per allineare gli impegni nazionali con le priorità locali, accelerando il passaggio dalla pianificazione alla realizzazione e rafforzando l’implementazione globale.
Contestualmente, è stato annunciato che Brasile e Germania co-presiederanno la Coalition for High Ambition Multilevel Partnerships (CHAMP) fino al 2027, segnando una svolta nella collaborazione tra governi nazionali e locali.
Ora sostenuta da 77 paesi e dall’Unione Europea, la coalizione entra in una nuova era nell’ambito di un quadro formale guidato dai paesi e co-presieduto da Brasile e Germania. Il Piano lancia anche Piattaforme nazionali per la localizzazione della finanza (CPLF) in due paesi africani pionieristici, Camerun e Madagascar. Le CPLF di Finance Your Cities, come pipeline di progetti, si estenderanno a sei paesi entro il 2028, con l’obiettivo di mobilitare 350 milioni di dollari e coinvolgere 200 governi locali e regionali.
Edilizia e rifiuti: nuovi standard globali e piani per la circolarità
La Buildings Breakthrough Initiative, guidata dal Global Alliance for Buildings and Construction (GlobalABC), ha introdotto i primi standard globali per edifici a emissioni quasi zero e resilienti (NZERBs) creando un linguaggio globale comune per l’azione.
Sei Paesi – tra cui Francia, Ghana e Giappone – hanno sottoscritto il nuovo Framework per gli Appalti Pubblici Sostenibili, volto a spingere il settore pubblico verso edilizia circolare e resiliente.
Sul fronte dei rifiuti, una delle fonti di gas serra in più rapida crescita, è stato lanciato il No Organic Waste (NOW) Plan, con 30 milioni di dollari di investimenti per ridurre del 30% le emissioni di metano da rifiuti organici entro il 2030, recuperare 20 milioni di tonnellate di cibo scartato ogni anno, nutrire 50 milioni di persone e integrare 1 milione di lavoratori nella nuova economia circolare.
Attualmente, sono state coinvolte 25 città in 18 paesi. La fase successiva dell’iniziativa prevede l’ampliamento di progetti pilota urbani, centri di compostaggio e reti di banche alimentari, fornendo supporto tecnico e finanziamenti di progetto (come l’acquisto di attrezzature e la realizzazione di lavori di costruzione), generando prove per orientare le strategie nazionali e attrarre investimenti multilaterali e privati.
Acqua e resilienza climatica: 20 miliardi di dollari per l’America Latina e i Caraibi
Altro pilastro della giornata è stato l’annuncio del Latin America & Caribbean Water Investment Programme, promosso da ECLAC e CAF, che punta a mobilitare 20 miliardi di dollari entro il 2030 per garantire sicurezza idrica e adattamento ai cambiamenti climatici.
L’iniziativa è guidata dalla Commissione economica per l’America Latina e i Caraibi (ECLAC), dalla Banca di sviluppo dell’America Latina e dei Caraibi (CAF) e dalla Global Water Partnership (GWP). Gli investimenti includeranno
progetti per garantire l’approvvigionamento di acqua potabile, modernizzare i sistemi di irrigazione e rafforzare la resilienza alle inondazioni e alla siccità.
La sessione “Waters of Change” ha prodotto una Dichiarazione congiunta su Acqua e Azione Climatica, che riafferma l’impegno condiviso dei paesi a porre l’acqua come elemento centrale delle politiche di adattamento, resilienza e sviluppo sostenibile.
Il Brasile ha inoltre presentato due piani di accelerazione per la gestione partecipata delle risorse idriche e l’accesso all’acqua potabile per le comunità vulnerabili.
I piani sono ancorati alla collaborazione con l’OCSE Water Governance Initiative (WGI), The Freshwater Challenge, Wetlands International, Stockholm International Water Institute (SIWI), International Network of Basin Organizations (INBO), Alliance for Global Water Adaptation (AGWA) e il Water for Climate Pavilion
Innovazione digitale e inclusione: la piattaforma Maloca e il Mutirão sull’e-waste
Sviluppata dal Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo in collaborazione con la Presidenza della COP30,
Maloca è una piattaforma digitale interattiva progettata per democratizzare l’accesso alle discussioni globali sul clima. Già attiva, Maloca offre spazi virtuali immersivi che consentono agli utenti di partecipare a eventi, mostre e dialoghi, connettendo persone e comunità in tutto il mondo nell’azione per il clima.
Parallelamente, il Mutirão per la gestione sostenibile dei rifiuti elettronici, organizzato dal Ministero delle Comunicazioni del Brasile, ha raccolto 1.000 tonnellate di e-waste, donato 100 computer ricondizionati e formato 2.700 giovani in tutto il Brasile sulla gestione sostenibile dei rifiuti elettronici, dimostrando come l’inclusione digitale possa promuovere l’economia circolare e gli obiettivi di adattamento climatico.
Uno sguardo alla terza giornata: lavoro, salute e giustizia climatica
La terza giornata della COP30 si concentrerà su salute, lavoro, educazione, cultura, giustizia e diritti umani, con il lancio dell’iniziativa globale “Jobs & Skills for the New Economy” e il Vertice sugli Asset Owners, dedicato alla finanza sostenibile e alla giusta transizione.



































































