La filiera agroalimentare si trova oggi di fronte a una serie di sfide che impongono un ripensamento dei modelli produttivi tradizionali. In questo contesto, Loacker ha avviato un processo di revisione delle proprie pratiche nella coltivazione e approvvigionamento del grano, con l’obiettivo di coniugare ricerca della sostenibilità, tutela della biodiversità e trasparenza lungo tutta la catena del valore. L’adozione di protocolli agronomici rigorosi e l’introduzione di incentivi per gli agricoltori si inseriscono in una strategia più ampia volta a rafforzare il legame tra l’impresa, i produttori locali e il territorio, anticipando le richieste di una domanda sempre più attenta all’etica e alla qualità delle materie prime.
Loacker accelera sulle filiera sostenibili con un focus sul grano
Loacker, storica azienda dolciaria altoatesina (leggi in proposito questo servizio sugli “ingredienti della sostenibilità” n.d.r.) ha scelto di introdurre una trasformazione significativa nella gestione della propria supply chain, puntando sull’integrazione verticale anche per il frumento.
L’iniziativa si inserisce in una strategia di lungo periodo già collaudata su altre materie prime come nocciole e cacao e fissa obiettivi misurabili: il 25% del fabbisogno di farina coperto da filiere responsabili entro il 2025 e la totalità entro il 2030.
Questa accelerazione, supportata dallo status di Società Benefit, evidenzia la volontà dell’azienda di esercitare un controllo diretto non solo sulla qualità della materia prima ma anche sulle ricadute ambientali ed economiche del proprio approvvigionamento. In una fase storica in cui le tensioni lungo le catene globali di fornitura inducono molti operatori a rivalutare il modello “just in time”, la scelta di Loacker riflette una tendenza verso una maggiore resilienza e tracciabilità delle filiere agroalimentari europee.
Protocollo agronomico: biodiversità, salute del suolo e tracciabilità alla base delle filiere sostenibili
Alla base del nuovo programma sul grano c’è un protocollo agronomico sviluppato internamente e condiviso con i partner produttori. Questo documento definisce criteri stringenti: la rotazione colturale obbligatoria, la destinazione di almeno il 6% delle superfici coltivate ad aree di biodiversità e l’adozione di tecniche conservative come la semina diretta.

L’impianto normativo del protocollo non si limita a escludere l’uso di glifosato e neonicotinoidi, ma impone anche limiti alla fertilizzazione azotata per mantenere bassa la percentuale proteica della farina. La tracciabilità è garantita da contratti multilaterali che coinvolgono agricoltori e mulini storici: ogni partita è mappata dal campo al prodotto finito. Il risultato atteso è duplice: da un lato la conservazione della fertilità dei suoli e degli habitat naturali, dall’altro una trasparenza totale nei confronti dei clienti business e consumer.
Incentivi agli agricoltori e impatti sul territorio
L’introduzione di standard più elevati comporta inevitabilmente costi aggiuntivi e nuovi rischi operativi per gli agricoltori coinvolti. Per questo Loacker ha previsto un sistema articolato di incentivi economici legati sia all’adesione al protocollo sia ai risultati conseguiti sul campo. Meccanismi di prezzo favorevole e bonus riconosciuti agli operatori che dimostrano miglioramenti concreti nella gestione delle colture rappresentano leve determinanti per l’effettiva applicazione dei parametri richiesti. L’approccio mira a superare la logica della mera conformità normativa, promuovendo invece una vera partnership tra industria e territorio. Dal punto di vista socioeconomico, questa strategia contribuisce a rafforzare la posizione negoziale degli agricoltori locali rispetto ai grandi player della trasformazione alimentare europea, creando nuove opportunità per le economie rurali nelle aree coinvolte in Italia, Austria e Germania.
Verso una produzione integrata ed etica delle materie prime come modello per le filiere sostenibili
Il nuovo progetto dedicato al grano si innesta in un percorso più ampio che vede Loacker impegnata nella progressiva internalizzazione delle principali filiere strategiche – nocciole, cacao, vaniglia e latte – secondo un modello ispirato ai principi dell’economia circolare e della responsabilità sociale d’impresa. La scelta di investire nella sostenibilità, nella creazione di un ambiente sostenibile e di un’economia sostenibile, non viene presentata come leva reputazionale fine a sé stessa ma come risposta concreta alle sfide poste dalla volatilità dei mercati agricoli globali, dalla crescente attenzione regolatoria sulla due diligence ESG e dalle mutate preferenze dei consumatori business-to-business.
La governance della supply chain si orienta così verso una maggiore integrazione tra impatti ambientali e performance economiche, bilanciando esigenze industriali con valori etici condivisi tanto internamente quanto lungo l’intera catena del valore.
Un movimento verso pratiche agricole che integrano sostenibilità, innovazione e responsabilità sociale
L’approccio adottato da Loacker nella gestione della filiera del grano evidenzia una crescente attenzione verso pratiche agricole che integrano sostenibilità, innovazione e responsabilità sociale. L’impegno nel coinvolgere attivamente gli agricoltori, promuovendo strumenti concreti e linee guida condivise, non solo risponde alle esigenze di mercato, ma contribuisce anche a ridefinire il rapporto tra industria alimentare e territorio. In questo scenario, la tracciabilità delle materie prime e l’applicazione di protocolli orientati alla tutela della biodiversità rappresentano elementi chiave per una filiera più trasparente e resiliente. Il percorso intrapreso suggerisce come la collaborazione tra aziende e comunità agricole possa incidere in modo sostanziale sulla qualità dei processi produttivi e sull’evoluzione di modelli più equilibrati di sviluppo agroalimentare.
Wanda Hager, Managing Director Agriculture & Procurement di Loacker ha sottolineato che “La scelta di essere una Società Benefit ci impegna a costruire una filiera dove la qualità si sposa con la responsabilità. In particolare, il nuovo progetto dedicato al grano è la nostra risposta concreta alla necessità di tutelare l’ambiente e di sostenere economicamente i territori che ci forniscono la materia prima. Per volume le farine sono la principale materia prima in Loacker, non potevamo occuparci di materie prime strategiche senza puntare su un programma dedicato a questo ingrediente. Quest’anno abbiamo raggiunto il 25% di copertura del nostro fabbisogno attuale e puntiamo ad aumentare la percentuale negli anni successivi con un obiettivo del 33% entro fine 2026. La nostra intenzione è quella di ampliare ulteriormente il numero dei mulini ed agricoltori convolti. Il progetto si allinea agli obiettivi di Azione per il clima, circolarità e tutela ambientale e di Approvvigionamento etico e interdipendenza con i territori (aree di impatto1 e 2 della Relazione d’Impatto 2025), ponendo la biodiversità e la salute del suolo al centro del protocollo agronomico“.





































































